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La mer, la fin...

domenica 15 marzo 2009

Valbisenzio. L'ipotesi del minieolico

Ottima iniziativa!
MV

da il Tirreno del 15/03/09
Il mini-eolico nel futuro della Vallata

Due esperti di energie rinnovabili sono pronti a scommettere sul vento

VALBISENZIO. Affrontare la crisi e garantire autonomia energetica scommettendo tutto sulle nuove energie: mini-eolico, sonde geo-termiche e fotovoltaico. E’ questo il futuro pensato per la Val Bisenzio da Filippo Neri, ingegnere elettronico montemurlese e Luca Nencioni, ex consulente vaianese, oggi uniti dall’impegno sul fronte dell’energie rinnovabili. Il vento in particolare potrebbe essere una fonte naturale molto preziosa per produrre elettricità e dare autonomia energetica, ad esempio alle numerose abitazioni isolate non servite dalla rete del metano, sparse in tutta la Val Bisenzio. La vallata, infatti, da numerosi studi effettuati, è una zona molto ricca, dove il vento soffia molto e spesso. Ecco, dunque, che Neri e Nencioni lanciano un appello alle amministrazioni comunali della vallata per iniziare ad investire con costi assai contenuti su questa risorsa.
«Lo sbaglio quando si parla d’ eolico è quello di pensare ad impianti mastodontici con piloni alti quaranta metri di dubbio impatto ambientale- ci spiega Filippo Neri- Ma non esistono solo pale industriali. In vallata ci sono molti posti buoni dove poter installare micro-impianti con pale non più grandi di un metro con bassissimo impatto ambientale ed acustico. Sarebbe oro colato in termini di produzione d’energia e di risparmio. Ci vorrebbe più sensibilità e indubbiamente servirebbe una semplificazione dell’iter burocratico, allora molti privati sarebbero maggiormente incentivati ad investire in questo settore».
Ma non esiste solo l’eolico tra le tante soluzioni “green” per produrre energia rispettando l’ambiente Luca Nencioni e Filippo Neri puntano anche sulle sonde geo-termiche, un sistema forse meno conosciuto rispetto al fotovoltaico e all’eolico, ma che promette grandi risultati per il riscaldamento delle abitazioni. Le sonde geotermiche sfruttano un principio molto semplice per la produzione d’acqua calda sanitaria, infatti, a partire da 20 m di profondità, la temperatura del sottosuolo è costante e non dipende più dal giorno o dalla notte, né dalle stagioni.
«Oggi manca un po’ di coraggio nel settore dell’energie rinnovabili perché effettivamente gli investimenti iniziali sono ingenti- conclude Luca Nencioni- Ma una zona con una forte vocazione turistica come la vallata dovrebbe dare l’esempio su questo fronte iniziando a crederci maggiormente, perché il risparmio in termini ambientali c’è ed è misurabile».
A questo proposito Neri e Nencioni portano un esempio concreto: «In un’azienda montemurlese l’anno scorso abbiamo installato un grande impianto da 100 Kw di pannelli fotovoltaici.In un solo anno abbiamo risparmiato 82 tonnellate d’anidride carbonica». Una bella boccata d’ossigeno per l’ambiente.
F.M.

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