TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

domenica 15 marzo 2009

Prato verso le amministrative. Gestri parte male...

Vediamo un po' le tre "grandi" idee di Lamberto Gestri, candidato alla presidenza della provincia di Prato.
Partiamo dalla "ricerca". Ora, a parte il fatto che anche la "Silicon Valley" originale sta accusando pesantemente la crisi (dopo quella legata alla "bolla speculativa" sulle cosiddette Dot.Com, le società legate ad internet e allo sviluppo del web), vien da chiedersi come mai questo famoso CREAF citato da Gestri sia attivo dall'ottobre del 2005 e ancora - per quanto ne sappiamo - non abbia prodotto niente di particolarmente significativo, a parte un investimento di quattordici milioni di euro per l'immobile di via Galcianese che, per quanto ne sappiamo, deve essere ancora ultimato, e il Laboratorio per l'innovazione energetica in collaborazione con il PIN.
Passiamo alla mobilità, dove ci si infila di tutto un po' (terza corsia, metrotramvia, alta velocità) e si parla di "ritardi"... Ma su cosa? In realtà, in questo come in altri settori, sembra mancare completamente un quadro chiaro di quello che succede nell'area metropolitana, oltre a qualche idea che ci sollevi dalla prospettiva di diventare la periferia della periferia fiorentina.
Dulcis in fundo, la vera perla gestriana: costituire una "GIDA" per l'energia e un "cogeneratore". A parte il fatto che di partecipate ce ne sono già troppe, quest'ultima è la vera parolina magica.. Perchè qualcuno (Abati), nella campagna per le primarie, proponeva una centrale a turbogas, ma nella cogenerazione qualcun altro potrebbe farci rientrare pure la cancrovalorizzazione dei rifiuti. L'autonomia energetica, senza stare a fare cattedrali nel deserto e impianti di dubbio impatto ambientale, potrebbe essere perseguita attraverso l'implementazione di vere energie rinnovabili (megli i pannelli solari sui tetti dei tanti capannoni industriali, o il minieolico...). Ma non vorremmo che questa fosse la scusa per far rientrare dalla finestra quello che per ora è stato fatto uscire dalla porta: il "termovalorizzatore" al Calice!
Insomma... Qui si parte male!
MV

da la Nazione del 15/03/09
«Energia, ricerca e mobilità Vi spiego i miei progetti»
«C’E’ UN’IMMAGINE che mi sembra perfetta per raccontare Prato oggi. Quelle migliaia di mani, di operai, imprenditori, giovani e anziani, uomini e donne, che il 28 febbraio tenevano stretta la grande bandiera con la scritta ‘Prato non deve chiudere’. Ecco, tutte quelle mani le vedo come un simbolo, di impegno a lottare insieme, di speranza». Lamberto Gestri, a un mese dalle primarie che lo hanno designato candidato presidente della Provincia per il centrosinistra, parla di tre suoi progetti, lui che nella vita fa l’ingegnere, soprattutto dello spirito che secondo lui si deve ritrovare per realizzarli davvero, «con tempi certi, condivisione e ognuno impegnandosi secondo le proprie responsabilità».

IL PRIMO riguarda l’energia. «L’acquedotto industriale fu una grande intuizione — ricorda —, l’espressione concreta della capacità di Prato di essere innovativa e di fare squadra. Oggi la scommessa è costruire con le imprese una ‘Gida’ per l’energia, sfruttando le nuove tecnologie e realizzando un cogeneratore, puntando alla massima autonomia possibile, riducendo i costi. C’è un luogo dove iniziare a discutere di questo ed è il tavolo del distretto messo in piedi da Massimo Logli. Ma c’è anche un’altra questione da affrontare in quel tavolo».

ECCO quindi la seconda idea, che in campo c’è già, ma che ancora non è fino in fondo decollata. «La Provincia ha scommesso sulla ricerca — dice Gestri — e il Creaf può diventare un punto di svolta. A patto di crederci, però, tutti e sul serio. Per ‘non chiudere’, Prato deve puntare sull’alta qualità e l’innovazione: questo lo dicono tutti, ma non basta più dirlo. Deve nascere qui la ‘Silicon Valley’ del tessile italiano, con il contributo di tutti. Il pubblico impegnandosi a fare in tempi certi e senza inutili costi, i privati credendoci».

LA TERZA idea è sulla mobilità. «I ritardi non sono più ammissibili — continua il candidato — e non si può ancora rimandare un chiarimento a livello di area metropolitana. Le Province di Prato, Pistoia e Firenze hanno un comune interesse ad affrontare sul serio questo problema. Metrotranvia, terza corsia della Firenze mare, collegamenti con l’alta velocità: sono i ‘binari’ da quali partire per declinare soluzioni indispensabili».

ENERGIA, ricerca, infrastrutture viarie. Tre progetti sui quali iniziare a discutere, dice Gestri. «Il tavolo del distretto è il punto di partenza — conclude —, la forza dell’insieme di quelle mani è ciò che può aiutare Prato a risollevarsi. La situazione è molto pesante, quasi drammatica, ma l’errore più grave sarebbe rassegnarsi e ciascuno pensare solo a come salvare se stesso».
Anna Beltrame

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