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La mer, la fin...

domenica 8 marzo 2009

Prato verso le amministrative. L'Unione Industriali vede Cenni di buon occhio

Da un certo punto di vista, come dubitarne? L'Unione Industriali Pratese, per voce del suo presidente, ci fa sapere che la candidatura di Cenni è molto apprezzata.
E vorremmo far notare il perché (un perché che ci ricorda tanto il Berlusca del 1994...): "ci vuole il predominio della logica dell'efficienza c
he spesso la politica non ha".
Benissimo... Seguendo questa linea logica, e cioè che Cenni incarna "il predominio della logica dell'efficienza", Prato dovrebbe chiudere i battenti e trasferirsi in massa da qualche altra parte nel mondo.
Vogliamo infatti ricordare che il patron della Sasch è anche un alfiere della delocalizzazione industriale che possiamo certamente annoverare tra le cause del declino del distretto: l'azienda ha il 75% della propria produzione all'estero - alla faccia della tutela del Made in Italy - e a questo punto ci piacerebbe pure sapere, dato che Cenni si candida alla guida della città ed era tanto "emozionato" il 28 di febbraio, quanta di questa produzione è fatta con i tessuti pratesi (dati veri, ci raccomandiamo...), e come mai non investe localmente sulla "chiusura della filiera".
Ci sarà qualcuno che, in campagna elettorale, queste cose le farà notare? Noi ci proveremo...
MV

da la Nazione del 08/03/09
Mister Sasch ‘benedetto’ dall’Uip
Marini, presidente degli industriali: «Incarna la voglia di cambiamento» di LUIGI CAROPPO
ORMAI IL SABATO degli industriali è più movimentato del solito: il 28 febbraio tutti (o quasi) in piazza (Mercatale) a manifestare perché «Prato non deve chiudere» a fianco degli operai; ieri, invece, un fitto intrecciarsi di telefonate e appuntamenti al bar (del centro) e in Versilia per il primo sole primaverile dopo la scesa in campo del collega Roberto Cenni.
Dall’Unione industriale pratese arriva subito la ’benedizione’ per la candidatura di mister Sasch, quale paladino del centrodestra nella corsa a sindaco. Riccardo Marini, presidente Uip, lo conosce bene e non nasconde, come suo costume, le cose che pensa.
«Roberto? E’ una persona capace che non ha una visione limitata ed è senza paraocchi. E’ aperto al mondo e se mette a disposizione la sua esperienza per la città è davvero importante per il cambiamento di cui tutti abbiamo bisogno». Cambiamento, che tiene a precisare Marini «è contraddistinto anche da Carlesi anche se inserito nella coalizione che governa la città da sempre». L’augurio ad entrambi da parte del numero uno di via Valentini è che «lavorino per il bene e la svolta del territorio senza farsi fuorviare da diktat politici».
Presidente, possiamo dire che l’Uip vede con particolare attenzione la scesa in campo di Roberto Cenni o rappresenta per la classe imprenditoriale pratese qualcosa di più?
«La decisione di Cenni è vista vista bene dall’Unione industriale pratese. Non sempre la politica può essere l’unico elemento utile per governare al meglio una città. Ci vuole anche, e soprattutto in questo periodo di crisi, il predominio della logica dell’efficienza che spesso la politica non ha».
Cenni-Carlesi (con l’incognita Milone): una bella battaglia per la corsa a sindaco. Non crede?
«E ’ un bene che adesso si sappiano chi sono i candidati. Apriremo un confronto e presenteremo il nostro programma, le nostre richieste, le nostre necessità, le nostre proposte».
Il Pdl è riuscito a trovare un candidato capace di giocarsi la partita. Non le sembra?
«Penso che il Pdl abbia trovato la soluzione giusta con un personaggio di spicco come Cenni per combattere la ultrasessantennale esperienza della sinistra».
Risultati per le amministrative?
«Vedo una situazione incerta. L’importante è che chiunque vada alla guida della città abbia un atteggiamento diverso».
Cioè?
«Sono convinto che chiunque vinca abbia voglia di segnare un cambiamento. E a chiunque vinca chiediamo una cosa chiara e semplice».
Tipo?
«Che governi anche col cuore, guidi la città con il sentimento di chi ama Prato e si comporta di conseguenza. Anche con il cuore possiamo combattere degrado e puntare al rilancio».
Prato ha segnato un suo punto a favore con la maxi manifestazione del 28 febbraio.
«La manifestazione ha raggiunto il suo scopo per quanto riguarda la visibilità: mai nella nostra storia avevamo avuto tanto seguito. E faccio riferimento al messaggio del Papa, all’attenzione del governo, al rilievo che abbiamo avuto nei media nazionali, locali e internazionali».
Gli industriali hanno fatto bene a scendere in piazza quindi.
«Per noi il termine in piazza è un po’ particolare, comunque ci siamo mobilitati senza colori politici e bandiere (se ce n’era una me ne andavo, avevo detto) per sensibilizzare tutti che non esiste solo la Fiat da salvare, ma il tessile stavolta da solo non ce la fa ed ha bisogno d’aiuto».
Il governo ha dato segnali di attenzione subito.
«Sì con i provvedimenti per gli ammortizzatori e per il credito».
Ci sono però urgenze immediate.
«Tra tutte bisogna assicurare liquidità alle imprese per poter ripartire quando questa crisi finirà»
Ora ci vuole un confronto diretto con il governo sul caso Prato.
«Ho già avuto i primi abboccamenti: vogliamo vedere quello che è fattibile, ora dobbiamo passare ai fatti e ai risultati. Dobbiamo verificare la sensibilità da parte del governo. Abbiamo fiducia».

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