TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

mercoledì 12 marzo 2008

CORTO CIRCUITO, ovvero della morte di Sipario Aperto, il Circuito dei Piccoli Teatri della Toscana

Riceviamo e pubblichiamo la lettera diffusa da Maila Ermini - animatrice del Teatro la Baracca - sulla situazione dei piccoli teatri in Toscana e nella provincia di Prato, a seguito dell'approvazione del Piano Integrato della Cultura della Regione.
Una lettera che deve far riflettere sullo stato della cultura e sugli spazi autonomi di produzione culturale...

MV

Così il Circuito dei Piccoli Teatri della Toscana, fondato nel 1999, può dirsi morto. Almeno nello spirito programmatico che fu alla base della sua istituzione.
Le ultime recenti decisioni prese dai vertici amministrativi della cultura toscana, con il Piano Integrato della Cultura 2008-2010 lo faranno lentamente morire o lo trasformeranno in qualcosa di diverso dal progetto iniziale, con cui si cercava di valorizzare le varie realtà indipendenti o, detto in altri termini la 'cultura dal basso’, e di diffondere la cultura teatrale.
A seguito dell'entrata in vigore del nuovo Piano Integrato della Cultura, per accedere ai finanziamenti regionali per i Piccoli Teatri sarà da quest'anno necessario realizzare un unico progetto locale provinciale coordinato, che la Regione Toscana valuterà e finanzierà in rapporto alla qualità del progetto stesso. Dunque, non saranno ammessi progetti particolari o autonomi.
Come accade in altri settori, dove si valorizzano le grandi distribuzioni, per intenderci i supermercati e non le botteghe, i centri e non le periferie, così accade nella cultura.
Deve accadere – e finalmente lo hanno scritto – la supermercatizzazione della cultura, dell’arte.
E dunque grandi centri, teatrali, artistici, musicali, e ancor più grandi devono diventare, perché tutto deve essere efficiente e i numeri devono tornare, gli spettatori devono crescere e dunque ci deve essere un’unica grande distribuzione, un’unica grande regia, un unico pensiero (questo non grande).
Con la crisi corrente non solo bisogna ridurre i finanziamenti, ma soprattutto bisogna continuare a darli a chi sta dalla parte giusta, non si possono più disperdere, come non è più possibile perdere nemmeno uno spettatore, un consumatore, che, per sbaglio, potrebbe capitare in un piccolo teatro come per esempio è lo spazio teatrale La Baracca, che offre una programmazione del tutto indipendente.
Per la Provincia di Prato la tematica progettuale stabilita per l'anno 2008 sarebbe dovuta essere il rapporto tra allievi e maestri nella drammaturgia teatrale. Nessun teatro ha presentato un progetto; e questo a dimostrazione che: a) forse si vuole far morire il circuito; b) se non a), non si possono fare scelte dall’alto.
Nessun rispetto per la creatività, parola che compare solo una volta nel Documento del Piano Integrato per la Cultura, che conta ben 85 pagine; nessun rispetto per l’autonomia, parola che nello stesso compare solo una volta e in riferimento all’autonomia del sistema centrale, e non in riferimento alla produzione e alla creazione artistica.
Che futuro si prospetta per gli artisti, se sarà sempre meno facile essere creativi e indipendenti? Se sarà solo concesso di creare a tema, a progetto o per soddisfare i numeri, i bilanci, le previsioni, i piani strutturali? Che saranno artisti a fare?
E’ anche questo il motivo della disattenzione ai musei, ai teatri, agli ‘eventi’, problema che nessun piano strutturale potrà risolvere, nessun ipercentro culturale potrà arginare.

Maila Ermini – Teatro La Baracca di Prato

www.teatrolabaracca.com

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