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La mer, la fin...

sabato 30 maggio 2009

Prato verso le amministrative. Bellandi e la Sinistra RossoVerde

Urbanistica zero, filiera del riciclo, partecipazione... Tutti temi a noi cari!
MV

da il Tirreno del 30/05/09
Bellandi: «Sindaco e giunta a metà stipendio»

Guida la Sinistra rosso-verde nella corsa al Comune

«Basta speculare sul territorio con nuove costruzioni»

PRATO. Renzo Bellandi si è messo in gioco “per riunire tutta quella sinistra che aveva deciso di smettere di votare non sentendosi più rappresentata”. Il candidato sindaco per la lista “Sinistra rosso verde” propone un modello politico di gestione amministrativa che parte dal basso attraverso la partecipazione. «La mia mission - sottolinea - non è la conquista della poltrona».
In che modo deve essere quindi governata la città?
«Amministrare significa innanzi tutto dare il buon esempio e in qualche caso fare anche dei sacrifici. In un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, tutti dobbiamo fare un passo indietro, a partire dal primo cittadino che dovrebbe rivedere il proprio stipendio e quello dei suoi assessori. Sono compensi di circa 4mila euro al mese, credo che si possa vivere dignitosamente anche con la metà. Il risparmio consentirebbe di fare maggiori investimenti a favore della comunità».
Veniamo al programma. Quali sono le sue linee guida?
«Prima di tutto il patto “urbanistica zero”. Basta speculare sul territorio con ulteriori costruzioni, bisogna puntare sull’ambiente. La filiera dei rifiuti non deve prevedere l’inceneritore ma il riciclo, per incentivare l’economia verde».
Sempre in tema urbanistico, idee per il centro storico?
«Bisogna rilanciare le attività e riportare la gente a investirci. Gli affitti costano cari e disincentivano l’apertura di nuovi negozi o attività, è necessario calmierare il tutto. I centri commerciali poi hanno definitivamente portato via la gente dal centro e la multisala è stata solo un’operazione di speculazione edilizia: i 950 posti di lavoro promessi sono infatti già scesi a 250».
Tra i vari problemi, qual è la vera emergenza?
«Il lavoro. Bisogna farlo ripartire al più presto: diversificare dal tessile è inevitabile. Una soluzione potrebbe essere nel turismo, per cui occorre concentrare gli investimenti nelle opere della città come è stato fatto con gli affreschi del Lippi. Per esempio, con i tunnel nel sottosuolo della città potrebbe svilupparsi una rete museale».
Programmi per il manifatturiero?
«Prato ha già chiuso, non si può far finta di nulla. Però può rinascere: suggerisco di incentivare le aziende che sono ancora in piedi, quelle che fanno ricerca e hanno saputo innovare».
In che modo?
«Magari tagliando le tasse alle imprese che assumono, come incentivo. Ma è solo un esempio bisogna valutare caso per caso. Le scelte che riguardano il governo della città, comprese quelle economiche, non devono essere imposte, ma condivise. E qui introduco il tema della partecipazione per noi molto importante».
Che cosa prevede?
«Sicuramente un sindaco che sta con la gente: penso addirittura a una delega per sviluppare questo tema insieme alla cittadinanza».
Barbara Burzi

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