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La mer, la fin...

giovedì 19 marzo 2009

Inceneritore di Montale. Troppe diossine

Inceneritore, ovvero "come ti presento la notizia"...
Perché mentre il titolista della Nazione la spara grossa dicendo che i "dati assolvono l'inceneritore", ed uno sprovveduto lettore poco attento che si ferma al titolo si immagina che in fondo l'inceneritore non faccia niente, leggendo l'articolo si scopre che, piuttosto, i tecnici della ASL hanno fatto di tutto per distogliere l'attenzione dai dati, e cioà la presenza di concentrazioni elevate di diossine e pcb in tessuti vegetali e animali.
Aspettiamo, con piacere, la risposta dei Comitati che da anni si battono contro il cancrovalorizzatore, che siamo sicuri non tarderà ad arrivare!!!
MV

da la Nazione del 19/03/09
«Troppe diossine» Torna l’allarme

Ma i dati ‘assolvono’ l’inceneritore
DIOSSINE e Pcb (policlorobifenili) in concentrazioni «significativamente elevate» sono state rilevate in alcuni campioni prelevati da animali «non destinati alla commercializzazione (indicatori biologici e non alimenti in senso stretto), cresciuti in ambiente libero e pertanto potenzialmente esposti a fonti ambientali e alimentari anche non conosciute». Questo comunica l’Asl 3 di Pistoia a proposito dei primi risultati delle indagini condotte dalle aziende sanitarie in seguito allo sforamento nelle emissioni di diossine all’inceneritore di Montale nel 2007.

SECONDO l’Istituto zooprofilattico sperimentale che ha effettuato le analisi sulle matrici biologiche «i livelli riscontrati sono da attribuire a più fonti ambientali, senza poter escludere l’inceneritore di Montale, che però, secondo l’Istituto, avrebbe contribuito in misura minoritaria alla determinazione dei livelli di inquinanti rilevati». L’Asl informa che a fronte della valutazione dell’Istituto zooprofilattico sperimentale «è stata attivata un’analisi sistematica di tutte le potenziali fonti ambientali di Pcb e di diossine attuali e pregresse nelle zone interessate, compresa una rivalutazione critica delle indagini analitiche ambientali già disponibili ed originariamente effettuate anche per finalità diverse». Si faranno inoltre ricerche di Pcb e di diossine in varie matrici, in particolare in sedimenti di acque superficiali o freatiche, da cui potrebbero provenire gli inquinanti trovati negli animali.

L’ASL HA anche comunicato i primi risultati delle indagini epidemiologiche sulla popolazione: «L’andamento della mortalità nei comuni di Agliana, Montale e Montemurlo — comunica l’Asl 3 — esaminata con particolare attenzione alle cause ambiente correlate, non si discosta da quella riscontrata nelle altre province della Toscana se non per alcune patologie come il tumore allo stomaco nei maschi e il diabete nelle femmine, che mostrano valori più elevati». L’Asl fa notare che la scarsa numerosità dei casi nel periodo osservato (dal 1971 al 2006) non consente di stabilire una possibile relazione tra esposizione ambientale e stato di salute. Si impone pertanto, secondo l’Asl, uno studio specifico su tutti i singoli casi (permanenza nel territorio, familiarità eccetera).
Adesso le analisi dell’Asl proseguiranno «mirati non solo all’impianto di incenerimento ma anche e soprattutto su tutte le altre fonti inquinanti che emergono dalla relazione dell’Istituto zooprofilattico sperimentale».
Giacomo Bini

da il Tirreno del 19/03/09
Forti concentrazioni anche di altri inquinanti negli animali da cortile

Diossina nelle galline
Montale, livelli alti vicino all’inceneritore

L’impianto, di cui è previsto il raddoppio, fu chiuso nel 2007 ma poi ha ripreso a bruciare
TIZIANA GORI

MONTALE. Alte concentrazioni di diossine e Pcb (Policlorobifenili, sostanze inquinanti che possono raggiungere i livelli di tossicità della diossina) in un campione di quaranta animali da cortile nelle vicinanze dell’inceneritore di Montale.
Secondo l’Istituto zooprofilattico della Toscana e del Lazio, che ha condotto le indagini per conto della Asl pistoiese, l’inquinamento da Pcb riscontrato nelle matrici biologiche degli animali presi in esame (prevalentemente polli, galline, oche), sarebbe da attribuire in larga parte a fonti ambientali diverse dall’impianto gestito dal Cis, ma non si esclude un impatto dell’inceneritore.
L’inceneritore, di cui è previsto il raddoppio e che è ritenuto strategico per altri dieci-quindici anni nell’area metropolitana, è stato chiuso nel luglio del 2007 per uno sforamento dei livelli di diossina. Ha ripreso a bruciare nel dicembre del 2007, ma nel frattempo un presidio permanente sostava davanti alla sede di via Tobagi ed erano nati comitati e coordinamenti anti-inceneritore in tutta l’area Firenze -Prato-Pistoia.
Sul versante opposto, il tavolo istituzionale coordinato dall’assessore all’ambiente della Provincia di Pistoia, Giovanni Romiti, e costituito da Provincia, Comuni della Piana pistoiese, Asl e Arpat ha deciso una serie di azioni e di monitoraggi per garantire il corretto funzionamento dell’impianto e tutelare la salute dei cittadini.
Ad ogni analisi che evidenziava un basso livello di diossine e dava risultati incoraggianti è stata serrata e polemica la replica dei comitati, che continuano a ritenere pericoloso l’impianto gestito dal Cis.
Nel luglio 2008 sono partite congiuntamente le analisi dell’Arpat sui terreni e i vegetali e quelle della Asl, sulle matrici biologiche degli animali, affidate all’Istituto zooprofilattico.
I risultati Arpat sono stati resi noti a gennaio ed indicano un livello di diossine e furani al di sotto dei limiti di legge (anche questi dati sono stati contestati dai comitati).
Il 23 gennaio il Comitato contro l’inceneritore, sostenuto dal Forum ambientalista, ha depositato un ricorso al Tar della Toscana per l’annullamento dell’Autorizzazione integrata ambientale rilasciata dalla Provincia di Pistoia il 15 novembre 2008. Altri due ricorsi erano stati presentati contro la Valutazione d’impatto ambientale e contro il piano industriale del Cis.
Ieri, la comunicazione dei dati emersi dalle indagini sugli animali da cortile. In cinque-sei casi viene superato il livello di diossina, nella maggioranza, con livelli altissimi, quello di Pcb.

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