Riceviamo e volentieri pubblichiamo, condividiamo le conclusioni del convegno.
mv
Firenze 1-7-2008
- A tutti i componenti della Rete dei Comitati per la difesa del territorio
- A tutti i relatori del Convegno
- A tutti gli invitati
- A tutti i Comitati non toscani
- Alla Stampa
Care Amiche e Cari Amici,
il risultato esaltante del Convegno su “Le emergenze in Toscana. Crisi di un modello regionale di sviluppo” apre una nuova fase della nostra storia;
L’alto livello di tutti gli interventi e relazioni; la partecipazione folta, tesa e appassionata; la presenza come graditi ospiti di molti illustri rappresentanti del mondo ambientalista italiano e dei rappresentanti di diversi Comitati non toscani; la polemica, sempre civile anche quando rigorosa e severa (almeno da parte nostra); l’indicazione puntuale di obbiettivi alternativi tutte le volte in cui erano rigettati quelli attualmente prescelti dalle istituzioni (valgano per tutti i casi del ”Corridoio tirrenico” e del “sottoattraversamento ferroviario di Firenze”; fanno ormai della Rete dei Comitati per la difesa del territorio un interlocutore assolutamente attendibile e maturo, di cui sarà difficile, come pure si è tentato, sbarazzarsi con il silenzio.
Prova ne sia (per cominciare) l’interlocuzione, cortese anche se discutibile, del collega prof. Massimo Morisi nel corso del dibattito e successivamente sulle colonne della “Repubblica”, la quale rivela, mi pare, al di là del gioco dialettico, qualche imbarazzo nel sostenere che la Toscana, oltre ad essere “sapiens”, sia tuttora anche “felix”; e l’assicurazione, da parte della Regione, che procederà ad un vaglio puntuale delle ben 109 emergenze da noi segnalate per separare, così ci si dice, il grano dal loglio: se son rose fioriranno.
Desidero cogliere l’occasione anche per segnalare il comportamento molto attento della stampa e dei mezzi di comunicazione nazionali e toscani, che ha proceduto e seguito l’evento (salvo qualche titolo inutilmente strillato).
Ringrazio gli ospiti esterni alla Rete , - presenze illustri come quelle di Edoardo Salzàno, Salvatore Settis, Giovanni Lo Savio, - per il contributo sostanziale dato allo svolgimento del Convegno.
Ringrazio quelli fra noi che hanno dato il maggior contributo alla realizzazione anche organizzativa (oltre che intellettuale) del Convegno: Paolo Baldeschi, Mario Bencivenni, Ornella De Zordo e, ovviamente l’imprescindibile e decisivo Sergio Morozzi; Claudio Greppi , cui si deve il lavoro centrale e fondativo, la stesura della “Mappa delle emergenze”; Nino Criscenti per l’importante lavoro di addetto stampa.
Vi trasmetto il comunicato conclusivo del Convegno, letto da Ornella De Zordo e accolto dai presenti con un applauso. Come è nostro costume, esso registra il senso della fase in atto e ne apre un’altra, sulla quale nei mesi prossimi dovremo riflettere. Vi prego di leggerlo con attenzione e, se possibile, di dargli un’ampia diffusione.
Al di là dell’estate che ci aspetta, pare a me che almeno tre obbiettivi si delineino attualmente di fronte alla Rete:
1) il definitivo rafforzamento della Rete (non solo la costituzione, già deliberata, dell’Associazione, ma altre forme di inter-relazione e d’intervento);
2) la delineazione di una più precisa strategia politica e culturale sul territorio;
3) il rafforzamento dei legami con gli altri Coordinamenti regionali, che, a quanto sembra, intendano seguire una strada analoga alla nostra (Rete delle Reti).
Di tutto ciò, more solito, discuteremo in un’Assemblea generale dei delegati nella seconda metà di settembre. Il resto seguirà spontaneamente.
