TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

giovedì 28 agosto 2008

Ex ippodromo. Stop alla partita di pallone

Col beneficio di inventario, la notiza è sicuramente interessante, e ripropone il tema dello "spazio pubblico" - in particolare del verde e dei giardini - e la sua fruibilità, oltre a quello della "tolleranza zero" (che però, a veder bene, sembra sempre più una media tra più e meno...).
Sicuramente, avremo occasione di tornarci sopra...
MV

da la Nazione del 28/08/08

La tolleranza zero dei vigili? Stop alla partita di pallone Proteste per l’intervento all’ex ippodromo
STOP alla partita di pallone nell’area dell’ex ippodromo: il fischio finale anticipato al consueto ritrovo settimanale è stato dato da una pattuglia di vigili urbani che ha fatto rispettare rigorosamente il regolamento sul verde pubblico. I giocatori tra lo stupore hanno protestato, ma la sfida è finita lo stesso. E forse non riprenderà mai se sulle partite pendono controlli e possibili contravvenzioni.
Una lettera aperta è stata inviata all’assessore all’Ambiente Camilla Curcio e all’assessore allo Sport Geraldina Cardillo (ma forse doveva essere inviata anche all’assessore alla polizia municipale Aldo Milone), da Pablo Adechaga particolarmente indignato per quanto avvenuto. Il 25 agosto alle 19,30 una pattuglia di vigili urbani è entrata con l’auto di servizio nel prato all’interno dei giardini dell’ex ippodromo per interrompere una partita di calcio - si scrive nella lettera - la partita si svolgeva nell’area del parco adiacente al campo di calcio della Zenit di via del Purgatorio dove da sempre tre volte a settimana, dalle 18 alle 20, diverse persone di tutte le età, etnie, religioni e professioni si ritrovano dopo una giornata di lavoro («non potendo o non volendo andare in “palestra”») per fare un po’ di sport in uno spazio defilato, «lontano da tutte le aree ludiche dei giardini dell’ex ippodromo in cui giocano i bambini e passeggiano o sostano gli anziani».
Secondo i due vigili, continua la lettera, i cittadini che giocavano al pallone contravvenivano al Regolamento sul verde che recita ”E' vietato il gioco del pallone al di fuori delle aree appositamente adibite”. Tale articolo è aperto all’interpretazione di chi lo legge. «Che vuol dire appositamente adibite ? Vuol dire che ci devono essere le porte con le reti, le bandierine, le strisce di gesso, illuminazione? Bene, se così è non esistono luoghi pubblici per giocare al pallone a Prato. Alla faccia dello sport, della socializzazione». E cosa resta ora che lo stop alla sfida è stato dato? «L’impressione che ricavo è che si cerchi di impedire l’uso spontaneo e libero dei luoghi pubblici ai comuni cittadini, anche quando non recano alcun disturbo e non creano danni, forse per intrupparli verso luoghi a pagamento». E ancora: «Gli spazi pubblici verranno utilizzati sempre più per interessi privati (vedi “disco pub” ai giardini della Passerella, le varie feste dei partiti e delle associazioni, le mostre canine, ecc.) o da malviventi per attività illecite come avviene per tutti i luoghi che non vengono frequentati e “vissuti” dalle persone comuni».

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