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La mer, la fin...

domenica 8 marzo 2009

Prato. Squali: gli artigiani iniziano a denunciare

in bocca al lupo... in questo caso, meglio, allo squalo!
MV


da la Nazione del 08/03/09
«No agli speculatori tessili»
Gli artigiani fanno ‘cartello’: 20 denunce penali

SI ALLARGA la ‘fronda’ degli artigiani. Infatti, alla prima denuncia penale presentata ai carabinieri nei confronti di un imprenditore «infedele» che ha aperto e chiuso vari lanifici strozzando i terzisti che avevano lavorato per lui, ne sono seguite molte altre, sempre per dissimulazione fraudolenta. Le querele di parte contro lo ‘speculatore tessile’ — titolare fino al 2008 di una srl alle Badie fallita e ora socio di fatto di un lanificio aperto a Montemurlo e intestato alla moglie — sono adesso una ventina. La decisione di creare una sorta di «consorzio», un fronte unito anti-frodi, è nata dopo la riunione che si è tenuta lo scorso 26 febbraio e che ha visto la partecipazione di circa 30 lavorazioni (filature, tessiture, orditure, roccature, rifinizioni e centri rammendo) che hanno intrapreso le azioni legali sia per recuperare i crediti (da 20mila fino a 80mila euro per una cifra totale che si aggira sul milione e mezzo di euro) sia per evitare nuovi raggiri. «Non vogliamo che né l’omertà né la paura ci fermino — spiega uno dei terzisti truffati che fa da portavoce — Il nostro super debitore gira in Mercedes, è protetto da un sistema senza garanzie per noi piccoli creditori che non riusciamo nemmeno a pagare le bollette. Le persone che falliscono, lasciando alla fame i loro terzisti per poi riaprire indisturbati, non meriterebbero nemmeno di essere serviti al ristorante, invece...».
E un’azienda speculatrice come quella appena denunciata crea uno squilibrio economico nel sistema dell’intero distretto. «Basti pensare — aggiunge l’artigiano — che il suo lanificio gestito a livello familiare è riuscito, per ora, a ‘inchiodare’ ben 50 terzisti». Inoltre l’uomo raggiunto dalle varie denunce penali non sarebbe l’unico nel distretto tessile a mettere in atto tale modus operandi disonesto. Per questo gli artigiani raggirati hanno intenzione di organizzare una manifestazione di protesta indetta contro altre eventuali ditte ‘diaboliche’. Una protesta a cui si potrebbero unire i lanifici colpiti dalla concorrenza sleale degli ‘speculatori’ che immettono sul mercato grandi forniture di tessuti a prezzi al di sotto dei costi di produzione.
Da parte degli artigiani, è in preparazione anche un misura concreta, basata sul passaparola d’onore: «Non nascondiamo la voglia di fare nomi di ogni singola ditta truffaldina, ma per ragioni strettamente giuridiche, rischiando di essere perseguiti finché il tribunale non si pronuncerà, non lo faremo — conclude il portavoce della ‘fronda’ — però sicuramente nei prossimi mesi si sentirà parlare di aziende che non riusciranno a trovare artigiani disposti a lavorare per loro».
E.D.

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