Vederemo se alle dichiarazioni seguiranno i fatti!
Ad esempio, sul "ciclo dei rifiuti": quanto potrebbe essere disposto a mettere in soffitta qualsiasi progetto di inceneritore su Prato, ed investire sulla costruzione di una filiera del riciclo/riutilizzo - che permetta anche la creazione di nuovi posti di lavoro, dalla raccolta al trattamento - di quelle che ormai qualcuno chiama "materie prime secondarie"?
Per ora non sembra...
MV
da il Tirreno del 15/03/09
Lavoro dall’economia verde
«Investimenti in Toscana, Prato si può inserire»
Carlesi: «Valorizziamo i tetti dei capannoni per il fotovoltaico»
PRATO. Massimo Carlesi è pronto a scommettere sull’economia ambientale, come occasione di sviluppo e di nuovi posti di lavoro. Il candidato del centrosinistra è convinto che Prato possa cogliere una buona parte dei 60.000 posti di lavoro che potrebbero scaturire in Toscana da forti investimenti in questo campo. Lo ha detto partecipando a Firenze all’incontro organizzato dagli “Ecologisti democratici”.
L’incontro serviva per lanciare l’apertura in 5 anni di mille cantieri in tutta la regione. Si parla di opere e infrastrutture eco-compatibili, energie rinnovabili, ciclo dei rifiuti, valorizzazione delle zone agricole e delle nanotecnologie. «La nostra città ha caratteristiche interessanti - dice Carlesi - che potrebbero essere sfruttate in pieno. Penso agli 8 milioni di mq di tetti di stanzoni che, convertiti in “campi” per pannelli fotovoltaici permetterebbero anche di risolvere in alcuni casi i problemi legati alla presenza di cemento-amianto nelle costruzioni più vecchie. In tal modo produrremmo energia e al tempo stesso posti di lavoro, con la collaborazione di tutte le componenti del tessuto sociale cittadino».
L’idea è una delle tante che Carlesi sta meglio delineando col suo staff e che riguardano le sorti della città a medio termine. Fra queste, per altro attuabili in tempi non troppo lunghi, figurano anche il parco agricolo della piana (con la filiera corta) e le potenzialità produttive dello stesso tessile «che ha le carte in regola per immettere sul mercato quelle fibre che risultano comunque necessarie alla realizzazione di tanti impianti per catturare l’energia dal sole». Fibre di carbonio, lavorazione del silicio e quanto potrebbe caratterizzare in senso tecnico il tessile del futuro. Senza contare che, come hanno già dimostrato diverse aziende, «è possibile produrre, con una ricerca attenta e reale, fibre naturali, coloranti naturalizzati, tessuti ecologici». «È però capitato - aggiunge il candidato del centrosinistra - che le piccole aziende pratesi non siano riuscite a imporre le loro invenzioni sul mercato. Per questo penso che il ruolo dell’Agenzia sviluppo Prato, della quale ho ampiamente parlato, possa essere anche quello di promuovere sui versanti internazionali i risultati della ricerca applicata che sono scaturite e scaturiranno dal tessile pratese, come in futuro da altri campi».
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