TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

venerdì 20 marzo 2009

Prato. Storie da una crisi

No comment...
MV

da il Tirreno del 20/03/09
Una famiglia senza lavoro

Marito, moglie e figlia: tutti hanno perso il posto
Il futuro è un’incognita «E intanto i risparmi se ne stanno andando»
PRATO. Un tempo a Prato avere in casa braccia per lavorare era sinonimo di ricchezza, ora è fonte di preoccupazione. Maria Grazia, sposata con due figli adulti, ha perso il lavoro cinque anni fa. Poi, è arrivata la volta del marito e infine della figlia. Ecco che i sacrifici di una vita ripagati dalla soddisfazione di comprarsi una casa e vedere i propri figli costruirsi un futuro, rischiano di non essere valsi a nulla nel caso di questa ex operaia tessile, che dal 2003 non ha più un lavoro e che ora vive con i 630 euro al mese della mobilità del marito.
Questo fino ad aprile quando scadranno i termini dell’ammortizzatore sociale, finora l’unica entrata del mese. «Dopo che la ditta dove lavoravo come ritorcitrice e filatrice ha chiuso - racconta - ho usufruito della mobilità. Non era pagata, ma almeno mi permetteva di lavorare ogni tanto, perché le aziende che mi assumevano potevano beneficiare degli sgravi fiscali. Certo niente di sicuro, solo lavori a termine che duravano due o tre mesi al massimo, ma almeno era qualcosa. Da due anni, da quando non ho più la mobilità, non lavoro più».
Una situazione familiare già abbastanza compromessa, che ha trovato seguito nel marito, 57 anni, di cui trenta trascorsi all’interno di una tintoria, che ha chiuso e riaperto sotto un altro nome. «Presto finirà anche la mobilità - racconta la donna - Per fortuna abbiamo qualche soldo da parte e non abbiamo debiti o affitti da pagare. Ma anche i risparmi stanno finendo. I 25mila euro della liquidazione di mio marito gli serviranno per pagarsi un anno di contributi volontari, per andare in pensione».
La donna ha coinvolto in questi giorni i sindacati non per cercare aiuti o sostegni economici, ma per denunciare una situazione grave, dopo che anche la figlia di 29 anni ha visto sfumare l’ultima possibilità di lavoro. «Il dolore più grande è per lei - aggiunge - Proprio qualche giorno fa, è stata scartata per un lavoro perché l’azienda non poteva più usufruire degli sgravi fiscali. Dal 15 febbraio gli era infatti scaduta la mobilità».
Dunque, non solo uno sfogo, ma piuttosto un appello rivolto a coloro che fanno le leggi, per richiamare l’attenzione su una crisi che rischia soprattutto di compromettere la dignità delle persone di questa città: «Qualsiasi età si abbia senza la mobilità sei tagliato fuori - ribatte - Che facilitano gli imprenditori ad assumere allora, oppure, che allunghino i tempi degli ammortizzatori sociali. Non ho neanche diritto alla disoccupazione perché negli ultimi due anni non sono riuscita a mettere insieme 52 settimane di lavoro. È assurdo».
Intanto cresce la preoccupazione di una famiglia costretta a dar fondo al gruzzolo di risparmi accumulato in una vita: «Abbiamo finito di pagarci la casa nel 2003. Diteci che dobbiamo fare ora, venderla?»
Barbara Burzi

Nessun commento: