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La mer, la fin...

lunedì 23 marzo 2009

Prato. Ronde contro i cinesi

Ronde per il razzismo partecipato, altro che "legalità partecipata"!

Si affaccino, i "bravi" leghisti, che si ritrovano sempre più simili ai littori che tanto piacerebbero ad un Milone, anche nelle tante italianissime aziende non in regola con le normative sulla sicurezza, o altro (e, a prescindere dalla bestialità della cosa, ma hanno minimamente le competenze, per fare una cosa del genere?).
Eh no! Sarebbe troppo comodo... sarebbe una clamorosa smentita delle loro teorie "espiatorie", per le quali tutti i "mali" di
Prato sono ascrivibili, in un modo o nell'altro, agli immigrati. Queste ronde a sfondo etnico ci ricordano, purtroppo, ben altre "ronde" di periodi che non vorremmo mai ritornassero!
MV

Nella foto, "ronde" di altri oscuri tempi


da la Nazione del 22/03/09
Via alle ‘ronde’ leghiste dedicate alle ditte cinesi
Sabato il presidio e i primi controlli al Macrolotto
LA LEGA raddoppia e alle ronde per la sicurezza partecipata, come le chiamano gli esponenti del Carroccio, aggiunge quelle per la legalità partecipata. In pratica un gruppo di militanti sabato mattina si ritroverà al Macrolotto, davanti alla sede dei vigili del fuoco, per organizzare delle «visite» nelle aziende cinesi della zona industriale con l’obiettivo di scoprire e subito segnalare alle autorità eventuali irregolarità. Il gruppo di leghisti si muoverà in tutto il Macrolotto, si affaccerà dentro le ditte orientali, suonerà campanelli e cercherà di scoprire se qualcuno, ad esempio, ha diviso gli ambienti interni in modo irregolare per ricavare magari cucine o camere abusive: «Visto che non ci sono abbastanza controlli, soprattuto da parte dell’amministrazione comunale e dei vigili, vorrà dire che ci penseremo noi», spiega l’inizitiva il leader provinciale e regionale del Carroccio, Claudio Morganti.

L’IDEA È NATA dopo la trasmissione «AnnoZero» e in particolare dopo le parole dell’ex ministro leghista Roberto Castelli che ha criticato forze dell’ordine e magistratura per la scarsa incisività dei controlli nelle aziende cinesi: «Sì, ci ha colpito quello che ha detto Castelli — conferma Morganti — ma soprattutto il fatto che la troupe televisiva è riuscita ad entrare nei laboratori orientali con le telecamere, mentre i vigili non ci vanno... Credo che manchi la volontà di fare certe cose, per questo sabato faremo la nostra iniziativa e poi, se avremo un buon riscontro, potremo anche riproporla».

DI SICURO continueranno le ronde sulla sicurezza, che già si sono svolte in centro e a San Paolo. L’appuntamento è per giovedì e domani il partito deciderà dove organizzarle. La settimana scorsa sono saltate proprio per la trasmissione di Santoro.

E A PROPOSITO, ancora, di «AnnoZero», Morganti va all’attacco sulla completa eliminazione della parte registrata nella sede della Lega: «In piazza Ciardi hanno fatto un’ora e mezzo di interviste ma in Tv non si è visto nemmeno un minuto. Un ex sindacalista Cgil diceva di aver lasciato il sindacato perché si sente difeso solo dalla Lega, una signora titolare di un orditoio a Montemurlo si lamentava con le amministrazioni di centrosinistra per l’illegalità cinese, io stesso avevo attaccato il Comune e le sue politiche fallimentari. Non abbiamo visto nulla, la trasmissione non ha evidenziato le vere cause dei problemi. Chissà, forse è perché attaccavamo la sinistra nella trasmissione di Santoro?».
Leonardo Biagiotti

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