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La mer, la fin...

martedì 17 marzo 2009

Satira politica. Verde speranza?

Leggendo la storia recente delle scelte politiche dei Verdi, dalle elezioni del 2001 a quelle dello scorso anno, viene spontanea una riflessione: ma non è che il Verdi, più che speranza, portano un po' sfiga??? E quella dei Verdi, sommata a quella di un Occhetto - che è riuscito a far prendere pochi voti anche a Di Pietro, nel 2004! - a cosa può portare???

Il Sorcio Verde
per Municipio Verde


2001. Il Girasole (da Wikipedia)
Il Girasole era una formazione politica italiana, presentata alle elezioni politiche del 2001 come alleanza fra:
Federazione dei Verdi
Socialisti Democratici Italiani (SDI).
Il 28 ottobre 2000 la portavoce dei Verdi Grazia Francescato lancia al Consiglio federale del suo partito l'idea de Il Girasole come lista che aggreghi quella parte del centrosinistra che non fa parte né dei Ds né de La Margherita[1][2][3][4].
Primi interlocutori del progetto sono lo Sdi e il Partito dei Comunisti Italiani, ma si pensa anche a coinvolgere altri partiti minori de l'Ulivo (Movimento dei Repubblicani Europei e Federazione dei Liberali Italiani) e persino i Radicali.
Il 21 dicembre viene lanciato su la Repubblica un appello per la creazione del nuovo partito sottoscritto da firme prestigiose come Moni Ovadia e Oliviero Toscani. Fra le firme anche due membri del Pdci (Luciano Canfora e Vauro Senesi), mentre lo Sdi è per ora assente[5].
Lo Sdi, in linea di massima, è favorevole a costruire Il Girasole, ma da subito pone il veto sull'ingresso dei Comunisti Italiani perché preferirebbe il nuovo partito collocato a destra dei Ds[6].
La crisi raggiunge il suo acme in febbraio, quando si fa concreto il rischio che Il Girasole veda solo la partecipazione dei Verdi[7].
L'11 febbraio è rottura definitiva col Pdci che così è costretto a presentarsi alle elezioni in modo autonomo[8], ma la situazione resta ancora in stallo, tanto da preoccupare il candidato premier dell'Ulivo Francesco Rutelli che interverrà personalmente[9].
Il 26 febbraio viene presentato ufficialmente da Verdi e Sdi il progetto de Il Girasole[10].
Il 6 marzo avviene la presentazione del simbolo equamente diviso fra il sole che ride ambientalista e la rosa del socialismo europeo[11].
Il 1° aprile si tiene la Conferenza programmatica del nuovo soggetto politico[12].
La lista Verdi-Sdi, tuttavia, raccoglie soltanto il 2,2% delle preferenze, ben al di sotto dello sbarramento al 4%. Il cammino unitario si interrompe e, sin dalla prima costituzione dei nuovi gruppi parlamentari, i Verdi e lo Sdi proseguono per strade autonome, potendo contare soltanto sui deputati eletti in quota maggioritaria nei vari collegi uninominali (rispettivamente 8 e 9).




2008. La Sinistra - L'Arcobaleno
la Sinistra - l'Arcobaleno (abbreviato Sinistra Arcobaleno) è stato un cartello elettorale italiano che aveva l'ambizione di dar vita ad un nuovo soggetto politico, teorizzato all'Assemblea nazionale della Sinistra e degli Ecologisti svoltasi l'8 dicembre e il 9 dicembre 2007 alla Fiera di Roma [2][3].

Esso si poneva come obiettivo primario la formazione di un soggetto unitario e plurale della sinistra italiana, in alternativa al Partito Democratico.

