TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

mercoledì 6 agosto 2008

Cultura. Briciole ai piccoli teatri.


La Baracca di nuovo discriminata

E’ ormai una vecchia storia. La Baracca (ufficialmente l’Associazione La Baracca che ora gestisce la stagione teatrale allo spazio omonimo) riceverà dal circuito regionale toscano dei piccoli teatri, 2147 Euro!

Noi rifiutiamo questi soldi!

E’ vergognoso che il nostro lavoro, il nostro impegno professionale e civile venga così trattato.
Dopo aver allestito – non è passato ancor un mese e senza nessuna ombra di contributo pubblico – il Laris Pulenas a Poggio Castiglioni, Prato – nonostante questo spettacolo sia stato inserito nel programma delle Notti dell’Archeologia del Comune; dopo gli spettacoli L'infanzia negata dei celestini (il cui libro ha vinto un premio della Regione, anch'essa senza soldi), il Dramma intorno ai concubini di Prato, Nostra Signora dei Rifiuti (o forse proprio per quelli), dopo aver accolto negli anni compagnie esterne da tutta Italia con spettacoli significativi, questo è quanto la Regione, col cieco e ottuso Piano integrato della Cultura 2008-2010, ci concede!

Lo spazio La Baracca è il teatro che prende di meno di tutta la Toscana. Briciole!
Forse perché è il più piccolo? Sono questi i criteri valutativi per la distribuzione del danaro pubblico? Perché non si valuta la qualità, la professionalità? Perché non si valutano i contenuti? Vuole o no la Regione Toscana fare una seria politica sul lavoro nel campo dello spettacolo? Perfino i luoghi dove recitano compagnie amatoriali prendono di più!
Forse perché non abbiamo padrini politici?

Chiediamo che questo Piano della Cultura Toscano sia modificato. Piuttosto, abolito. Costringe gli enti culturali a mettersi in rete, ad avere tematiche progettuali concordate. Costringe a scrivere carte false. Ma come è possibile? Che cosa si intende produrre, progettare? L’ho già detto, il supermercato della cultura. La morte dell’indipendenza e dello spirito critico. L’omologazione.
Ma i teatri non possono mettersi in rete e progettare a comando, e nemmeno i musei o altro. Ognuno ha la sua specificità, o dovrebbe averla, un’ ‘anima’ e con essa significare.
Tra poco non ci sarà più concesso parlare, lo sappiamo. Ma fino ad allora non smetteremo di farlo.


Maila Ermini – Teatro La Baracca

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Esprimo la mia solidarietà al Teatro La Baracca.

Luca Magni, Prato

Anonimo ha detto...

Esprimo la mia solidarietà al Teatro La Baracca.

Luca Magni, Prato