Dopo estenuanti balletti, che hanno evidenziato lo stato confusionale del Partito delle Libertà (ma quali lbertà?), dopo averlo annunciato e poi rinnegato tre volte, ecco la candidatura ufficiale di Cenni trattata dal giornalone padronale nella versione toscana.
A parte la leccosità dell'articolo, commuove che mister Sasch abbia sentito palpitare il cuore durante la simpatica processione di regime di sabato scorso, e si sia convinto ad accettare la candidatura.
Il fatto che si accompagni al capoccia della Lega Nord è un simpatico quadretto davvero, che ci anticipa il tenore e il livello dell'elaborazione politica del nostro industriale candidato.
Un'amicizia che pare dia loro serenità e speranza verso un più sicuro ballottaggio con Massimo Carlesi.
Buona fortuna Prato.
Per MV
comandantediavolo@gmail.comDal Corriere fiorentino.itA Prato il nome c'è: Cenni scioglie le riserve e spaventa la sinistra
«Mi hanno convinto quegli 8 mila in piazza». Cinquantadue anni, imprenditore tessile padre del marchio Sasch, è anche presidente della Fondazione CariPrato
Roberto Cenni, imprenditore doc
PRATO — Dopo settimane di attesa e diversi nomi di esponenti politici e della società civile, lanciati forse per sondare il terreno e puntualmente «bruciati» dal fuoco amico, ieri pomeriggio il Pdl pratese ha ufficializzato la candidatura a sindaco dell'imprenditore Roberto Cenni per le prossime amministrative. Ad accogliere Cenni, in una piazza del Comune gremita di forze dell'ordine e giornalisti, reduci dalla recente visita del sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, c'erano il deputato di Forza Italia Riccardo Mazzoni, il capogruppo del partito in regione Alberto Magnolfi e il segretario provinciale azzurro Giovanni Luchetti. Per An c'era il segretario provinciale Maurizio Bettazzi, che fino all'ultimo si è battuto (con successo) per bocciare l'appoggio esterno alla candidatura di Aldo Milone, proposta dai vertici regionali di Forza Italia in seguito ad un sondaggio. Ma non è un caso che, alla sua prima uscita pubblica da candidato del Pdl, Cenni sia arrivato a braccetto con il segretario regionale della Lega Nord Claudio Morganti.
«IL GRANDE TESSITORE» - È lui, infatti, il «grande tessitore » che la lavorato in sordina per convincere il noto imprenditore pratese. Giovedì sera alle 21, poco prima dell'avvio delle ronde, Morganti aveva incassato l'assenso di Cenni, che conosce da tempo perché il figlio dell'imprenditore, Giacomo, gioca a pallone con lui nella squadra della Lega.
Ma fino alle 15 di ieri il segretario leghista non ha voluto dire nulla per «timore che le lotte interne a Forza Italia potessero "bruciare" anche questo candidato, come avevano già fatto con altri. Per questo — aggiunge Morganti — dopo il sì di Cenni, ho chiesto un tavolo urgente per il giorno seguente con i segretari regionali di Forza Italia e An, Massimo Parisi e Riccardo Migliori. Ho assicurato che su Cenni ci sarebbe stata convergenza e mi hanno dato l'ok. Per evitare che si lanciassero nell'arena altri nomi da cannibalizzare, ho concordato con Cenni di annunciare subito la sua candidatura. Sono certo che con lui vinceremo». Che Roberto Cenni, cinquantandue anni, sposato, tre figli, possa essere «l'uomo giusto» lo pensano in molti, anche a sinistra dov'è considerato un «avversario temibile ». È uno degli industriali più noti del distretto tessile pratese, ha fondato il marchio «Sasch», la sua azienda dà lavoro a un migliaio di persone ed è ritenuto un modello di successo nel pronto moda, settore che a Prato è quasi interamente in mano ai cinesi. Inoltre è presidente della Fondazione Cariprato e — particolare sottolineato da tutti — è un «pratese doc». Non si sa ancora se Cenni correrà con una lista civica sostenuta dal Pdl o se si presenterà come il candidato del centrodestra. Davanti ai flash di fotografi e al fuoco di domande dei giornalisti, l'imprenditore sembra non rendersi conto di essere entrato, da ieri pomeriggio, in campagna elettorale. La prima, inevitabile domanda è sulle ragioni che, dopo l'iniziale «no, grazie, devo pensare alla mia azienda», lo hanno convinto ad accettare la candidatura. La risposta ufficiale «mi hanno persuaso le ottomila persone che sabato scorso sono scese in piazza e l'impossibilità di vedere le forze di centrodestra coese. Ho dovuto fare violenza a me stesso per accettare, adesso — prosegue Cenni — devo pensare a chi affidare la gestione della mia azienda in questo periodo, che potrebbe anche durare cinque anni. Non me la sono sentita di negare il mio apporto a questa città che amo e che non ho mai visto così in difficoltà». Segnali di apertura arrivano anche dal segretario provinciale dell'Udc Enrico Mencattini, che aveva presentato l'imprenditore Roberto Caverni come candidato del partito, e adesso fa sapere «Cenni è senz'altro un nome interessante, ma non mi è stato ancora comunicato nulla dal Pdl. Siamo comunque disponibili a parlarne». Come dire: stavolta l'intesa è possibile.
Agata Finocchiaro07 marzo 2009
3 commenti:
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Piacerà ai pratesi il boss di una industria che produce all'estero per il 70% (vedi articolo del link di sopra) e che non investe per niente in città????
Chi lo sa? certo, a tanti industriali pratesi piacerà di sicuro... Tipo al Nardi... o a quelli che fanno fare i vestiti in Tunisia e li rivendono a cifre esorbitanti in Italia...
Il Sorcio Verde
non contano i contenuti di certezza, quanto l'ampiezza della libertà di pensiero che la storia personale del signor Cenni non possiede
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