TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

martedì 10 marzo 2009

Prato Casta. Esenti da crisi economica.

Ecco qua tuti i lecitissimi guadagni dei nostri più ricchi amministratori. All'elenco vorremmo aggiungere il nostro amatissimo Antonio Napolitano, presidente di Interporto spa, che ha dichiarato 98.121 euro; era presente nella tabella pubblicata sul giornale ma non in rassegna stampa. Certo non si dirà che li paghiamo mle i nostri dipendenti! E anche in periodo di crisi economica. mv

I REDDITI 2007 DEI POLITICI il Tirreno 10.03.'09

Nessuno come l’ingegner Ciuoffo
L’assessore all’Urbanistica ha denunciato 285mila euro
Il primo negli enti è Montaini (Gida) mentre Bernocchi domina il consiglio comunale
PRATO. Meglio fare il direttore o il presidente di un ente pubblico? Potendo scegliere, naturalmente, preferibile il primo. Tre esempi, pescando più o meno a caso, nel panorama pratese. Sulla base della dichiarazione dei redditi 2007, il presidente della Gida, Bruno Ferranti ha denunciato un imponibile di 83.826 euro, mentre il direttore, il quasi ottantenne Carlo Montaini, svetta sopra quota 182mila euro (di cui 176mila euro da lavoro dipendente). E poi c’è Asm, l’azienda multiservizi. Il presidente Adriano Benigni si attesta sui 93mila euro, il direttore Sandro Gensini lo sorpassa allegramente fermandosi a 136mila euro.

Gilberto Tozzi, direttore del Centro di Galceti, dichiara 86mila euro, il presidente Calissi 17mila. A volte è meglio essere vicepresidente piuttosto che presidente. E’ questo il caso del presidente del Consiag, Paolo Abati che coi suoi 96mila euro si vede superare dal vicepresidente Lamberto Gestri con 128mila euro. La risposta è però semplice: Gestri ha denunciato un reddito da partecipazione di 98mila euro.

Ente per ente. Detto di Montaini, che è in testa fra i componenti degli enti pubblici pratesi, al secondo posto figura Roberta Betti, presidente del Politeama (159.634 euro). 103mila da lavoro dipendente e 56mila da fabbricati. Sul podio dei contribuenti anche Maurizio Fioravanti, presidente del Pin (131.803 euro). Dando un’occhiata veloce si ha l’impressione che fra le professioni meno redditizie ci sia quella dell’imprenditore, visto che Valdemaro Beccaglia, presidente del Centro Pecci, compare in terz’ultima posizione.

Ciuoffo superstar. E’ ancora lui, l’ingegner Stefano Ciuoffo, a primeggiare non soltanto all’interno del palazzo comunale ma anche nella compagine più vasti dei rappresentanti degli enti. L’assessore all’urbanistica ha denunciato un reddito complessivo di 285mila euro, la gran parte frutto del lavoro autonomo (233mila euro). A tenergli testa ci prova l’avvocato Filippo Bernocchi (An) che raggiunge i 241mila euro mettendo insieme, tra l’altro, i 115mila euro del lavoro autonomo con i 118mila euro di reddito di partecipazione. Dietro c’è l’imprenditore e consigliere comunale Roberto Caverni che, pur non avendo presentato la dichiarazione in Comune, afferma di aver denunciato qualcosa di più dell’anno precedente (220mila euro).
La giunta comunale. Escluso superCiuoffo non ci sono troppe sorprese. Il sindaco Romagnoli ha denunciato 102mila euro, l’assessore Breschi lo distanzia di ventimila euro (124mila), poi c’è l’amministratore condominiale Andrea Frattani con 89mila euro. Gli altri oscillano fra i 50 e i 66mila euro.
Il consiglio comunale. Sono cinque i consiglieri che superano i 100mila euro. Oltre a Bernocchi e Caverni, già citati, troviamo il commercialista Giovanni Luchetti (184mila euro) e i medici Roberto Dabizzi e Roberto Baldi, rispettivamente 145mila e 125mila euro. Nella fascia bassa, sotto i 10mila, soltanto, Andrea Colzi e Matteo Aiazzi. Quattro consiglieri, distratti, si sono dimenticati di presentare la dichiarazione in Comune.
Moglie e mariti. C’è anche chi ha allegato, per amor di trasparenza, la dichiarazione del coniuge. Non molti però. Inutile dire che anche in questa miniclassifica è la consorte dell’assessore Ciuoffo, la signora Maria Antonietta Rindi, a primeggiare (50mila euro).

G.C.

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