Un Abbraccio e un saluto affettuosi
Alberto Asor Rosa
Documento finale del Convegno
letto da O. De Zordo.
“Le emergenze in Toscana. Crisi di un modello regionale di sviluppo”
La Rete dei Comitati per la difesa del Territorio, di recente costituitasi in Associazione, fin dalla sua origine ha considerato l’ambiente, nella sua accezione più vasta di territorio, paesaggio, beni culturali, centri urbani, condizioni di vita individuale e collettiva, come un bene primario da tutelare e arricchire a beneficio della collettività. L’attività della Rete, derivante dall’azione dei 180 Comitati nati su singole specificità territoriali ma riconosciutisi in alcuni principi generali, ha evidenziato gli effetti negativi di pratiche di governo del territorio che riguardano sia il livello nazionale che quello delle amministrazioni locali.
La Regione Toscana, che vantava in passato un primato nella difesa del bene pubblico contro i particolarismi, si è incamminata oggi verso un modello di gestione del territorio in cui trovano spazio gli interessi speculativi e la rendita immobiliare a scapito della tutela ambientale. La riconversione in atto dell’economia toscana, dalla produzione manifatturiera all’edilizia, ha contribuito a una cementificazione diffusa, scollegata da emergenze abitative, mentre le grandi infrastrutture non sembrano tener conto di quel rapporto tra costi e benefici per la collettività che dovrebbe essere il parametro essenziale per ogni grande opera.
Quanto alle politiche energetiche, vengono promossi obsoleti e pericolosi impianti ad alto rischio, anziché sostituirli con fonti energetiche rinnovabili, per le quali è necessario comunque attivare la procedura di VIA; come, per la gestione dei rifiuti, si insiste con un piano che prevede l’incenerimento e il conferimento in discarica anziché avviare una responsabile politica fondata su riduzione, raccolta differenziata spinta, riciclaggio, e impianti di trattamento a freddo, utilizzando pratiche già altrove collaudate con ottimi risultati.
Per fare il punto della situazione sul territorio toscano la Rete ha promosso il Convegno “Le
emergenze in Toscana. Crisi di un modello regionale di sviluppo”.
A fianco di relazioni che hanno evidenziato la mancanza di una visione culturale e politica che tenga in debito conto i livelli di attenzione con cui le Istituzioni devono guidare le trasformazioni del territorio, e di interventi che hanno proposto soluzioni alternative ad alcune scelte sbagliate ma anche di recente ribadite come essenziali (tirrenica, nodo fiorentino tav, rigassificatore, inceneritori, tramvia fiorentina, geotermia nell’Amiata…), dopo aver evidenziato alcuni specifici casi territoriali, è stata presentata una “Mappa delle emergenze” nella quale sono registrati i luoghi in cui si verificano aggressioni al patrimonio territoriale della Regione, con segnalazioni provenienti dai Comitati stessi.
Si tratta di un lavoro in progress che la Rete mette a disposizione di chiunque voglia conoscere lo stato effettivo della situazione toscana, al di là della retorica dello sviluppo di qualità e delle buone intenzioni enunciate nei documenti ufficiali.
Un Osservatorio permanente, arricchito a latere da una analisi di scempi sui quali non sono ancora nati specifici Comitati, che costituisce una denuncia circostanziata della sofferenza in cui versa il nostro territorio e insieme la base per le ipotesi alternative di cui la Rete è portatrice; un libro bianco sui danni già compiuti e un richiamo forte al rispetto di quei principi costituzionali che sanciscono all’art. 9: “la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.
Infine, la Mappa vuole essere un appello alle istituzioni e, anche in vista delle prevedibili conseguenze relative alla mancata applicazione del “Codice del paesaggio”, un possibile terreno di confronto, aperto e trasparente, con chi non sostenga solo a parole la difesa dell’interesse presente e futuro della collettività.
TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!
La mer, la fin...
martedì 1 luglio 2008
Lettera di Asor Rosa e conclusione del Convegno della Rete dei Comitati.
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