TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

martedì 30 dicembre 2008

Prato. Oltre le classifiche...

Continuiamo a dire che non siamo dei fanatici delle classifiche, né degli "indicatori", spesso non confrontabili o costruiti secondo logiche spesso sfuggenti - ed inevitabilmente rispecchianti solo una parte di una situazione ben più complessa. Anche perché la vita di una città è ben diversa dai numeri, e spesso manca una correlazione lineare tra interpretazione, percezione, dati e realtà... In fondo, non stiamo giocando a Sim City...
Certo, quando i "dati" e l'interpretazione di questi dati diventano oggetto del dibattito pubblico, è bene farsi perlomeno una idea. E quella che emerge dalla pubblicazione del rapporto sulla qualità della vita nelle province italiane del Sole 24 Ore è perlomeno ambigua e ricca di spunti di riflessione, dato che Prato, rispetto allo scorso anno, fa un "balzo indietro" di ben cinquanta posizioni.
Perché ambigua? A parte il fatto che fotografano la situazione in momenti di tempo diversi (alcuni dati sono relativi al solo 2007, altri hanno una estensione diversa, che si spinge fino al settembre del 2008), di sicuro si nota che gli indicatori utilizzati quest'anno non sono totalmente omogenei con quelli utilizzati lo scorso anno, almeno stando a quanto consultabile anche sul sito internet del quotidinano, che vedevano Prato collocarsi al venticinquesimo posto della classifica generale. E, altro dato importante, se mettiamo a stretto confronto gli stessi indicatori "omogenei", in qualche caso notiamo che valori molto prossimi nelle due classifiche portano ad una posizione sensibilmente peggiore.
Questo può significare che, più di un "tracollo", si potrebbe parlare di "mancato miglioramento" e di stasi, di stagnazione, rispetto ad altri contesti. Idem per alcuni fattori dove, pur di fronte ad un miglioramento degli indici, la classifica peggiora (ad esempio, con un numero di rapine e di furti d'auto minori rispetto alla rilevazione 2006, entrambe le posizioni in classifica peggiorano, anche se di poco).
Se guardiamo agli aggregati per settore, possiamo notare che, contro la "vulgata" della situazione allarmante per l'ordine pubblico (che pure registra un peggioramento di quattro posizioni rispetto all'anno precedente, già non "esaltante"), i dati veramente catastrofici per Prato sono negli "affari e lavoro", nei servizi e nel "tempo libero", dove perde dalle trenta alle sessanta posizioni circa. O meglio: negli "affari e lavoro" forse il dato più eclatante è il numero di fallimenti - non riportato l'anno precedente, mentre notiamo un balzo in avanti delle iscrizioni alla Camera di commercio (13,17 ogni 100 abitanti, molto probabilmente dovuto alla vivacità delle imprese iniziate da cittadini stranieri), gli altri dati sono in linea (stagnanti, quindi) con quelli precedenti.
Ma è nei servizi e nel tempo libero che gli indicatori complessivi - che sono peraltro quelli, disaggregati, con maggiore disomogeneità rispetto alla classifica 2007 - subiscono molti segni negativi, con una serie di peggioramenti significativi, a partire dell'indice Tagliacarne (complicato aggregato per le infrastrutture che per molti aspetti sarebbe molto discutibile) al numero di incidenti stradali, o alla percentuale di laureati, alla dispersione scolastica, fino a quello che viene definito "assorbimento di libri". Anche qui, le interpretazioni possono essere varie, e potremmo pure sostenere che la situazione pratese, in qualche caso, dipende dal suo "inserimento" in un contesto metropolitano con l'area fiorentina, ma il discorso sarebbe veramente troppo lungo...
Ovviamente, le riflessioni metodologiche ed analitiche possono lasciare il posto a quelle politiche, ma mai come in questo caso la lettura dei "dati" può essere soggetta ad interpretazioni diverse, e ancor più strumentali se si limitano ad una osservazione sommaria. Per questo, poco ce ne cala se c'è chi dice che il problema è l'ordine pubblico, piuttosto che la "cultura" ed i servizi, e il giochino delle parti conseguente su di chi è la colpa e di chi è il merito, e poco ci importa di inserirci in questa diatriba.
A noi interessa molto di più cercare di lavorare per costruire un contesto migliore di quello che giorno dopo giorno sentiamo e viviamo, al di là delle classifiche.

Municipio Verde


Link allo schema di confronto dei dati 2008-2007

Nessun commento: