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La mer, la fin...

giovedì 5 marzo 2009

Prato. Ancora sulle ronde

Veniamo a sapere dalla stampa che la ronda leghista avrà una piccola "scorta" (il questore non vuole si chiami così, ma "giornalisticamente" è un termine utile) della Digos, addirittura richiesto dalla Lega stessa per "garantire la sicurezza dei partecipanti".
Quindi, per una sera, il lavoro di controllo del territorio da parte delle forze dell'ordine non solo sarà intralciato dai simpaticoni in camicia verde (bei tempi quando Bossi lo voleva eliminare dalla bandiera italiana perché era il colore della Massoneria!), ma vedrà anche del personale che poteva magari essere utile in ben altre attività dover "accompagnare" questa iniziativa.
Già le forze dell'ordine sono sotto organico: complimentoni ai leghisti per il "grande risultato"! Gli straordinari dei poliziotti impegnati li facciamo pagare a loro, visto che il governo taglia pure i finanziamenti?
MV

da la Nazione del 05/03/09
Ronde al via stasera sotto l’occhio della Digos
La Lega in centro storico e a Chinatown

SOLO a nominarle, le ronde, suscitano un vespaio. La prima uscita notturna, organizzata dalla Lega Nord e aperta a tutti coloro che sono interessati a partecipare, è in programma stasera in centro e a Chinatown ma è già un caso. Innanzitutto per la questione dell’accompagnamento che il gruppo di volontari avrà da parte della Digos. Accompagnamento che, è bene precisare, la stessa segreteria leghista ha chiesto per garantire la sicurezza ai partecipanti. «Non si tratta di una scorta — tiene a precisare il questore Domenico Savi — La presenza di poliziotti in borghese sarà la stessa che in ogni altra manifestazione di questo genere. Non a caso eravamo presenti anche agli altri cortei organizzati in tema di sicurezza. E’ il nostro modo di avere ‘sensori’ sul territorio, capaci di rilevare ciò che accade, comprese le potenziali problematicità di una qualsiasi manifestazione». Ciò nonostante, proprio un sindacato di polizia, il Silp per la Cgil prende posizione in merito alla manifestazione di stasera e alla «scorta» della Digos. «Il Silp — afferma una nota firmata dal segretario provinciale Maria Grazia Massari — ha chiesto alle autorità locali una presa di posizione a difesa dell’ordine democratico che possa chiarire i concetti base della gestione delle manifestazioni e del relativo ordine pubblico. Si tratta di ‘corteo’ e di ‘ordine pubblico’ che si effettua principalmente in divisa ordinaria ad eccezione di settori investigativi. Nel ribadire ancora una volta la contrarietà da parte del Silp alle ronde che stanno diventando un problema ancor prima di diventare operative e preoccupati che possano trasformarsi in vere e proprie ‘milizie’ civili che agiscono sull’onda di emotività e pregiudizi e che decidano in autonomia zone da pattugliare e cittadini da vigilare, si ritiene non utile assumere atteggiamenti che possono peggiorare il conflitto sociale già».
E questo è l’altro aspetto del dibattitto: l’opportunità o meno di questo pattugliamento serale, che precede le vere e proprie ronde per la sicurezza, per le quali il ministro della Difesa La Russa ha già invitato i sindaci ad attendere il regolamento del Viminale prima di autorizzarle. In attesa degli sviluppi, il dibattito è vivace sulle manifestazioni come quella di stasera. «Possono essere utili se non appesantiscono il lavoro delle forze dell’ordine — precisa il prefetto Eleonora Maffei — In particolare possono servire come stimolo per i cittadini a porre attenzione al problema della legalità, a farsi ‘sentinelle’ e a segnalare gli episodi gravi». «Le ronde suscitano attenzione mediatica, ma non credo che una passeggiata in centro sposti molto la situazione — è il parere del questore Savi — Tanto più che la zona è già molto pattugliata dalle forze dell’ordine». Decisamente critico, Mario Califano, guardia giurata dell’Argo: «Le ronde non servono. Tante persone non sanno che noi operatori della vigilanza privata non ci limitiamo a sorvegliare aziende e negozi dei nostri clienti, ma svolgiamo un compito di segnalazione e controllo in collaborazione con carabinieri e polizia. Ogni volta che vediamo qualcosa di sospetto, lo segnaliamo e capita spesso. E lo facciamo per mestiere, non per hobby». Favorevole al «volontariato per la sicurezza» ma a quello cui fa riferimento il governo, è Fabio Baldi di CittadinanzAttiva che a questo proposito ha scritto al ministro Maroni, sottolineando come in queste attività, già svolte in vari settori della vita sociale e civile, «non trovino spazio posizioni di destra o di sinistra e tantomeno differenze di etnia e religione, competizioni di stipendio e di carriera. «I volontari della sicurezza — conclude Baldi — esercitano negli Stati Uniti la loro preziosa e rischiosa attività da oltre 50 anni».

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