TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

mercoledì 18 marzo 2009

Scuola. La manifestazione a Firenze.

Corteo di studenti e lavoratori

La Cgil: «Eravamo in 10 mila»
Slogan e striscioni contro la riforma della scuola, il precariato e i tagli del governo. La manifestazione si è sciolta con un lungo applauso e qualche disagio agli automobilisti


«Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza». Citando un passo della Divina Commedia di Dante Alighieri i manifestanti hanno lasciato piazza Santa Croce. La citazione dantesca è avvenuto proprio ai piedi della statua dedicata al Sommo Poeta. La manifestazione, che secondo il sindacato ha richiamato 10 mila persone da tutte le province, ha visto sfilare nel capoluogo toscano un corteo colorato da striscioni, bandiere e palloncini. Tra i manifestanti, insegnanti, ricercatori, precari, studenti, ma anche tanti genitori con bambini: tutti insieme hanno detto no alla riforma Gelmini e alla perdita di posti di lavoro nel settore. La manifestazione dei lavoratori della conoscenza si è sciolta con un lungo applauso. Tanti gli slogan e striscioni contro la riforma della scuola, il precariato, e i tagli del governo tra cui «La riforma del governo spoglia la scuola pubblica», «Maestro unico pensiero unico etnia unica», «contro i tagli della Gelmini difendiamo i precari».
GLI INTERVENTI IN PIAZZA - Molti gli interventi in piazza di insegnanti, ricercatori e studenti nel corso del comizio. «Oggi - ha ricordato il segretario regionale della Cgil Alessio Gramolati - ci sono dei fatti in contrasto tra di loro. Da un lato una piazza con tanta gente che vuol testimoniare come sia sbagliato distruggere un enorme patrimonio di conoscenze e competenze. Dall’altro un governo che continua ad ignorare le ragioni di queste persone». Gramolati ha poi sottolineato che «se le politiche di tagli di Tremonti dovessero andare avanti, solo in Toscana saranno 3.200 i lavoratori della conoscenza che non saranno stabilizzati creando difficoltà nell’offerta di formazione».
QUESTIONE PRECARI - Sulla questione dei precari il segretario toscano ha poi spiegato che «nei prossimi mesi le imprese avranno difficoltà a fare investimenti, se non è il pubblico a stimolare la domanda di ricerca, come stanno facendo alteri paesi europei faremo un errore clamoroso per il sistema economico». Sulla questione dei precari Gramolati ha infine commentato che «corriamo il rischio di bruciare i soldi per vendere la cenere. Diamo alle persone sostegno al reddito, come lo stipendio di disoccupazione, quando invece queste potrebbero tranquillamente avere uno stipendio regolare e aiutare imprese e famiglie a costruire un futuro migliore».
18 marzo 2009
il Corriere fiorentino.it

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