TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

giovedì 19 marzo 2009

Inceneritore di Montale. Chiusura immediata!

Riceviamo, pubblichiamo ed aderiamo convintamente alla richiesta di chiusura dell'inceneritore di Montale inviata alla stampa dal Coordinamento dei Comitati della Piana.
MV

Chiusura immediata dell’inceneritore di Montale


Finalmente la Asl di Pistoia riconosce che c’è un allarmante inquinamento da diossina perché dai campionamenti effettuati sugli animali in alcune zone di ricaduta dell’impianto sono venute fuori livelli di inquinanti – diossina e Pcb - assai maggiori dei limiti consentiti dalla normativa europea, livelli che sono stati registrati solo nelle zone più inquinate d’Italia (Acerra - il triangolo della morte – Brescia, Taranto), purtroppo questi dati collocano i territori di Agliana, Montale e Montemurlo fra le aree più inquinate d’Italia.

La Asl se pur con toni e argomentazioni che mirano a prendere tempo, smentisce l’Arpat che aveva dichiarato l’assoluta innocenza dell’inceneritore di Montale, perché riconosce la responsabilità (più o meno maggioritaria) dell’inceneritore di Montale come causa di allarmante inquinamento.
Vogliamo ricordare come nel 2007 l’inceneritore del CIS S.p.a. abbia emesso, per svariati mesi, quantità di diossine almeno 6 volte sopra i limiti consentiti, e si ricorda anche come, dopo la chiusura dell’impianto , questo fosse stato riaperto con la rassicurazione che sarebbero state fatte tutte le analisi necessarie a scongiurare il pericolo di inquinamento da parte dell’impianto, si ricorda anche che – nonostante la richiesta dei comitati e delle associazioni – non fu fatto alcun divieto per il consumo dei prodotti alimentari provenienti dalla zona interessata.
Adesso, ad un anno e mezzo di distanza, si viene a sapere che gli alimenti sono fortemente inquinati dalla diossina.
Allora ci chiediamo perché a differenza di quanto avvenuto a Severo, ad Acerra, a Brescia e a Taranto, qui si è permesso che questi prodotti alimentari venissero consumati dalla popolazione ?
Altrettanto allarmante è poi il riconoscimento di alcuni eccessi nel numero dei morti per alcuni tipi di tumore rispetto alla media regionale che registra livelli già preoccupanti.
A questo punto diventa fondamentale che vengano forniti in modo puntuale tutti i dati dei campionamenti effettuati, a questo obbligo di legge (Lg 833/78 di riforma sanitaria e la convenzione di Aarhus - legge 108 del 16 marzo 2001) riteniamo nessuno possa più sottrarsi.
Nel frattempo le autorità competenti dovranno spiegare a noi e a tutti i cittadini perché non hanno provveduto alla chiusura dell’impianto, quantomeno per evitare ulteriori danni che a questo punto sono evidenti e dimostrati e i cui costi dovranno essere pagati da chi ha inquinato, almeno per la loro quota parte.


Coordinamento dei Comitati della Piana FI – PO – PT

Nessun commento: