TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

lunedì 29 dicembre 2008

Rifiuti. Ufficiale la chiusura di Recoplast

Come far fallire un'azienda che genera utili, a detta dello stesso liquidatore, purtroppo gestita male (perché piena di debiti), e che poteva essere salvata se non gli enti pubblici, ma gli enti controllati dal pubblico (ASM per Prato, e ci si potrebbe mettere CIS sulle zone del pistoiese e Quadrifoglio per l'area fiorentina) fossero intervenuti rilevando la struttura.
Certo... Siamo curiosi di sapere chi parteciperà all'asta fallimentare...
MV

da il Tirreno del 29/12/08
Chiude la Recoplast, 50 a casa

L’annuncio del liquidatore: «Serviva un aiuto pubblico»

L’azienda di riciclaggio appartiene a note famiglie pratesi ed era piena di debiti
FRANCESCA GARRA

PRATO. «L’attività della Recoplast è cessata. L’azienda è chiusa». L’ha comunicato il liquidatore della ditta aglianese, Bruno Gori, che in questi giorni presenterà in Tribunale tutta la documentazione necessaria per l’istanza di fallimento. Nessuno è riuscito a salvare l’impresa di riciclaggio del multimateriale, così preziosa per il territorio toscano, e a mantenere i 50 posti di lavoro dei dipendenti.
«La possibilità di un intervento pubblico sarebbe stata la salvezza, ma i tempi degli enti pubblici sono troppo lunghi rispetto alle esigenze della Recoplast - ha spiegato Bruno Gori - e nemmeno i privati fino ad ora si sono dimostrati sufficientemente interessati all’acquisto». In ottobre i sindacati avevano chiesto aiuto al sindaco Romagnoli e all’Asm, che sembrava interessata a rilevare l’azienda di Agliana. Romagnoli partecipò anche a un incontro a Pistoia, ma poi il progetto non si è concretizzato.
Recoplast, una delle 28 piattaforme italiane di raccolta di materiale differenziato, chiude in gran parte per scelte errate di gestione. La ditta è in condizioni fallimentari, gli impianti sono stati trascurati e servono sostanziali investimenti per recuperare ciò che è rimasto.
La spa Recoplast un tempo aveva sede a Montemurlo ed è quasi interamente di proprietà di imprenditori pratesi. La compagine societaria è formata da Coplast e Plasturopa (della famiglia Puggelli), dalla società di servizi Tre stelle (che fa riferimento all’imprenditore Giuseppe Risaliti), da Labran (partecipata da una società lussemburghese), da Alero (famiglia Pecci), da Franco Benedetti e dalla Dife della famiglia Tissi.
Con la chiusura di Recoplast si prospetta uno scenario preoccupante nel panorama delle aziende toscane adibite al riciclo del multimateriale. Per la zona nord della regione rimane praticamente attiva un’unica piattaforma dove convogliare i rifiuti urbani di plastica, vetro e alluminio differenziati. Si tratta della Revet di Pontedera, che purtroppo già lamenta di avere i magazzini pieni di materiale da smaltire.
Eppure il mercato dei prodotti riciclati è, in realtà, florido e promettente. La stessa Recoplast, ha riferito il liquidatore, se non fosse ormai stata subissata dai debiti, registrava utili interessanti. Che le aziende di riciclo di multimateriale possano rendere lo dimostra la Vedelago di Treviso, già partner di numerosi comuni anche in Sardegna e in Sicilia.

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