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La mer, la fin...

domenica 28 dicembre 2008

Prato. Pantanelle: miniera d'oro per chi?

Una delle più recenti cialtronate della banda Giardi, che per fortuna tra pochi mesi se ne andrà a casa (speriamo che non debbano ritornare), è stata questa concessione ai privati di un terreno che ha lo scopo di raccogliere le acque in caso di esondazione, per farne una centrale fotovoltaica.
Consumo di territorio, pesante impatto visivo dovuto alla necessità di tenere alti i pannelli, mancanza di programmazione, improvvisazione. Questi i difetti di questa operazione che pare renderà più del previsto.
A noi sembra decisamente sospetta questa differenza di offerta fra la ditta di Latina e quelle delle altre proponenti. E' giusto accettare un accordo così fuori mercato? Oppure si dovrebbe scegliere un'altra strada? E' possibile che Consiag sia così poco competitiva rispetto alla vincitrice?
Molte sono le domande che ci poniamo e tanti sono i motivi di preoccupazione. Resta ovviamente la delusione per aver utilizzato quel pezzo di territorio per far cassa, senza alcuna piano di riconversione energetica.
MV
da il Tirreno del 27/12/08
Il Comune incasserà 2 milioni di euro grazie ai pannelli fotovoltaici

Nove aziende hanno risposto al bando L’offerta migliore è stata di una ditta di Anagni

PRATO. Terreni bistrattati: una volta ci vogliono realizzare l’inceneritore, un’altra vengono inseriti tra le aree di laminazione (ovvero utilizzabili come casse di espansione per contenere l’acqua piovana). I 27mila metri quadri acquistati dal Comune di Prato, costo 75mila euro, nella zona delle Pantanelle, adiacenti al tracciato della seconda tangenziale, tra via Castruccio e via Traversa delle Caserane, alla fine però si potrebbero rivelare un’autentica miniera d’oro. Già, perché il Comune ha deciso nei mesi scorsi di emettere un bando alla ricerca di società interessate ad occupare quei terreni per l’installazione di pannelli fotovoltaici in grado di produrre energia elettrica.
E’ vero, i terreni si potrebbero allagare, ma il Comune ha inserito nel bando che i pannelli devono partire da un’altezza di un metro e venti dal suolo, e quindi l’acqua non darebbe fastidio. Fatto sta che al bando hanno risposto nove aziende, di queste tre di Prato. Tutte hanno presentato la propria offerta indicando sia la percentuale annua dei cespiti di energia elettrica da corrispondere all’amministrazione comunale, sia la durata dell’utilizzo. I pannelli saranno installati a spese del privato.
L’offerta in assoluto più vantaggiosa è stata quella presentata dalla società Hi.de.co. Srl di Anagni (Frosinone) che ha proposto al Comune di corrispondere 100mila euro all’anno per tutta la durata della convenzione stabilita in venti anni). Fatti i due conti i tecnici del Comune sono saltati sulla sedia: in venti anni i pannelli solari frutterebbero 2 milioni di euro. Una cifra davvero inaspettata: perché quando era stata immaginata questa operazione si era pensato di incamerare 24mila euro l’anno. Una somma che nel giro di breve tempo avrebbe consentito di recuperare la spesa di 75mila euro sostenuta per l’acquisto del terreno. Nel caso dell’offerta presentata dall’Hi.de.co. sarebbe sufficiente un solo anno non solo per riprendere i soldi ma anche per mettere da parte 25mila euro di utile. Non c’è male, insomma, tenunto conto, come fa ovviamente il Comune, che l’installazione degli impianti fotovoltaici eviterebbe l’onere della manutenzione delle aree (sfalcio dell’erba e relativa rimozione, ad esempio).
Meno appetibili, secondo il Comune, le offerte avanzate dalle aziende pratesi: il Consorzio Calice di Prato ha proposto di corrispondere al Comune il 5% dei proventi dell’energia prodotta oltre a 10mila euro l’anno per l’uso del suolo (convenzione per 25 anni), Solgenera Srl (gruppo Consiag) ha offerto la corrisponsione del 4,5% del ricavato dell’energia prodotta per 25 anni, la Mubiz Energy Management ha proposto di riconoscere al Comune 13.500 euro l’anno per 25 anni.
In considerazione del fatto che il valore unitario del kilowattora ammonta a 0,36 euro, pari al contributo che il Gestore dei servizi elettrici (Gse) riconosce ad un soggetto privato produttore, il confronto economico fra le nove offerte è risultato in definitiva il seguente: Gruppo Trentino Servizi 324.190,51 euro (20 anni), Hi.de.co. srl 2 milioni di euro (20 anni), Apollo Energy srl 1.507.500,00 euro (25 anni), Solon Spa 260mila euro (20 anni), Consorzio Calice 1.414.624,00 euro (25 anni), Solgenera Srl 607.857,00 euro (25 anni), Mubiz Energy Management 337.500,00 euro (25 anni), Fedi Impianti Srl 256.000,00 euro (20 anni), Impresa Rosso Spa 290.250,00 euro (25 anni).
La giunta comunale ha quindi affidato agli uffici tecnici il compito di approfondire la duplice offerta dell’Hi.de.co. (100mila euro per 20 anni o la cessione al Comune della prerogativa di vendita dell’energia elettrica, previa cessione all’Hi.,de.co. del contributo del Gse) in modo da scegliere l’offerta più vantaggiosa.
Giovanni Ciattini

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