TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

lunedì 23 marzo 2009

Prato. Eversione

Promettere l'emissione di ordinanze contrarie alle leggi dello Stato, o a qualsiasi legge, a prescindere dal perché lo si fa, è minacciare un comportamento eversivo dell'ordine democratico.
Si pretende di combattere illegalità con illegalità, finendo per demolire il concetto stesso dello Stato di diritto, in nome della eccezionalità di un fenomeno - nel caso specifico quello della "illegalità economica", ma domani potrebbe diventare anche il semplice guardarsi negli occhi.
La vocazione sceriffesca di Milone l'avevamo già evidenziata in altre occasioni, ma il ritenersi addirittura "legibus solutus" qualora fosse eletto sindaco, svincolato da quelle leggi e da quelle normative che vorrebbe far rispettare ad altri, sottende una vocazione dittatoriale, nel riferimento classico alla figura del "dictator" romano, titolare di "summum imperium" e accompagnato dai ventiquattro littori con i fasci dotati di ascia, che non può non preoccupare ed inquietare chi ha a cuore le istituzioni democratiche.

Kritias
per Municipio Verde

da la Nazione del 22/03/09
«Maselli ha ragione»: Milone lancia l’obiezione legislativa

MILONE firma l’ultima provocazione raccogliendo l’ultimatum che l’ex presidente dell’Uip Maselli ha lanciato dal nostro giornale: l’obiezione legislativa.
«La minaccia di Maselli riporta - dice il candidato a sindaco della lista civica Prato Libera& sicura- l’attenzione sulla piaga dell’illegalità economica, punto della nostra della lista: sono disposto a mettere in campo, se non interverranno provvedimenti legislativi ad hoc, anche ordinanze comunali in contrasto con le norme dello Stato pur di porre fine allo scempio che si verifica all’interno del distretto parallelo in materia di tasse evase».
Milone sta battendo palmo a palmo la città, incontra gente e associazioni: l’altra sera era con 170 persone alla Croce d’Oro di via Niccoli dove sono stati discussi vari problemi della città. Tra gli argomenti che hanno tenuto banco maggiormente ci sono stati il problema della sicurezza, del sociale e appunto dell’illegalità economica.
Due dati su tutti: la rapina avvenuta in pieno giorno ad una nota gioielleria del centro storico unita ai tanti locali sfitti, oltre 90 fondi, non occupati a causa dell’elevata percezione di insicurezza, sono elementi da non sottovalutare. Milone ha sottolineato la necessità di chiudere le attività che diventano luogo «di ricettacolo di tanti piccoli spacciatori e che creano degrado e insicurezza nei cittadini, unita alla richiesta di militari con funzione di deterrenza, per abbattere la percezione di insicurezza».
Occhi puntati anche sul sociale, le notevoli difficoltà vissute dalle famiglie pratesi: «Un’emergenza concreta a cui vogliamo dare risposte altrettanto concrete e risolutive».

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