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La mer, la fin...

martedì 23 dicembre 2008

Acqua. il censimento delle sorgenti.

da Green Report

3/12/2008


Toscana, accordo per monitoraggio quantità e qualità delle acque sorgive



FIRENZE. E’ stato siglato da Uncem Toscana e dalla Regione il protocollo per monitorare la quantità e la qualità delle acque sorgive. E’ da tempo che l’Unione nazionale comuni enti montani, lavora in Toscana al censimento delle sorgenti per intraprendere un’azione di tutela delle fonti e valorizzazione dell’acqua di buona qualità che ne deriva. Ora il progetto entrerà nella sua fase esecutiva, ed Uncem si avvarrà della collaborazione scientifica della Regione per acquisire i dati prodotti dalle attività di ricerca relativa alla vulnerabilità degli acquiferi e alla definizione degli scenari di criticità collegati alla scarsità della risorsa idrica. «Il censimento delle sorgenti curato da Uncem – dichiara l´assessore regionale alla difesa del suolo e delle risorse idriche Marco Betti (Nella foto)– è stato il primo passo verso la definizione di un vero e proprio bilancio idrico della Toscana. Ora dobbiamo portare avanti un lavoro di approfondimento lungo e complesso che porterà a creare un vero e proprio catasto unico delle fonti sorgive, uno strumento conoscitivo utile a tutelare la risorsa idrica e anche a governare meglio il territorio. E´ significativo – continua l’assessore – il fatto che su più di 6000 di queste sorgenti noi non abbiamo dati di portata, che almeno altre 550 non siano captate, cioè vedano le loro acque disperdersi nell´ambiente circostante, e che di ulteriori 2800 non abbiamo informazioni sufficienti per comprenderne le destinazioni. Questi dati mostrano chiaramente l´importanza e l´urgenza di un lavoro di documentazione e censimento- prosegue Betti- Ad oggi è possibile che circa 2,3 milioni di metri cubi di acqua ogni anno vadano perduti. Dobbiamo conoscere meglio questa realtà, anche perché l´analisi delle fonti sorgive può portare a significativi risvolti, sia per quanto riguarda l´implementazione delle reti degli acquedotti, sia per usi non potabili, come la reimmissione negli alvei dei fiumi o nei bacini antincendio». Al censimento delle sorgenti toscane hanno collaborato oltre le Comunità montane, il Coordinamento delle Aato (Autorità d’ambito territoriale ottimale), le province, l´Autorità di bacino del fiume Arno e la Regione Toscana. Attraverso l’opera di mappatura, sono state individuate quasi 10.500 sorgenti tutte georeferenziate, e il proseguimento del lavoro consiste nell’inserire informazioni specifiche sulla portata, sulla qualità delle acque, sulla vicinanza a centri abitati o aree industriali. Per quanto attiene l’utilizzo finale delle acque relative alle 7022 sorgenti captate, risulta che il 32% (circa 18 milioni di metri cubi su un totale di oltre 55 milioni), finisce in acquedotto, il 26% viene utilizzato nel ciclo produttivo, il 4% è consumato per uso domestico, il 3% affiora in risorgive, il 2% serve per alimentare fontane pubbliche ed infine l´1% serve rispettivamente per alimentare abbeveratoi, impianti ad uso zootecnico e invasi antincendio. Ma per Uncem questo censimento rappresenta anche il primo passo per arrivare ad ottenere tutti gli elementi tecnici necessari a negoziare con la Regione un piano degli interventi per il ripristino delle falde acquifere e delle sorgenti, nel rispetto del principio della indennità compensativa da corrispondere ai territori montani. «Il protocollo- sottolinea il presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani- sarà indispensabile per comprendere la portata e la qualità di una risorsa sempre più rara prodotta dalla montagna. E´ necessario, quindi, pianificare in maniera definitiva quella indennità compensativa per la montagna che produce e tutela certe risorse indispensabili».

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