TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

domenica 8 marzo 2009

Scuola. Verso lo sciopero del 18 Marzo.

Piattaforma rivendicativa della FLC Cgil per lo sciopero del 18 marzo

IL 18 MARZO SCIOPERO GENERALE DEI SETTORI DELLA CONOSCENZA
Scuola, Università, Ricerca, AFAM e Formazione Professionale

Nessun progetto per uscire dalla crisi
Le politiche del Governo Berlusconi stanno portando un attacco profondo ai diritti costituzionali e ai diritti del lavoro.

Non si intravede alcun progetto che prefiguri l'uscita da una crisi che viene già pagata dai più deboli e che salvaguarda, al contrario, gli interessi dei più forti.

Meno contratti, meno sindacato

I provvedimenti del Governo cancellano la contrattazione e i diritti del lavoro nei nostri comparti, per lasciare il posto al potere unilaterale del Governo su reclutamento, carriere, salario, organizzazione del lavoro, provvedimenti disciplinari. L'accordo separato del 30 ottobre sul protocollo per il pubblico impiego e quello del 22 gennaio sul modello contrattuale vanno esattamente in questa direzione: i contratti del secondo biennio, una manciata di spiccioli concessi dal Governo, sono l'anticipazione dei futuri contratti nazionali. La grande partecipazione ai referendum e l'esito del voto certificato nella consultazione della scuola, con il 95 per cento di NO, conferma e rafforza il giudizio negativo della FLC su quelle intese.

Lo sciopero diventa un'arma spuntata

Il disegno di legge sulla regolamentazione delle azioni di lotta nei servizi pubblici locali ha come unico obiettivo quello di limitare il diritto allo sciopero ed è un ulteriore segnale della pericolosa deriva autoritaria del Governo.

Si scommette sull'ignoranza

La Legge 133/08 e la Legge Finanziaria 2009 hanno previsto insostenibili tagli al sistema dell'istruzione e della formazione. Si tratta di un attacco senza precedenti alle lavoratrici ed ai lavoratori, a partire da quelli precari che potrebbero essere condannati ad un futuro ravvicinato di disoccupazione.

La CGIL respinge tutto questo

Il 18 marzo tutti i settori della conoscenza scioperano per protestare contro il tentativo di distruggere Scuola, Formazione professionale, Università, Ricerca e AFAM.

Il 4 aprile si terrà una grande manifestazione nazionale a Roma per dire no e proporre un'Italia diversa e possibile.

Uscire dalla crisi investendo nella conoscenza

Le questioni prioritarie che rivendichiamo con l'iniziativa di lotta del 18 marzo sono:

  • l'immediato ripristino delle risorse tagliate con la legge 133/08;
  • la necessità di mettere in campo un vero progetto riformatore che integri le politiche in tutti i comparti della conoscenza pubblica;
  • la conferma della centralità del contratto nazionale e la tutela del diritto alla contrattazione, a partire dal rinnovo del CCNL AFAM fermo da oltre 36 mesi;
  • la definizione di regole democratiche sulla rappresentanza prevedendo il voto dei lavoratori su tutti gli accordi;
  • il ritiro dei provvedimenti Brunetta sulla malattia;
  • la difesa dell'occupazione aprendo un tavolo interministeriale di confronto sul precariato per garantire i necessari processi di stabilizzazione e l'estensione degli ammortizzatori sociali;
  • le garanzie di una maggiore qualità dell'offerta formativa nella scuola dell'obbligo pesantemente peggiorata dai regolamenti della Gelmini;
  • la radicale contrarietà al disegno di legge Aprea e la difesa della libertà di insegnamento;
  • le risorse necessarie per il funzionamento della formazione professionale;
  • il diritto all'apprendimento per tutti;
  • la difesa del diritto di sciopero e conseguente ritiro del disegno di legge delega Sacconi;

Le nostre impostazioni rivendicative sono parte fondamentale della piattaforma della CGIL per uscire dalla crisi, che mette al centro delle proprie strategie la conoscenza come volano dello sviluppo, della crescita economica e sociale e della democrazia.

Vogliamo unire nord e sud affermando un federalismo solidale perché non è con gli egoismi territoriali che si costruisce un Paese più uguale e più giusto.

18 marzo, sciopero generale dei lavoratori della conoscenza
4 aprile, grande manifestazione nazionale a Roma

Partecipiamo tutti allo sciopero del 18 marzo e alla manifestazione del 4 aprile, nei quali faremo vivere le ragioni e le esigenze dei nostri comparti insieme con quelle di tutte le lavoratrici ed i lavoratori italiani, dei precari, degli studenti, per affermare che insieme possiamo sconfiggere l'attacco del Governo ai diritti, per un Paese più equo, in cui non siano solo i più deboli a pagare il costo della crisi.

marzo 2009


Cisl scuola: pronti alla mobilitazione

Anche la Cisl scuola, dopo la Flc-Cgil e la Gilda degli insegnanti, che hanno già proclamato lo sciopero per il 18 marzo, si dichiara "pronta alla mobilitazione".

"Sugli organici vogliamo subito risposte concrete, in mancanza delle quali sarà inevitabile riprendere e intensificare le iniziative di mobilitazione della categoria", scrive in una nota il segretario della Cisl Scuola, Francesco Scrima. "Abbiamo detto chiaramente, al ministro e al Governo, che non riteniamo sostenibile il taglio di posti previsto dalla legge 133/08: un taglio che sconvolge il funzionamento delle nostre scuole e che priva del lavoro migliaia e migliaia di persone".

I margini sono assai stretti, ma la Cisl non esclude di poter riaprire la trattativa. "Sappiamo bene - dice Scrima - che i vincoli di legge non possono essere ignorati, ma non possono nemmeno diventare il capestro che toglie senso e prospettive al confronto fra le parti. Noi chiediamo che gli obiettivi di risparmio siano rimodulati, sia per gli impegni assunti in tal senso dal Governo, ma ancor più per le concrete esigenze derivanti dalla scelta di tempi e modelli espressa dalle famiglie all`atto delle iscrizioni. Il rinvio di un anno dei nuovi ordinamenti del secondo ciclo non può essere utilizzato per scaricare sul primo ciclo oneri ulteriori rispetto a quelli che, già adesso, non può comunque sopportare".

Perciò la Cisl Scuola chiede l`immediata riapertura del confronto sugli organici, sia per i docenti che per il personale ATA, assicurando alle scuole piena autonomia nella scelta dei modelli organizzativi e didattici, e nella gestione delle risorse di organico assegnate; nonchè misure di salvaguardia per il personale precario che rischia di non trovare occupazione nel prossimo anno scolastico.

Se non ci saranno risposte immediate, avverte la Cisl scuola, non resterà che avviare formalmente le procedure della mobilitazione.


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