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La mer, la fin...

giovedì 12 marzo 2009

Prato. Urbanistica e propaganda

Stefano Ciuoffo è ormai un esperto di propaganda, basta vedere la vergognosa Guida Piano del Cittadino che sta arrivando nelle case di settantacinquemila famiglie pratesi, o il continuare a spacciare come "partecipazione" il ridicolo teatrino messo in piedi lo scorso anno - con la ciliegina sulla torta del "Comitato di Garanzia" per il Town Meeting.
Intanto, lui che è persona abituata a fare, quello che Berlusconi promette in piccolo lo ha già realizzato: aumenti dei volumi per chi costruisce secondo criteri di risparmio energetico e bioarchitettura, o per chi destina una parte agli affitti, in caso di recuperi di capannoni. Altra chicca, l'ampliamento delle aziende per quegli imprenditori che si impegnano a "valorizzare la produzione". Non vorremmo ricordare male, ma di questa deroga ha usufruito il Gruppo Fedora... Verificheremo anche questo...
Insomma, mentre Berlusconi straparla, il PD del cosiddetto "ambientalismo del fare" in questi anni, a Prato, mica è rimasto con le mani in mano! Ha preso cazzuola e cemento e ci ha dato sotto!
MV


da il Tirreno del 12/03/09
Edilizia, Prato supera il governo

Tanti gli incentivi. Ciuoffo: «Berlusconi fa propaganda»

L’assessore all’Urbanistica critica il piano casa: «In materia le competenze sono della Regione. Solo spot dal presidente del consiglio»

PRATO. «Quella di Berlusconi è solo propaganda. Il governo del territorio è di competenza delle Regioni e a cascata dei Comuni. Pena contenziosi che rischierebbe di perdere, il presidente del consiglio non credo farà alcuna legge sui regolamenti urbanistici ed edilizi». L’assessore Stefano Ciuffo archivia come poco più di una boutade pre-elettorale - ed è per questo che gli uffici non si sono già messi a fare i conti - l’intenzione di Berlusconi di andare a un nuovo piano casa.
Piano nel quale sarebbero previste delle semplificazioni nelle regole delle ristrutturazione domestiche con aumenti dei volumi complessivi del 20%.
«Questa inziativa - aggiunge l’assessore all’Urbanistica - che potrà essere sperimentata, magari, in quella regioni rette da governatori politicamente affini al presidente del consiglio, dà conto però di un problema vero che Berlusoni ha evidentemente avvertito e che nasce da un’esigenza dei cittadini e da una contestuale inerzia di molte amministrazioni». Secondo Ciuoffo, cioè: «Soprattutto in un periodo di così forte crisi e soprattutto nei confronti degli imprenditori che chiedono di poter fare interventi sulla propria azienda, non si possono dare risposte dopo anni». Favorevole invece al provvedimento annunciato dal ministro Tremonti sulle agevolazioni Iva nelle ristrutturazione: «Rendere perenne l’aliquota al 10% (nel 2010 sarebbe tornata al 20ndr) è assolutamente positivo, signfica agevolare per sempre la riqualificazione del patrimonio edilizio delle città».
Ma Prato che tipo di risposte ha dato sul fronte dell’urbanistica? «Noi, anche senza bisogno degli input del presidente del consiglio, abbiamo creato norme che consentono un ampia possibilità di manovra» dice Ciuoffo. Tre in particolare. La prima è di un paio di anni fa: in deroga ai parametri fissati nel regolamento edilizio è stata aggiunta una norma che consente l’ampliamento delle aziende «ma solo a quegli imprenditori che si impegnino a valorizzare la produzione e non le speculazioni». Sul fronte delle abitazioni l’anno scorso è stato approvato dal consiglio cmunale il cosidetto “allegato k” che prevede l’abbattimento degli oneri e l’aumento di volume del 5 per cento complessivo, se si costruisce risponendo a critersi di risparmio energetico e bioarchitettura. «Oggi, dopo un anno di valutazioni - continua l’asessore - e senza buttare lì idee a casaccio, stiamo valutando se aumentare gli incentivi».
Infine le ristrutturazioni degli edifici già esistenti: «Nel caso di recupero di capannoni industriali - spiega Ciuoffo - se il 10% dei volumi viene destinato ad affitti, è possibile aumentare i volumi della ristrutturazione della stessa quota».
«Ciò che invece dovrebbe competere al governo - continua l’assessore - è una politica di indirizzo in materia di governo del territorio che ancora manca. Spetterebbe allo Stato fare quel testo unico di riferimento che tante amministrazioni chiedono ma che invece ancora manca». Un “no” secco infine anche a leggi - come quella in cantiere - che incentivino l’edilizia «ma solo per fare cassa. Sono pericolossisime - conclude l’assessore - perchè creano le basi per il sacheggio vero delle città».
C.O.

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