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La mer, la fin...

martedì 29 luglio 2008

Rifondazione Comunista. La situazione in Toscana

da il Tirreno del 29/07/08
Rifondazione prepara la battaglia d’autunno

Toscana. Bertinotti-boys addio, il nuovo partito riparte da due donne

Dopo il congresso. Monica Sgherri leader, Roberta Fantozzi in pole per la segreteria al posto di Pecorini
MARIO LANCISI

FIRENZE. Il destino del governo regionale è (in gran parte) nelle mani di due donne, la fiorentina Monica Sgherri e la pisana Roberta Fantozzi. Le «pasionarie» di Paolo Ferrero, come le definisce Dario Danti, segretario (sconfitto) del Prc di Pisa. La prima è capogruppo regionale e leader indiscussa di Rifondazione, in Toscana. La seconda, al congresso regionale di settembre, potrebbe diventare la nuova segretaria al posto di Niccolò Pecorini, il numero uno dei Bertinotti- boys.
«Non è automatico un inasprimento dei rapporti con il Pd. Lo decideremo a settembre, al congresso regionale», risponde laconica la Sgherri.
Si volta pagina. Rifondazione in Toscana dice addio alla generazione dei segretari trentenni scelti da Bertinotti, che amano Marcos e Che Guevara, i film di Ken Loach, leggono Pasolini e Montale e sono approdati nel Prc senza transitare dal Pci. E si sono affermati sull’onda dei movimenti del Social forum e del pacifismo. Dal pisano Danti alla Marina Nardi di Massa Carrara, da Alessio Nincheri di Prato a Gabriele Berni di Siena.
Le «pasionarie» di Ferrero invece - e con loro la nuova classe dirigente del Prc - sono i «duri e puri» che ieri militavano nel Pci e in Democrazia proletaria e oggi sognano di «rifare il partito sociale», come spiega Paolo Cangemi, 52 anni, livornese, responsabile enti locali: «Conosco Ferrero dagli anni Settanta, quando entrambi militavamo in Dp», racconta. Anni in cui ad esempio Pecorini, il segretario sconfitto, era ancora in fasce (è nato nel 1976).
La Sgherri, 55 anni, laureata in architettura, molti anni trascorsi in Francia («Monique», la chiama affettuosamente Nino Frosini, segretario del Pdci toscano), è stata una militante del Pci, prima di approdare in Rifondazione. Suo marito Giovanni Bacciardi, 72 anni, ex cossuttiano doc, è membro della direzione toscana dei Comunisti italiani. Storie di comunisti. Che potrebbero ricongiungersi, anche fuori dal talamo familiare, se Diliberto e Ferrero, come auspica Frosini, si uniranno (o riuniranno, dal momento che dieci anni stavano insieme).
Anche se Roberta Fantozzi, ex segretaria del Prc di Pisa ha undici anni meno della Sgherri, presenta però un profilo politico abbastanza simile e tradizionale: militanza nel Pdup e poi approdo in Rifondazione. Ferrariana doc. Ferrero, quando era ministro per la Sicurezza sociale, l’ha chiamata a Roma come collaboratrice per i problemi dell’immigrazione. Assieme all’ex parlamentare Salvatore Allocca (eletto a Grosseto), la Fantozzi è in corsa per la segreteria regionale.
Monica e Roberta, due posizioni strategiche per decidere il futuro del Prc in Toscana (dove Ferrero ha preso il 47% dei voti congressuali e Vendola il 40%) e rilanciarne il peso elettorale (8% alle regionali, solo il 5% come Sinistra arcobaleno, cioé insieme al Pdci e ai Verdi). Con loro è schierato tutto il gruppo regionale: dal fiorentino Carlo Bartoloni al livornese Aldo Manetti, mozione Grassi, come il segretario della federazione labronica Alessandro Trotta. A Firenze c’è poi Sandro Targetti, mozione L’Ernesto, che come quella di Grassi è confluita nella maggioranza di Ferrero. «Hanno messo insieme un’armata Brancaleone che teorizza il partito sociale e l’unione dei comunisti, la svolta operaia e il giustizialismo di Di Pietro», polemizza il vendoliano Nardi. Ma da loro, dalla cosidetta armata Brancaleone, dipende il futuro di molte giunte toscane. A cominciare dalla Regione...

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