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La mer, la fin...

domenica 31 maggio 2009

Prato verso le amministrative. Milone ritorna alla carica (xenofoba)

Milone e Bini snocciolano delle cifre che ci dicono fondamentalmente una cosa sola, e che confermano quello che è già nell'evidenza: gli immigrati sono tra le fasce più colpite dalla crisi economica, perché già partono da condizioni di partenza decisamente più disagiate.
Quindi, più che pensare alle "quote" razziste, che non farebbero altro che spingere ulteriormente nella marginalità economia e sociale una larga fetta della popolazione pratese, pensiamo piuttosto a come creare una rete di servizi sociali, alla persona e alle famiglie, in grado di poter far fronte alle legittime richieste di tutti. Legittime, perché chi vive regolarmente in Italia ha pagato e paga le tasse come e quanto gli italiani, così come il resto dei contributi! E quanto gli italiani hanno il diritto di usufruire dei servizi messi a disposizione.
MV

da il Tirreno del 31/05/09
Milone e Bini rilanciano: «Ci sono quarantamila clandestini»

Il candidato sindaco di Prato Libera e sicura: «La città presto in ginocchio»
PRATO. Aldo Milone, candidato sindaco della lista “Prato libera e sicura” e Gianluca Bini, candidato al consiglio comunale, rilanciano sulla questione immigrazione. Presentando, questa volta, anche numeri sulle comunità immigrate, alcuni dei quali allarmanti, ma di provenienza sconosciuta. «La situazione degli immigrati a Prato rischia davvero di degenerare se non vengono prese misure concrete e soprattutto si rischia di scatenare una guerra sociale come mai prima». Così Gianluca Bini che si riaggancia alla proposta lanciata da Aldo Milone, di dividere i bandi per destinare alloggi popolari e posti in asili nido per il 75% ai pratesi e per il 25% agli stranieri che abbiano dimostrato di essere in regola.
A scatenare la reazione di Bini e Milone la lettura di alcuni dati: a Prato gli stranieri regolari inciderebbero per il 13,66% della popolazione e per il 48% sui nuovi nati senza considerare la quota di clandestini che sarebbe attorno alle 40mila persone, a fronte di una media nazionale che si attesta sul 5,75%. «Si tratta di una popolazione in costante crescita - aggiungono - che assorbe mediamente il 30% delle risorse economiche a disposizione dei servizi sociali». «E’ una situazione unica e, come tale, va gestita - attaccano Bini e Milone - Per avere un’idea del peso che gli stranieri hanno sulle casse comunali e non solo, secondo i dati forniti dall’Istat e dai servizi sociali, l’ufficio nel 2007 ha gestito 29 sfratti di cui il 44,8% riguardanti famiglie straniere. Al 30 agosto 2008 gli alloggi popolari addirittura nel 63% dei casi sono stati riservati a stranieri. Ogni giorno ascoltiamo storie di famiglie in difficoltà, lo ribadiamo, il Comune deve tener conto dei problemi di chi ha pagato tasse e contributi per una vita e nel momento in cui ha bisogno di aiuto non può essere scavalcato da altre persone».
Sul fronte dell’emergenza casa le locazioni a canone calmierato nel 2008 per il 30% sono state assegnate a cittadini stranieri, così come il 23,4% dei contributi è finito nelle tasche di extracomunitari. Sempre nel 2008 gli assistenti sociali hanno erogato 1.508 contributi di cui il 24,81% è andato a stranieri. Lo stesso per il sostegno alla scuola (contributi per mensa, trasporto e libri): nel 2008 l’incidenza sulle spese è stata pari al 41,52%.
«Servono altri esempi? - concludono Bini e Milone - Nelle nuove graduatorie per assegnare i posti degli asili, le famiglie straniere rappresentano il 30%, al pronto soccorso gli accessi di extracomunitari regolari nel 2008 sono stati il 16,5%, una dato al quale vanno aggiunte le centinaia di ricoveri di persone senza documenti e infine i neonati extracomunitari nel 2008 hanno rappresentato il 48,65% delle nascite». E concludomo: «Forse Martini e Carlesi farebbero bene a leggersi i dati prima di proporre leggi per accogliere i clandestini, se non si fa fronte a quest’ondata Prato sarà messa in ginocchio».

da la Nazione del 31/05/09
«Case, scuole e nidi: stranieri pigliatutto»

«LA SITUAZIONE degli immigrati a Prato rischia davvero di degenerare se non saranno prese misure concrete, soprattutto si rischia di scatenare una guerra sociale come mai prima». Aldo Milone e Gianluca Bini, candidato sindaco e capolista di Prato libera & sicura, lanciano un nuovo allarme e snocciolano dati: «I servizi sociali del Comune nel 2007 ha gestito 29 sfratti per morosità di cui il 44,8% riguardanti famiglie straniere — spiegano —. Al 30 agosto 2008 gli alloggi popolari addirittura nel 63% dei casi sono stati riservati a stranieri. Ogni giorno ascoltiamo storie di famiglie in difficoltà: lo ribadiamo, il Comune deve tener conto dei problemi di chi ha pagato tasse e contributi per una vita e nel momento in cui ha bisogno di aiuto non può essere scavalcato da altre persone». Ma Milone e Bini fanno altre cifre: nel 2008 le locazioni a canone calmierato per il 30% sono state assegnate a stranieri, così come il 23,4% dei contributi per l’affitto, il 24.81% dei contributi a disposizione degli assistenti sociali e il 41.52% dei fondi per il sostegno scolastico (aiuti per mense, trasporti e libri). «Servono altri esempi? Nelle nuove graduatorie per assegnare i posti degli asili – concludono Bini e Milone –, le famiglie straniere rappresentano il 30%, al pronto soccorso gli accessi di extracomunitari regolari nel 2008 sono stati il 16,5%, una dato al quale vanno aggiunte le centinaia di ricoveri di persone senza documenti e infine i neonati stranieri, nel 2008 il 48,65% del totale. Martini e Carlesi farebbero bene a leggersi questi dati prima di proporre leggi per accogliere anche i clandestini: se non si farà fronte a quest’ondata Prato sarà definitivamente messa in ginocchio».

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