TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

lunedì 16 marzo 2009

Prato. Ippodromo? Me ne frego.

L'articolo che segue, dall'organo Pidiellino pratese PratoBlog, narra in chiave innocentista della vicenda degli abusi edilizi della società Ihrc, concessionaria di uno spazio equestre nel Parco Comunale dell'Ippodromo. Il titolare è andato assolto nel processo di appello e pertanto il Comune, che lo aveva denunciato, dovrà rifondergli i danni. Brutta storia che dimostra ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, la cattiva gestione degli spazi pubblici verdi e ancora di più l'incapacità dell'amministrazione a stipulare con i privati delle concessioni che non si rivelino dannose per il Bene Comune. Incredibile anche che un tribunale riconosca l'abuso edilizio e in secondo grado si affermi il contrario. Com'è possibile? Dovrebbe essere un fatto oggettivo, riscontrabile nelle carte. O la convenzione era così ambigua e malfatta da consentire opposte interpretazioni?
L'articolista ci tiene a farci sapere che l'imputato ha uno sponsor politico, il capo della destra littoria. Perfetto. Procediamo mettendo una statua equestre del duce nel parco.
MV


Ippodromo, i box distrutti non erano abusivi. Assolto l'amministratore di Ihrc che contrattacca chiedendo i danni al Comune.

Prato, 16 marzo 2009 - E' stato lo stesso Renato Pini Chiappini, amministratore dell'Ihrc, la società che aveva avuto in concessione l'ippodromo di Prato da parte dell'amministrazione comunale, a darne la notizia durante una conferenza stama alla quale hanno partecipato anche l'avvocato Corrado Viazzo di Varese ed il consigliere comunale de La Destra Maurizio Castagna che si è occupato della vicenda e che recentemente ha presentato anche una interrogazione. La sentenza pronunciata dalla Corte di Appello di Firenze, 3a sezione penale, ha assolto Chiappini con formula piena dall'accusa di aver costruito abusivamente all'interno del parco, riaprendo così l'annosa questione che ha visto affrontarsi a suon di carte bollate la società Ihrc ed il Comune di Prato.Una storia che ormai dura da anni e che ha visto in un primo momento il Comune revocare la concessione (stipulata nel 2003) sostenendo l'abusivismo nella costruzione di 250 box, delle tribune e di altre strutture con tanto di denunce penali, e successivamente la condanna di Chiappini da parte del Tribunale di Prato a due mesi di arresto, al pagamento di un'ammenda di 4mila euro, delle spese processuali per altri 7mila euro ed al risarcimento dei danni al comune da quantificarsi in sede civile. Ora la Corte di Appello di Firenze su parere conforme della Procura Generale ha capovolto la sentenza del Tribunale di Prato ritenendo che le costruzioni fossero regolamentate dall'originaria convenzione di concessione.Cosa succede a questo punto? Il Comune ha perso il diritto al risarcimento ed è la società Ihrc che ora chiederà al Comune danni complessivi per oltre due milioni di euro (di cui 300mila euro per quei box che furono frettolosamente abbatuti). Una situazione paradossale, dove il comune è chiamato a risarcire un bene da lui abbattuto e del quale, alla fine, ne sarebbe diventato "gratuitamente" il proprietario.Inoltre Renato Pini Chiappini sta riconsiderando l'ipotesi di procedere contro il sindaco per abuso d'ufficio ed altro, denunce che secondo l'avvocato Viazzo giacciono da anni ferme alla Procura di Prato. La Ihrc aveva infatti presentato un primo esposto che riguardava "l'ostile azione generale della pubblica amministrazione" ma in particolare alcune ambiguità presenti nella concessione e che avrebbero dovuto essere risolte come, ad esempio, l'affidamento di spazi per le gare che per la metà erano destinati a parco. Il secondo esposto era stato presentato dalla società dopo l'interruzione da parte della polizia municipale del Trofeo Città di Prato, e successivamente del sequestro e della distruzione di presunti box abusivi (materiale che avrebbe dovuto essere smontato e conservato, non distrutto). «In caso di ulteriore inerzia della Procura di Prato - ha concluso Viazzo - si chiederà l'avocazione alla Procura Generale di Forenze, dato che risulta difficile comprendere come in tre anni non sia stato compiuto un solo atto di indagine».Da parte sua il consigliere comunale Maurizio Castagna (La Destra) ha provveduto ha presentare un'interrogazione nella quale chiede chiarimenti sul comportamento dell'amministrazione. Inoltre sembrerebbe che l'amministrazione comunale abbia intenzione di procedere ad una nuova assegnazione degli spazi tramite un bando di gara. «Chiunque vinca il bando non avrà la certezza di poter operare - conclude Castagna - e per questo ho diffidato l'amministrazione comunale a procedere in questa iniziativa». A conclusione una domanda sorge spontanea: Chi pagherà per questi danni? Il sindaco Marco Romagnoli o l'assessore competente Enrico Giardi? Oppure, come sempre, i soliti cittadini "vassalli"? Nella foto (da sinistra): l'avvocato Corrado Viazzo, Renato Pini Chiappini (Ihrc) e Maurizio Castagna (La Destra)

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