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La mer, la fin...

mercoledì 18 marzo 2009

Zingari. I privilegiati di Prato

Si intensificano i controlli negli insediamenti Rom di Prato, a seguito delle numerose denunce anche pubbliche, di vari esponenti di partiti di destra che cercano di strumentalizzare la disperazione e i problemi altrui per vincere le prossime elezioni amministrative. Prato blog, qualche giorno fa si è occupata di quelli che considera i privilegi dei Rom. Soltanto tra molti anni si potrà studiare questo singolare fenomeno antropologico di uomini e donne adulti, senza apparenti lesioni al cervello, che cercano di propinare al prossimo una visione rovesciata del mondo in cui i disgraziati e i deboli sono presentati come il nemico numero uno e come fenomeni di ingiustizia sociale.
Per MV
la zia Alma


Mini-insediamento in via Colombo La polizia controlla le baracche dei rom da il Tirreno 18.03.'09
PRATO. Un insediamento abusivo di nomadi di etnia rom è stato controllato nei giorni scorsi dalla polizia in un campo davanti ai giardini pubblici di via Colombo. Nel campo un paio di famiglie rom hanno realizzato delle baracche dove si sono sistemati in condizioni igieniche non proprio ottimali. Il controllo della polizia si è limitato all’identificazione delle persone (due donne di origine rumena) ma la mini-baraccopoli non è stata smantellata. E’ presumibile però che i nomadi non potranno rimanere sul posto. Negli ultimi giorni si sono moltiplicate le segnalazioni alle forze dell’ordine sulla presenza in città di nomadi (in questo caso alloggiati sulle tradizionali roulotte e sui camper). In un paio di occasioni sono stati fatti sloggiare da dove si erano fermati.

Nomadi e popolazione Rom: I privilegi. da Prato Blog
Prato, 6 marzo 2009 - «E’ di stretta attualità il dibattito in merito al controllo ed alla regolamentazione dei campi nomadi in Italia. Il tutto è conseguenza dei drammatici fatti di sangue che hanno visto coinvolti nomadi, rom o persone senza fissa dimora. Senza entrare nel merito dei fatti, che tutti conosciamo benissimo, è necessario analizzare – senza presunzione di onniscienza sia chiaro – cifre e realtà del fenomeno in questione.
Sono dati del Ministero della Giustizia quelli che affermano che in alcune carceri italiane la popolazione rom raggiunge anche il 30% di tutti i detenuti pur rappresentando essi solo lo 0,1 di tutta la popolazione nazionale. Sono dati del dipartimento giustizia dei minori quelli che affermano che la popolazione carceraria minorile in Italia si attestava, nel 2007, a quota 446 detenuti. Di questi, 215 sono italiani e 231 sono stranieri. I romeni rappresentano la nazionalità più numerosa con 86 detenuti pari al 37% di tutti i minori stranieri reclusi. La stragrande maggioranza di questi sono bambini rom.Al di là della pericolosità sociale di certi modi di vivere, un’altra riflessione si impone: queste popolazioni rom o nomadi che le vogliamo chiamare ricevono una serie di sussidi, esenzioni, norme speciali delle quali nessun altro cittadino italiano fruisce. Alle popolazioni nomadi vengono permessi modi di vita vietati a chiunque: è vero, infatti, che si permette che essi possano risiedere in baracche, auto o roulottes prive di qualsiasi licenza, concessione e senza il rispetto di alcuna norma di sicurezza, igienica, sanitaria od altro.
Nessuna imposta da versare a titolo di Ici, Tarsu, imposte comunali o regionali che ogni cittadino italiano è obbligato a versare. I servizi quali acqua , luce e gas vengono erogati dai comuni e rimangono completamente a carico della collettività, cosa che non avviene in alcun altro caso per cittadini italiani tranne casi rarissimi. Spesso vengono approntati progetti specifici per la costruzione o implementazioni di campi nomadi, in deroga ai piani di edilizia residenziale con completo costo a carico della collettività.
L’istruzione dei minori è a carico del comune e dunque della collettività. Le stesse popolazioni sono poi sovvenzionate con contributi giornalieri a vita. Ed allora è lecito domandarsi il perché ciascun cittadino italiano è obbligato a lavorare per vivere e dunque per accendere un mutuo per l’acquisto della propria abitazione; perché è obbligato a lavorare per pagare acqua luce e gas, che altrimenti vengono lui negati; perché è obbligato a versare tasse e imposte sulla casa e sui servizi comunali.
E perché, soprattutto, esistono coloro che sono sottratti a tali obblighi. E’ lecito domandarsi ancora perché se il cittadino italiano perde il lavoro o la casa viene inserito in graduatorie paritarie fino ad ottenimento di ciò che gli spetta – quando gli spetta - senza corsie preferenziali, norme ad hoc o sussidi giornalieri a vita. Qualcuno dovrebbe spiegare a tutti i cittadini italiani perché, soprattutto in questo periodo storico in cui le risorse sono limitate e necessarie, si permettano ancora discriminazioni e privilegi nei confronti di alcune etnie, popoli o singole persone.
Un esempio per tutti? Il comune di Roma spende circa 26 milioni di euro l’anno per i campi nomadi della città ed i servizi connessi. Una cifra che non ha eguali e soprattutto una cifra sottratta ad indigenti e cittadini italiani che versano o hanno versato tasse e contributi al comune stesso per una vita intera. E’ ancora tollerabile tutto questo?
Federico Sarti.

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