Coinvolgeva i seguenti quattro partiti:

* Rifondazione Comunista (PRC)
* Partito dei Comunisti Italiani (PdCI)
* Federazione dei Verdi (Verdi)
* Sinistra Democratica (SD)

Si dichiarava inoltre aperta ai movimenti operanti nella variegata società e facenti riferimento ai valori e temi cari all'estrema sinistra italiana. Il nome Sinistra Arcobaleno rappresentava le varie anime che compongono la coalizione, ovvero le storiche forze dell'estrema sinistra italiana e il mondo ambientalista. In particolare il nome la Sinistra si ispirava all'equivalente tedesco Die Linke, mentre l'Arcobaleno era il nome alternativo proposto dai Verdi.[4]

Il simbolo grafico comune [5][6] della nuova formazione era stato presentato il 5 dicembre 2007 ed era costituito da un arcobaleno che rappresentava le istanze e le anime della sinistra ed era anche un riferimento al ruolo centrale ricoperto recentemente dal movimento pacifista e alla protesta contro la guerra in Iraq.

Le prime proposte [modifica]
Già nel 2000, la direzione del Pdci aveva proposto una «confederazione» tra Ds, Prc, Pdci, Verdi e Sdi che riunisse tutti i soggetti politici a sinistra di quel centro progressista che poi sarebbe divenuto La Margherita.

Tale proposta fu però accolta freddamente tanto da Rifondazione, che riteneva tale eventualità meno importante rispetto alla comunione con i movimenti, che dai Ds, determinati a ricercare alleanze con i partiti di centro[7].

Tra il 2003 e il 2006 tentativi di unità a sinistra saranno il Forum Per una Alternativa Programmatica di Governo e la Camera di consultazione della sinistra, ma entrambi naufragheranno per l'incapacità di pervenire a una più sostanziale unità politica.

Dal 2004 Rifondazione Comunista avvia la costruzione della sezione italiana della Sinistra Europea, un soggetto che avrebbe visto il Prc unirsi alla galassia della sinistra più o meno radicale, ma non ad altri partiti come Pdci e Verdi.

Per le elezioni politiche del 2006 è ancora il PdCI a puntare sull'unificazione a sinistra, presentando per il Senato liste comuni con i Verdi.

L'idea di un'unità politica a sinistra prenderà corpo più seriamente dopo la crisi del governo Prodi II (febbraio 2007), quando Bertinotti constata che «dobbiamo parlare della “massa critica” cioè della possibilità di creare tendenza. Non esiste ancora, nella sinistra radicale, un soggetto in grado di misurarsi su questa dimensione, di raggiungere la massa critica» e dunque «non c’è nessun’altra possibilità che la ricostruzione di soggetti politici organizzati». Potrebbe sembrare la riproposizione della sezione italiana della Se, ma invece a sorpresa questa non viene mai menzionata, anzi Bertinotti avverte che «bisogna sganciarsi da quello che è stato fatto prevalentemente sin qui. Cioè l’ingegneria organizzativa dei partiti, che viene dopo l’ingegneria istituzionale eccetera. È stato sempre così in questi anni. La politica che riesce solo a pensare a come disegnare e assestare se stessa: quale legge elettorale, quale geografia dei partiti, quali meccanismi di divisione del potere... Resta fuori il rapporto con i popoli, con i movimenti, e il problema di quale cultura serve per affrontare un progetto politico e sociale di società. Mi piacerebbe se i vari pezzi della sinistra riuscissero a concentrarsi su questo, a produrre idee su questi problemi invece di perdere tempo a progettare nuovi schemi, nuove architetture di partiti...»[8]. Commenterà Diliberto: Bertinotti «per la prima volta ha aperto a un terreno comune di lavoro politico»[9].

Il successivo IV Congresso dei Ds che decreta la nascita del Partito Democratico e la contestuale scissione della componente facente capo a Fabio Mussi che si rifonda come movimento di Sinistra Democratica, dà definitivamente avvio al processo che porterà in pochi mesi alla creazione de la Sinistra l'Arcobaleno.
Il processo di unificazione [modifica]

Il processo di unificazione della sinistra prende formalmente il via il 31 maggio 2007, con una riunione dei segretari e dei capigruppo dei quattro partiti interessati[10]. A tale riunione fa seguito il 7 giugno 2007 a Roma, la prima assemblea pubblica dei parlamentari di PRC, PdCI, Verdi e SD. Ben 142 parlamentari si riuniscono per delineare una posizione politica comune per avere più voce all'interno della coalizione[11].

