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La mer, la fin...

sabato 2 agosto 2008

Calvana. Alziam la testa o "della Torre del Vento".

Salve a tutti,
girovagando in rete, sul sito http://www.patrimoniosos.it/, ho trovato un mio intervento su quanto in oggetto, ripreso da una pagina di quotidiano dello scorso gennaio.
Al mio intervento seguiva un commento.
Di seguito riporto botta, risposta e contattacco:


PRATO - polemica sul monumento Torre del Vento tra Francesco Fedi e Vittorio Giugni
TORRE DEL VENTO /1
Quel monumento sarebbe devastante
E’ pauroso che a Prato, dopo quasi un ventennio, si torni anche semplicemente a parlottare del “Monumento alla Tramontana” dello scultore Dani Karavan, spacciandolo addirittura come monumento ecologista.
Per chi non lo sapesse quest’opera altamente impattante, fortunatamente mai realizzata, si sarebbe dovuta trattare di una gigantesca torre di calcestruzzo che sarebbe dovuta spiccare in Calvana, su Poggio Castiglioni, con un devastante impatto paesaggistico, visibile a distanza di chilometri!
Voglio ricordare inoltre che il Comitato Città Etrusca sul Bisenzio, sta ampliando l’orizzonte della propria attività, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di allargare l’ambito di tutela storico-archeologico e paesaggistico dalla città Etrusca di Gonfienti, trovandosi questa all’intero di un vero e proprio comprensorio etrusco, che comprende i monti della Calvana e la Val di Marina. Il complesso sistema di villaggi arcaici, sentieri lastricati, come pure testimonianze di opere sepolcrali e di canalizzazioni idrauliche, grazie agli studi in corso, sono sempre più documentabili e riconoscibili e fanno sì che questi territori debbano essere sottoposti a regimi vincolistici tali da comportarne l’assoluta inviolabilità urbanisco-edilizia e paesaggistica.
I monti della Calvana e le aree limitrofe, per la loro e spettacolare bellezza e per il fatto che fortunatamente, o fortunosamente, possono ancora dirsi in buona parte incontaminati, non possono in alcun modo essere dati in pasto nè agli attori della speculazione edilizia, nè tantomento essere oggetto a baldanzosi esperimenti artistici dagli immancabili esiti disdicevoli. Francesco Fedi (Comitato Città Etrusca sul Bisenzio)
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TORRE AL VENTO/2
Chiarisco l’ambiguità ma guardiamo avanti. Il chiarimento è presto fatto! L’ambiguità non era nell’operazione artistica, culturale ed ambientale.
Tale carattere era dato, diciamolo alla Sciascia, dal contesto, certo indipendente dalle volontà dei promotori, nel quale si”edificava” la Torre. E non si vorrà certo scomodare l’ispettore Rogas per saperne di più!
Ma lasciamo il passato al passato, perchè è il futuro quello che adesso interessa. Confidando che l’erigenda Torre di Karavan diventi il segno-simbolo-totem di una città che rialza la testa, che valorizza i suoi patrimoni e le sue tradizioni, che avvii la costruzione del Parco ambientale ed archeologico della Calvana. Che sia buona Torre!
Vittorio Giugni
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TORRE AL VENTO/3
Leggo solo oggi il commento alla mia precedente sull'argomento e non so usare diversi termini da sottolinearne il vuoto dei contenuti.
A chi sostiene che la Torre al Vento sarebbe il Simbolo della "Città che si rialza", voglio rispondere che Prato ha ben altre frecce al suo arco per rialzarsi che ricorrere ad un Totem pubblicitario, che altro non sarebbe che un monumento all'idiozia, simbolo soltanto di una realtà mentecatta ed indecente.
Torno a ricordare che il sito dove tale birillotto di cemento verrebbe ad essere collocato, si trova nel bel mezzo di un'area densa di tumuli etruschi, ed all'interno di tutta una vasta zona di inconfutabile bellezza paesaggistica.
Una immensa zona, come tutta quella dei Monti della Calvana, con prati sconfinati, ricoperti di erba cresciute sulla roccia affiorante e immense macchie con cespugli di ginestre, che in primavera conferiscono al paesaggio un particolare colore giallo intenso.
Mi si consenta di dire che a Prato, più che rialzarsi appoggiandosi su malformi basi di cemento, si dovrà semmai pensare ad uno sviluppo basato sulla bellezza intrinseca della città, una bellezza tutta da scoprire, dopo secoli di vita "gobboni" sul pezzo...
Si aggiunga poi che, francamente, di torri, multisale e centri commerciali, credo che possiamo tutti riconoscere di averne già abbastanza!
Francesco Fedi

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