TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

mercoledì 18 marzo 2009

Base Usa di Vicenza. Continua la lotta.

Lavoriamo per la pace, contestiamo chi è complice della guerra

APPELLO Il 20 marzo una fiaccolata fino ai cancelli della Carta Isnardo, ditta subappaltatrice al Dal Molin che, per qualche dollaro, è disposta a calpestare la dignità della comunità locale. Vicenza è terra di lavoro e sacrificio, ma anche di solidarietà e dignità. Carta Isnardo non è vicentino, perchè Vicenza non è complice e non lavora contro i bisogni e i sogni della propria comunità.
Ci sono alcuni vicentini per i quali i soldi vengono prima di qualunque principio etico e morale
; è il caso del titolare della ditta Carta Isnardo, oggi subappaltatrice della base militare al Dal Molin, ma negli anni passati già protagonista in lavori che di certo hanno fatto ingrassare il porcellino salvadanaio di chi si è aggiudicato l'appalto, ma che hanno causato la militarizzazione e la devastazione di tanti territori, oltre ad aver rappresentato una complicità attiva in progetti di guerra che hanno portato morte e distruzione. Carta Isnardo, dunque, lavora per la guerra e, di conseguenza, per la morte. A Vicenza i camion di sua proprietà stanno calpestando la volontà di gran parte degli abitanti della provincia - contrari al progetto statunitense - e contribuendo a mettere a rischio il più grande tesoro di queste terre: la falda acquifera sottostante al Dal Molin nella quale gli statunitensi, una volta terminato il lavoro di distruzione dell'azienda di Montecchio Precalcino, pianteranno centinaia di pali in cemento armato lunghi più di 20 metri. La nostra è una terra di lavoro e sacrificio; tanti vicentini, nei decenni passati, hanno abbandonato il proprio focolare alla ricerca di lavoro e sostentamento, spesso attraversando l'oceano; moltissimi altri, dopo tanti sacrifici, sono riusciti a dare un livello di vita dignitoso alla propria famiglia facendo diventare la città del Palladio capoluogo di una delle province più ricche d'Italia. Molti si sono spaccati la schiena, alcuni si sono arricchiti sulle loro spalle.

Molti hanno lavorato con dignità, alcuni hanno pensato a riempire il proprio salvadanaio. È il caso di Carta Isnardo che, pur di intascare qualche dollaro, lavora contro la comunità vicentina e a favore della guerra.

In un momento di grande difficoltà economica e sociale, centinaia di milioni di euro dei contribuenti vicentini saranno spesi per dotare la base statunitense di infrastrutture fognarie, stradali, di comunicazione. È l'affare dei pochi che si arricchiscono sulle spalle di molti, con appalti plurimilionari che verranno intascati da questi imprenditori senza scrupoli per costruire opere inutili alla collettività e dannose e pericolose per il futuro dei nostri figli. Il territorio è di coloro che lo abitano; chi lo militarizza, sottraendolo alla comunità per farne uno strumento di guerra, compie un furto legalizzato da governi complici e distanti dalla volontà dei cittadini; noi, lavoratrici e lavoratori in quanto cittadini, diamo un grande valore etico e sociale al nostro lavoro. Ma costruire una base di guerra non equivale a costruire una casa: chi costruisce per il profitto, calpestando la dignità e la volontà di una comunità, è complice della devastazione ambientale, della distruzione del significato di democrazia, della realizzazione di uno strumento di morte. Vicenza è terra di lavoro e sacrificio, ma anche di solidarietà e dignità. Carta Isnardo non è vicentino, perchè Vicenza non è complice e non lavora contro i bisogni e i sogni della propria comunità.

Noi, donne e uomini che ci opponiamo alla nuova base militare statunitense, stiamo lavorando per la pace, per l'ambiente, per l'acqua, per le donne e gli uomini di domani. Boicotteremo i lavori per la realizzazione dell'insediamento a stelle e strisce, ostacoleremo la presenza militare nella nostra città, e indicheremo con chiarezza coloro che sono complici di chi vuol rendere Vicenza e la sua provincia (già si parla di nuovi insediamenti abitativi a Thiene) un territorio coloniale.

Per questo, venerdì 20 marzo daremo vita a una fiaccolata che dal piazzale della chiesa di Levà (Montecchio Precalcino) raggiungerà i cancelli della ditta Carta Isardo. L'appuntamento è alle ore 20.30.

Lavorare con dignità è possibile, rifiutare la guerra e la militarizzazione è necessario.

Vicenza, 15 marzo 2009


Primi firmatari:

Presidio Permanente No Dal Molin

No Dal Molin Valle Agno per i beni comuni

Marano No Dal Molin

Arcadia

Gruppo Isolon

Terra di Nessuno

Comitato difesa salute e territorio - ValleAgno e Maloper

adesioni: comunicazione@nodalmolin.it

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