Il 22 giugno i ministri di Prc, Pdci, Verdi e Sd scrivono una lettera al presidente Prodi: per la prima volta i 4 ministri della sinistra si coordinano su una linea di politica economica unica [12].

Fra il 4 e l'11 luglio i segretari lavorano alla costruzione di una grande manifestazione da svolgere a ottobre che sia l'avvio di una fase di unità più concreta e che porti a liste uniche per le successive elezioni amministrative[13]. Ma la propulsione definitiva per una manifestazione il 20 ottobre arriverà da un appello dei quattro periodici dei partiti e da il manifeto il 3 agosto[14].

Il giorno prima, 2 agosto, viene pubblicato un forum fra i quattro segretari (ma per i Verdi c'è Angelo Bonelli)[15]. È la prova che l'unità marcia comunque spedita.

Contemporaneamente su tutto il territorio si svolgono per mesi a livello locale decine di assemblee per la costruzione della «sinistra unita e plurale» che metta insieme l'esperienza di gruppi di persone che si impegnano nell'area delle formazioni politiche di provenienza. Si sviluppa anche il fenomeno delle «case della sinistra»[16], cioè la «struttura di base della Sinistra Europea, luogo aperto al confronto e al dialogo con altre esperienze della sinistra politica e sociale, con movimenti, associazioni, comitati, nuovo spazio pubblico della politica come partecipazione ed autorganizzazione, luoghi del fare società, costruire vertenze, dare servizi, autorganizzare forme collettive di solidarietà (i gruppi di acquisto solidale, l’altraeconomia, i comitati contro gli sfratti, i migranti, ecc.) e di esperienze originali, legate al territorio, alle sue culture, alle pratiche di movimento concrete», come definite da Walter De Cesaris nella sua relazione alla Conferenza d'Organizzazione del Prc il 31 marzo 2007[17].

Tuttavia da subito il 20 ottobre è osteggiato dalla Cgil e ciò ha un effetto negativo su Sd che inizia subito a meditare di defilarsi, malgrado molti suoi dirigenti e militanti vi abbiano aderito[18]. E anche i Verdi faranno altrettanto.

A rasserenare il clima arriva il 14 settembre l'annuncio congiunto di Giordano e Mussi di indire degli «Stati generali della sinistra» subito dopo la manifestazione del 20 ottobre[19]. Il 6 ottobre Giordano rilancia l'idea degli Stati generali da tenersi «entro dicembre» davanti al Cpn del Prc[20].

Il 20 ottobre, malgrado le defezioni più moderate e il biasimo di Cgil e Partito Democratico, sarà un successo di circa un milione di manifestanti.

Il 24 ottobre 2007 Mussi, Giordano, Pecoraro Scanio e Diliberto, in un vertice programmano per l'8 e il 9 dicembre 2007 l'Assemblea generale[21] della Sinistra e degli Ecologisti, il cui scopo è l'individuazione di un iter che possa portare alla federazione dei quattro partiti o a un partito unitario[22].

I quattro leader della sinistra decidono inoltre di proporre ai rispettivi gruppi parlamentari di federarsi, per poter fare un lavoro comune e poter parlare con una voce unica.

Infine, nel vertice si prende la decisione di costituire un coordinamento nazionale, composto dai quattro segretari e da altri esponenti delle quattro forze politiche, che possa gestire la fase attuale del processo unitario[23]. Si prevede quindi che le 4 formazioni prendano parte insieme alle prossime amministrative[24].

Il 30 novembre il Prc attiva il sito ufficiale degli Stati generali (www.lassemblea.it).

L'Assemblea della Sinistra e degli Ecologisti [modifica]

L'8 e il 9 dicembre 2007 si è tenuta, presso la Nuova Fiera di Roma, l'assemblea della Sinistra e degli Ecologisti, che ha dato vita al nuovo soggetto politico de la Sinistra/l'Arcobaleno.

La prima giornata è stata caratterizzata da nove workshop tematici aperti, che hanno elaborato propri documenti politici, confluiti nella Dichiarazione d'intenti comune [25].

