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La mer, la fin...

venerdì 29 maggio 2009

Prato verso le amministrative. Riflessi condizionati del PDL - 2

Ecco che, uscita la magagna, si risponde tirando fuori l'armamentario pesante...
MV

da il Tirreno del 29/05/09
Sotto accusa le società del Comune

Il Pdl: i nostri sostenitori sono discriminati anche sul lavoro
Cenni: «Abbiamo le prove. I diretti interessati non parlano perché hanno paura»
PRATO. Difendersi va bene, ma è risaputo che la miglior difesa è l’attacco. E dunque c’è posto per un deciso affondo alla classe politica che amministra da oltre mezzo secolo la città nella conferenza stampa di Roberto Cenni, quando il candidato sindaco del Pdl punta il dito contro presunte penalizzazioni di cui sarebbero vittima i dipendenti delle società partecipate e anche del Comune che hanno la sola colpa di appoggiare o far campagna elettorale per il centrodestra.
«Roberto Cenni si può anche difendere - scandisce il candidato sindaco - ma ci sono dipendenti delle partecipate o del Comune che non possono fare altrettanto perché si trovano in posizione di oggettiva debolezza».
Un’accusa grave, di cui l’esponente del Pdl, dice di avere le prove anche documentali. «Ho visto i fogli coi punteggi - spiega Cenni - Chi mi sostiene trova ostacoli sul luogo di lavoro. Magari prima stava in ufficio e viene spostato in altre mansioni. Oppure si dà una valutazione negativa per non farlo accedere ai premi di produttività. Ci sono tanti modi per penalizzare una persona».
Roberto Cenni non fa nomi, ma è ovvio che fa riferimento tra gli altri al Consiag, all’Asm, le aziende che rappresentano la cassaforte del Comune e oggettivamente anche un grande bacino di possibili assunzioni dove la politica può dire la sua. Certi discorsi si sentono da anni, forse da decenni, ma è raro che qualcuno si faccia avanti per denunciare favoritismi o persecuzioni.
«Il fatto è che questa gente deve stare zitta perché ha paura» sostiene Cenni. Di fronte alla proposta dei cronisti di garantire l’anonimato a chi vorrà denunciare “persecuzioni” di natura politica, il candidato sindaco del Pdl si mostra entusiasta. Vedremo nei prossimi giorni se qualcuno si farà avanti per raccontare che cosa succede nelle società partecipate o anche in Comune. L’impressione è che la volata verso il giorno del voto abbia subìto una brusca accelerazione e che da oggi in poi voleranno gli stracci.
«E’ la conferma che dopo 60 anni è giusto voltare pagina - chiosa l’onorevole Mazzoni - Una stagione di opposizione fare bene anche alla sinistra».
«Sulle partecipate potevamo fare la guerra - aggiunge Enrico Mencattini - ma finora non ci era parso il momento». Finora, appunto.

Lettere anonime e strane verifiche Il candidato si sente sotto tiro
PRATO. Tra le stranezze sperimentate da Roberto Cenni da quando ha deciso di candidarsi per il Pdl ci sono anche le lettere anonime. Lo ha rivelato lui stesso durante la conferenza stampa di ieri nell’ex cinema Cristall, sede del comitato elettorale.
«Me ne sono arrivate diverse - ha detto - A casa, alla fondazione (di CariPrato, ndr), in azienda, perfino ad amici e a studi professionali coi quali sono in contatto».
Nessuna minaccia di morte, o minaccia in senso lato, spiega il candidato. Piuttosto voci false messe in giro da chi lo vuole danneggiare, denigrazioni, tutto rigorosamente anonimo, tanto che l’avvocato Massimo Taiti, seduto in platea, ha chiosato: «Le lettere anonime le mandano i becchi».
In alcuni casi, ha aggiunto Cenni, queste lettere sono firmate da forze politiche, ma è evidente che anche la paternità è usurpata.
Cenni per cautelarsi ha portato le copie di alcune lettere ai carabinieri di Campi Bisenzio, perché le prime sono arrivate in azienda, che ha sede in quel comune. «Su queste cose stanno indagando loro, i carabinieri» ha aggiunto il candidato.
In realtà si tratta più che altro di una presa d’atto, perché il contenuto delle lettere anonime non configura reati perseguibili d’ufficio, ma solo a querela e sembra che la querela ancora non sia stata presentata. Ma lo stesso Cenni non dà troppa importanza agli anonimi, ritenendoli solo un molesto accessorio della campagna elettorale.
Più fastidiosi, per il candidato sindaco, sono altri controlli cui il candidato ha accennato. Verifiche alla sua azienda, ma non di carattere fiscale, probabilmente dell’Asl. Altre strane coincidenze che hanno convinto Cenni di quanto sia scomodo esporsi ai riflettori impietosi di una campagna elettorale.
P.N.

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