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martedì 22 luglio 2008

Rifiuti tossici toscani in Campania

Cercheremo di seguire la vicenda con la massima attenzione, e soprattutto capire quali sarebbero le aziende pratesi coinvolte...
MV

da il Tirreno del 22/07/08
Rifiuti tossici toscani in Campania

Da Napoli avvisi di garanzia in arrivo per molte aziende

Da Viareggio parte l’indagine che coinvolge il clan dei Casalesi

VIAREGGIO. La lunga mano del clan dei Casalesi si allunga anche sulla lucchesia, in uno scenario che sembra uscito dal libro “Gomorra”. L’inquietante notizia arriva da Napoli, dove la Procura sta per spedire in tutta Italia 55 avvisi di garanzia nell’ambito dell’inchiesta sul disastro ambientale provocato in Campania dal business delle discariche abusive nelle quali seppellire rifiuti tossici e speciali.
Per la provincia di Lucca si parla di aziende del capoluogo, ma anche di Torre del Lago e Viareggio che univano i propri camion ai «cento al giorno» diretti al Sud come raccontato agli inquirenti dall’imprenditore pentito, Gaetano Vassallo, che ha portato nell’indagine un nutrito elenco di nominativi.
Parziale, ma preciso: tanto che per Lucca si fa riferimento ad un’impresa che scaricava “pulper” di cartiera, considerato rifiuto speciale, da smaltire secondo regole e costi ben precisi. Un business colossale insomma di cui non si conoscono ancora con esattezza le dimensioni.
Per quanto riguarda più in generale la Toscana, i rifiuti “clandestini” sarebbero arrivati in Campania anche da Firenze, Prato, Siena, Santo Croce sull’Arno. Pisa, Montecatini. Resta da capire, ovviamente se ci siano, e quali possano essere, le responsabilità degli enti preposti al controllo dello smaltimento dei rifiuti considerati speciali o addirittura tossici.
Vassallo ha spiegato il traffico nei particolari ad inquirenti e magistrati: «Una volta colmate le discariche - si legge tra virgolette in un articolo pubblicato sulla cronaca napoletana del quotidiano “la Repubblica” - i rifiuti venivano interrati ovunque.
In questi casi gli imprenditori venivano sostanzialmente by-passati, ma talvolta veniva richiesto di concedere l’uso dei nostri timbri in modo da coprire e giustificare lo smaltimento dei produttori di rifiuti del Nord Italia».
Le indagini, che hanno visto impegnati la squadra mobile di Caserta e la Guardia di Finanza e che sono state coordinate dall’Antimafia - scrive “Repubblica” - stanno ricostruendo una ragnatela di interessi e rapporti d’affari illeciti ben più fitta. E un altro collaboratore di giustizia, Dario de Simone, racconta: «Ricordo la grande consistenza di rifiuti provenienti da Firenze, Prato, Santa Croce sull’Arno, Lucca e Viareggio».
Sversamenti abusivi e evasione del fisco, sono alcuni dei reati contestati a chi riceverà l’avviso di garanzia. Senza contare il danno ambientale e la relativa evasione delle normative connesse. Un quadro allarmante di cui ancora si ignorano completamente le dimensioni che saranno accertate dall’inchiesta.

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