Nella seconda giornata si è tenuta l'assemblea plenaria aperta. Si sono susseguiti numerosi interventi da parte di singoli militanti, rappresentanti di libere associazioni, dei segretari dei quattro partiti e di Pietro Ingrao.

Dopo l'assemblea è stata prevista un'ampia consultazione popolare sulla Dichiarazione d'intenti e sulle varie idee, proposte, programmi uscite dall'assemblea generale.

All'assemblea non ha partecipato una parte di Rifondazione Comunista, infatti l'area di Sinistra Critica ha confermato di non seguire il resto del partito nel nuovo progetto politico, ma ha deciso di lanciare una «costituente anticapitalista» con tutte le forze sociali, politiche, sindacali e movimenti che vogliono collocarsi all'opposizione "di sinistra" all'Unione.
La caduta del Governo Prodi [modifica]

In seguito alla caduta del Governo Prodi II, datata 24 gennaio 2008, e dello scioglimento delle Camere dopo il fallimento del tentativo di formare un Governo Marini, i leader, i capigruppo e i ministri dei quattro partiti della Sinistra Arcobaleno hanno maturato, dopo un vertice avvenuto il 5 febbraio 2008, la scelta irreversibile di presentarsi con liste unitarie alla tornata elettorale imminente e di proporre come leader della federazione e candidato premier l'ex Segretario di Rifondazione Fausto Bertinotti. Nello stesso periodo Franco Giordano ha inoltre lanciato un appello al Partito Democratico perché venisse stipulato un "accordo alla luce del sole" al fine di evitare l'eccessiva egemonia del Centro Destra; la proposta è però stata respinta dal segretario del PD Walter Veltroni e dalla classe dirigente del Partito Democratico. La Sinistra si è presentata quindi con il simbolo "La Sinistra l'Arcobaleno" e senza alleanze alle elezioni del 13 e 14 aprile 2008.

Il crollo alle elezioni politiche italiane del 2008 [modifica]

Il 19 febbraio si raggiunge un accordo sulla composizione delle liste unitarie: l'intesa prevede che i prossimi gruppi parlamentari di Camera e Senato abbiano una rappresentanza del Prc al 45 per cento, di Verdi e Pdci al 19 e di Sd al 17.

La nuova formazione la Sinistra l'Arcobaleno, il cui candidato premier è l'ex presidente della Camera Fausto Bertinotti, ha impostato la propria campagna elettorale sui temi tradizionalmente cari alle forze discendenti dal movimento operaio (lavoro, salari, pensioni) con l'aggiunta della lotta contro la precarietà a cui vengono unite le tematiche ambientaliste apportate dalla federazione dei Verdi, l'impegno per la pace, per i diritti civili e la tutela della laicità dello Stato.[26]

A tutto questo si univa la promessa di una forte opposizione ad un eventuale governo di larghe intese, di cui Bertinotti si è dichiarato strenuo oppositore.

La Sinistra Arcobaleno ha lamentato una scarsa attenzione mediatica nei suoi confronti, a vantaggio dei due nuovi soggetti PD e PdL, i quali hanno diffuso appelli per il cosiddetto "voto utile",[27] ovvero a quei partiti che si ritiene che abbiano reali probabilità di aggiudicarsi il premio di maggioranza

Alle elezioni politiche del 14 aprile 2008, la Sinistra l'Arcobaleno, al di sotto di ogni previsione, si è attestata attorno al 3% sia alla Camera che al Senato non superando le soglie di sbarramento e non eleggendo dunque alcun deputato o senatore. Fausto Bertinotti ha annunciato le proprie dimissioni da leader politico della Sinistra l'Arcobaleno e da dirigente di Rifondazione Comunista.

A seguito del fallimento elettorale, il PdCI annuncia l'abbandono del progetto elettorale della Sinistra Arcobaleno e propone una costituente dei partiti comunisti italiani.[28]

Anche all'interno dei Verdi e del PRC vi è una spaccatura tra chi propone il rilancio del soggetto unitario e chi il suo abbandono; solo SD rimane interamente favorevole alla prima ipotesi, anche per effetto delle scissioni che ne hanno caratterizzato la breve storia.

2009. Sinistra e Libertà?

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