TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

venerdì 6 marzo 2009

Firenze verso le amministrative. Festa di Grillo.

Domenica al Saschall il raduno nazionale del movimento
Grillo: "La mia lista per Palazzo Vecchio"

Massimo Vanni

La sfida "Candidati incensurati, residenza in città, nessuno con più di due mandati" "Renzi? Mi parla del nulla. È presidente di una cosa che non so cosa sia"

Beppe Grillo sceglie Firenze per avviare la sua campagna d´Italia. Duecento liste civiche, di più forse. A cominciare da Palazzo Vecchio. E tutti i «grillini» domenica saranno al Saschall (ore 9) per il primo raduno nazionale delle liste civiche «a cinque stelle». Obiettivo, «dare voce ai cittadini e cambiare tutto».

Grillo, cos´è questo raduno delle liste civiche?

«Daremo consistenza a quello che abbiamo fatto negli ultimi 5-6 anni, da quando esiste il blog: in circa 500 Comuni d´Italia abbiamo i "meet-up", forum che lavorano sul territorio su acqua, energie rinnovabili, raccolta differenziata, wi-fi libera e gratuita».

Perché proprio Firenze?

«Una "Carta di Firenze" suona bene. Bologna non suonava così e la Carta di Genova sembrava una iniziativa al risparmio. Contiamo di fare 200-250 liste civiche, tutte dovranno avere però tre requisiti: candidati incensurati, residenza nella città o nelle vicinanze, nessun candidato con due mandati alle spalle».

Ma dove volete andare?

«Creare una politica dal basso, vogliamo fare i consigli comunali fuori dal palazzo, nelle piazze, permettere a tutti di partecipare. Questa è la strada. Perderemo di sicuro, perché non abbiamo soldi e gli organi d´informazione ci ignorano. Però saremo vincitori in futuro: da 4-5 anni facciamo cose di cui oggi si occupa Obama».

E per questo l´accusano di essere il re dell´antipolitica.

«Fantastico. Noi siamo i fondatori dell´anti-politico, non dell´antipolitica. Informare sui fumi prodotti da un inceneritore, denunciare cosa esce dalla canna fumaria di un cementificio, discutere di come organizzare la raccolta differenziata porta a porta, di come produrre energie rinnovabili, questa forse non è politica? Quelli che oggi si presentano come salvatori dell´economia sono quelli che ci hanno portato al dissesto».

Tagliamo fuori l´intera classe politica?

«Tutti fuori, assolutamente».

Nessuno da salvare, nel Pd o nel Pdl?

«Nessuno. Non c´è stata politica, Pd e Pdl sono stati dei comitati d´affari, hanno continuato a spartirsi la Tav, il ponte sullo stretto, gli inceneritori. La gente ormai non li vota più».

Sarà, ma Berlusconi continua a vincere.

«Se fa due calcoli vedrà che vince con una minoranza. Milioni votano scheda bianca o non votano».

A Firenze dovrà fare i conti con Matteo Renzi, l´ "uomo nuovo" del Pd che ha sbaragliato tutti alle primarie.

«Mi parla del nulla, Renzi è presidente di una cosa che non so cosa sia, le Province vogliamo toglierle. Probabilmente è una persona che non ha senso, il suo partito non ha senso. Siamo ad una svolta epocale, io ho solo dato un´accelerata».

Starete a guardare il duello tra Renzi e Giovanni Galli?

«Non c´interessa entrare in concorrenza con loro. Noi portiamo avanti i nostro obiettivi: case con risparmio energetico, no inceneritori, no al nucleare. Vogliamo il telelavoro, il wi-fi libero e gratuito, vogliamo che ognuno possa produrre l´energia che gli serve e che la possa scambiare col vicino. E non vogliamo che l´acqua finisca in una Spa: cosa hanno da dire su questo?»

Sul passaggio della tramvia dal Duomo lei cosa ha da dire?

«Il tram è una bellissima cosa, ma ci sono tanti modi: si può fare senza piloni, con la presa di corrente da sotto. Il passaggio vicino ad opere incredibili, ne vale la pena? A parere mio no».

Lei sta prefigurando un bel salto: dai "meet-up" al movimento nazionale, dai partiti ad una democrazia dal basso.

«E´ un progetto ambizioso lo so, vedremo se diventerà movimento nazionale. Risultati ce ne sono già: i pannolini lavabili, che in 3 anni abbattono la spesa media di 1.500 euro a 500, stanno avendo successo nei supermercati emiliani. In Europa si utilizza l´acqua piovana per la lavatrice».

Non le pare una fuga in avanti?

«Certo, ma il presente è morto. Con la rete la massa diventa intelligente, pensa. Non servono più i leader: se non facciamo così cosa fa un ragazzo di 21 anni? Stiamo dando una speranza: a casa dopo due mandati e voto di preferenza. Perché la sinistra non ha abbracciato queste cose?»
(05 marzo 2009 la Repubblica Firenze.)

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