TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

martedì 26 maggio 2009

Scuola. Gendarmi di regime.

Censura della polizia sulla protesta degli insegnanti a Milano. ci auguriamo che questi cartelli INFORMATIVI vengano esposti anche nelle nostre scuole pratesi, in modo che la cittadinanza sia informata sui concreti effetti della cosiddetta riforma.
mv


La polizia spegne la protesta anti-Gelmini

Quattro agenti in borghese chiedono ai dirigenti dell'elementare di viale Puglien di rimuovere i cartelli esposti sull'edificio.
Mercoledi protesta al provveditorato

di Franco Vanni
La protesta anti-Gelmini scompare da scuola, su invito della polizia. Ieri mattina quattro agenti in borghese hanno fatto visita alla elementare di viale Puglie, in zona Corvetto, dove le insegnanti avevano esposto cartelli alle finestre con scritto “meno 1”. Una protesta contro il fatto che nell’istituto, per effetto dei tagli all’istruzione, l’anno prossimo ci sarà un insegnante in meno. «Sono arrivati all’inizio delle lezioni dicendo che i cartelloni li avremmo dovuti mettere fuori da scuola, non appesi ai vetri - raccontano le insegnanti - due di loro hanno detto di essere della Digos». Dopo avere chiesto le generalità alla vicepreside, gli agenti le avrebbero chiesto di fare rimuovere i cartelli.

Avvisata del fatto, la preside ha ordinato che tutti i fogli fossero fatti sparire, lì e nell’altra scuola elementare che dirige, nella vicina via Martinengo. La notizia, confermata da diverse maestre presenti all’arrivo della polizia, è comparsa sul sito internet Retescuole.net, portale animato da famiglie e insegnanti impegnati «in difesa della scuola pubblica». Alberto Ciullini, genitore e coordinatore di Retescuole, denuncia: «Simili episodi sono gravi, speriamo siano solo conseguenza del clima da campagna elettorale. Noi comunque faremo sentire la nostra voce». Mentre le insegnanti delle due scuole stanno decidendo come protestare, già si organizza una manifestazione per mercoledì prossimo sotto il provveditorato, «contro i tagli di personale e per la libertà di espressione».
(23 maggio 2009 la Repubblica Milano.it)

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