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La mer, la fin...

martedì 26 maggio 2009

Prato. Longo snocciola

Se non ricordiamo male, l'impegno "ambientalista" di Longo ha sempre previsto pure l'inceneritore - che poi poi tanto "ambientalista" non è - e si va a sommare agli altrettanto poco ambientalisti progetti di "bretella" Prato-Signa e al "grande bidone" interportuale...
Grigio su grigio che viene scambiato per verde...
MV

da la Nazione del 26/05/09
«Una Prato ecologica anti-crisi»

Longo (Camera di Commercio) chiede una nuova politica ambientale
di ROBERTO DAVIDE PAPINI
INFRASTRUTTURE, legalità, rendere più appetibile ed “attrattiva” per gli investimenti l’area pratese. Il presidente della Camera di commercio, Carlo Longo, snocciola i temi che si aspetta («parlando nella mia veste istituzionale», precisa subito) di vedere affrontati dalla nuova amministrazione comunale e da quella provinciale. A pochi giorni dalle elezioni, Longo traccia quelle che definisce le priorità da chiedere a sindaco e presidente della Provincia, a partire però dall’impegno ambientalista. «Un progetto che ritengo centrale — dice Longo — è quello per il distretto verde, per un tessile ecologico».
Cosa si aspetta dagli amministratori pubblici in questo senso?
«Intanto degli interventi infrastrutturali, come terminare l’acquedotto industriale, realizzare nuove costruzioni che utilizzino fonti di energia rinnovabile. Perché, vede, in realtà la politica industriale di un distretto dovrebbero farla le istituzioni e bisogna andare tutti nella stessa direzione».
Un grosso tema è anche quello delle infrastrutture in generale...
«Su questo la Camera di commercio è da sempre molto attiva, dall’Interporto (con il collegamento ferroviario) alla bretella Prato-Signa, opere che sarebbe bene vedere completate in tempi brevi, anche cercando di fare intervenire il fondo Sistema infrastrutture di “Orizzonte”.
I tempi per queste e altre opere pubbliche in generale, sono sempre molto lunghi...
«Solleciterei il prossimo sindaco a far sì che i vari progetti di project financing possano trovare iter più veloci della Prato-Signa. Anche per l’Interporto occorre, finalmente, completarlo e passare da una fase di investimenti a una fase operativa».
Resta, tra gli altri, il problema dell’appetibilità di questo territorio per investimenti da fuori.
«Da questo punto di vista il territorio è ben fornito di aree industriali, ma manca una viabilità all’altezza per essere davvero appetibile. Da questo punto di vista c’è molto da fare e certo è fondamentale l’accordo con Firenze».
Perché è così importante un accordo con Firenze?
«Perché non c’è dubbio che dell’attrattività del territorio pratese faccia parte anche il fatto di essere parte dell’area metropolitana e di essere vicino a Firenze».
Ci sono poi gli aspetti della legalità, dell’immigrazione, del distretto parallelo.
«Qui la questione del rispetto delle regole va preso in mano e gestito e su questo ognuno deve fare il suo lavoro. Per quanto riguarda la prospettiva della Camera di commercio posso dire che occorre trovare un terreno comune con i vari soggetti istituzionali per far emergere il maggior numero di aziende possibile dall’dalla legalità».

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