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La mer, la fin...

domenica 1 marzo 2009

Prato. Metrotramvie a casaccio

L'idea di una linea di "metrotramvia! che unisca la Piana nel tratto sud è, fondamentalmente, un'idea valida - sempre se progettata e fatta bene, cosa tutt'altro che scontata - perché permetterebbe un notevole "scarico" di traffico e problemi collegati lungo tutto l'asse autostradale.
I problemi sorgono quando si iniziano a fare "varianti" sul progetto che poco hanno a che vedere con un ragionamento articolato sulle infrastrutture della città e della provincia (purtroppo, ultimamente, prassi consolidata delle amministrazioni): solo così può infatti nascere l'idea di far passare la metrotramvia pratese più vicina ad un tratto di Declassata, in particolare alla zona del futuro "Polo espositivo" dell'ex Banci...
MV

da il Tirreno del 01/03/09
Un metrò su ferro per la Declassata

L’assessore regionale Conti lancia il progetto, lo studio entro primavera

«Sarebbe la prima in Italia, a basso impatto e con costi di realizzazione ridotti»

PRATO. Prato poco più di un mese fa chiese la modifica del tracciato, la Regione ieri ha evidentemente accettato l’idea. E’ stato l’assessore regionale al Governo del territorio Riccardo Conti a rilanciare il progetto modificato della metrotramvia leggera nel convegno che si è svolto a Firenze “ Muoversi oggi nell’area metropolitana: il progetto di una metrotranvia tra Firenze, Prato e Pistoia”.

«L’idea di una “direttrice metropolitana” su ferro, di collegamento tra Firenze e le aree di Prato e Pistoia - ha spiegato nel suo intervento - si inserisce nella nostra strategia di rendere la Toscana più accessibile, per creare quella “città toscana” caratterizzata da interconnettività ed integrazione che abbiamo a cuore».
La questione ancora aperta riguardava, appunto, la tipologia del tracciato: quello orginario, nella porzione pratese, sarebbe passato troppo lontano dalla Declassata e quindi distante dal futuro polo espositivo. La novità, almeno per la città, è la decisione di prendere in considerazione quel tracciato che fa passare i bianari adiacenti un tratto di Declassata. La nuova direttrice quindi collegherà gli estremi Agliana-Montale e Firenze, attraversando Campi Bisenzio e Prato ed in prossimità dell’asse della Declassata. «Una soluzione di ferrovia “leggera” di cui per ora non esistono precedenti in Italia (ci sono in Germania e Francia ndr) - ha proseguito Conti - sembra ottimale per ridurre i costi di realizzazione, avere un impatto limitato sul territorio e avere alta permeabilità per l’utenza diffusa (il treno è più adatto per fermate più distanti tra di loro e ricevere utenza concentrata alle stazioni ndr) con un servizio che garantisca anche i collegamenti a breve distanza nell’area stessa e non solo con Firenze».
L’assessore ha gantito anche tempi relativamente steretti: lo studio di fattibilità dovrebbe vedere la luce entro questa primavera mentre l’opera che contribuirà al completamento dei lavori per la realizzazione del nodo di Firenze, potrebbe essere avviata entro il 2013. «Ogni giorno - conclude Conti - avremo 280mila passeggeri in più che si sposteranno in treno, oltre 230 auto in meno sulle strade dell’area metropolitana, e quindi oltre 800.000 tonnellate in meno di anidride carbonica nell’aria e 2,5 tonnellate in meno di ossidi di azoto. Un bel risultato anche per la salute di tutti i toscani».
La ferrotramivia era stata immaginata già nel 2002 nell’ambito dell’attività del comitato per il “nodo ferroviario di Firenze”. E’ dell’11 giugno 2002 la prima intesa fra Regione Toscana, Province, Comuni e Camere di Commercio per uno studio di prefattibilità. A questa intesa segue, nel maggio 2002, un accordo fra le tre Camere di commercio d’area e il comune di Prato per la realizzazione da parte di quest’ultimo dello studio che si è concluso nel giugno 2006, individuando tre possibili corridi. Oggi è stato scelto quello che Prato voleva: paralllo alla declassata.

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