TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

venerdì 13 marzo 2009

Firenze. Le mani di Fondiaria sulla città.

Comunicato Stampa - VILLA ‘IL GIOELLO’ - VIA SAN LEONARDO, VERDI: "FONDIARIA TRASFORMA LA VILLA IN ALBERGO DI LUSSO"


I Verdi di Firenze intervengono sulla notizia del taglio degli ulivi del parco dietro la Villa “Il Gioiello”, in Via San Leonardo.

Le piante di ulivo che hanno subìto un disboscamento massiccio, lo sradicamento dei rovi, la potatura e la scapitozzatura, riducendone i tronchi a non più di un metro d’altezza, inseriti tra l’altro nel Limite del parco Storico delle Colline e del Parco dell’Arno, devono essere necessariamente salvaguardate: a questo proposito è necessario che tutti i soggetti preposti alla tutela, al controllo ed anche all’eventuale sanzionamento, si attivino per monitorare l’operato della proprietà, visto che in prima battuta l’azione intrapresa apparirebbe fuori dalla legalità”
Siamo profondamente sorpresi invece dalle dichiarazioni rilasciate da Fondiaria, proprietaria dell’area, e dai tecnici del Comune, riguardo all’assenza di progetti definitivi per l’area e per la Villa.
Siamo a conoscenza, dopo che la scorsa settimana abbiamo richiesto copia agli Uffici dell’Urbanistica del Comune di Firenze, che la proprietà ha presentato, in data 16 febbraio 2009, la DIA 696, a firma dello studio Pierattelli Architetture, per richiedere al Comune di cambiare la destinazione d’uso della Villa ‘Il Gioiello’, posta in Via San Leonardo.”
“Si tratta della realizzazione di una struttura alberghiera turistico - ricettiva per un totale di 13 appartamenti. La richiesta di modifica di destinazione si basa sul piano turistico cittadino contenuto in una Delibera del Consiglio Comunale del 22.12.2003 che autorizza la trasformazione in albergo di qualsiasi struttura immobiliare a patto che vengano rispettate alcune condizioni.”
“Per l’ennesima volta l’Amministrazione Comunale permette ad un privato, in questo caso Fondiaria-Sai, di sfruttare una Delibera del Consiglio Comunale, per cambiare e stravolgere lo stato urbanistico di una zona, come quella di Via San Leonardo, che dovrebbe essere, invece che svenduta, valorizzata e protetta in maniera integrale dalla cementificazione.”
“Non mettiamo in dubbio la legittimità della richiesta della proprietà sotto il profilo strettamente tecnico-amministrativo, ma esprimiamo un pesante e negativo giudizio politico sulla possibilità che viene concessa di realizzare un albergo, che sicuramente stravolgerà lo status dei luoghi dal punto di vista ambientale, sociale ed urbanistico, in una delle più belle e importanti zone di Firenze. In ogni caso, chiediamo comunque al Comune che esprima parere sulla conformità e legittimità dell’intervento.”
“Ci chiediamo poi cosa significhi che nell’ultima versione del Piano Strutturale, nell’UTOE 16, denominato San Gaggio, area in cui ricade la Via San Leonardo, si aumenti a 3000 mq la superficie da destinare a strutture ricettive.Non vorremmo ritrovarci, e con noi pensiamo non lo vorrebbero la gran parte dei cittadini fiorentini, oltre all’albergo di 13 camere, autorizzato con la DIA, anche un complesso plurifunzionale turistico - ricettivo di lusso, che devasti le migliori colline fiorentine, sotto il Forte Belvedere.”
“Infine l’ultima osservazione – concludono gli esponenti del sole che ride fiorentino – è legata al destino della vocazione della zona. Ci siamo interessati di questa vicenda perché sollecitati dai cittadini del Comitato del Bobolino, già colpiti dalla deplorevole vicenda del parcheggio della Soprintendenza. Se mettiamo insieme il nuovo parcheggio, che di fatto serve anche per gli spettacoli estivi al giardino di Boboli, il trasferimento dell’Istituto d’Arte a Sant’Orsola, con possibile riuso dello stabile con finalità espositive e museali, il nuovo albergo, emerge un quadro che cambia completamente la vocazione e la natura del quartiere con possibili pesanti ricadute su chi ci vive. E’ necessaria chiarezza e trasparenza verso i cittadini: quali sono le reali intenzioni in campo e quale sarà il futuro di questa zona?”

Tommaso Grassi, Annalisa Pratesi, Alessandro Margaglio, Duccio Braccaloni, Sandra Giorgetti, Gianni Varrasi, Mauro Romanelli

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