TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

sabato 29 marzo 2008

Etruschi bene comune. Ancora vivo l'interesse per la città sul Bisenzio.

Come avevamo annunciato, stamane si è svolta la tavola rotonda organizzata da Arci Turismo in occasione dei 100 anni di vita del Circolo Costa Azzurra, avente per argomento il futuro della città etrusca di Gonfienti.
Il sito archeologico, ormai noto in Toscana perchè in più di un'occasione ne è stata proclamata l'eccellenza regionale, si trova nella stessa area in cui si è deciso, di costruire e poi di estendere le strutture dell'Interporto.
Forse gli organizzatori non si aspettavano di riempire la sala in un periodo, com'è l'attuale, di vacche magre per chi cerca di coinvolgere i cittadini su argomenti di politica culturale. Invece la questione etrusca sembra ancora in grado di interessare i pratesi che già più di un anno fa si erano dati appuntamento in piazza Duomo per una manifestazione-presidio di grandi proporzioni.

La presentazione dei relatori: da dx a sx, Claudio Pofferi (Ass. Camars), Francesco Fedi (Comitato Città Etrusca sul Bisenzio), Osvaldo Coppini (Legambiente), Ambra Giorgi (Pres. Commissione Cultura del Consiglio Regionale della Toscana), Fabio Barni (Il Tirreno)

I relatori al tavolo erano i rappresentanti delle istituzioni coinvolte ( la circoscrizione, il comune e la provincia), il Presidente della società Interporto della Toscana, dottor Napolitano, e alcuni rappresentanti delle associazioni in difesa del sito.


L'intervento di Ambra Giorgi. Alla sx del moderatore, il presidente della Società Interporto Napolitano

La presidente della Commissione Cultura della Regione, Ambra Giorgi, si è subito detta ancora disponibile a contribuire alla realizzazione del Parco Archeologico annunciato due anni fa, (nel frattempo si è permessa la copertura di diversi ettari dello stesso).
La presidente della circoscrizione Est si è impegnata a guidare una campagna di bonifica e di messa in sicurezza dell'area degli scavi e di quella circostante.
L'assessore Mazzoni, che gestisce i fondi della cultura per il Comune, è sempre impegnato sulla questione museo. Dove raccogliere i reperti (che intanto non sappiamo neppure dove sono)? Realizzare un nuovo antiquarium o portare tutto ad Artimino? Soldi non ne abbiamo perchè assorbono tutto o quasi il Metastasio e il Centro per l'Arte Contemporanea.
L'assessore al Turismo della Provincia ci ha assicurati che se si potesse puntare sul turismo archeologico sarebbe il primo a tuffarsi nell'avventura, che purtroppo attualmente è un irrealizzabile investimento.
Napolitano ha messo in chiaro che la società Interporto ha fatto tutto quello che le leggi prevedono e che ha cospicuamente contribuito alle spese per lo scavo e la ricerca. Sulle polemiche sollevate dai comitati ha lasciato la parola alla Soprintendente che però, come sempre, non era presente per partecipare al dibattito.
Per farla breve, niente di nuovo dal fronte orientale. Niente è cambiato, si è disposti a conversare amabilmente sull'argomento, dimostrando grande attaccamento alle nostre radici storiche ma niente più.
Non si parla mai di scelte politiche generali, di opportunità di riconversione economica del distretto, di rivitalizzazione della Cultura, intesa come processo di identificazione e conoscenza. Non si è parlato altro che di difficoltà tecniche e di raccordo fra le istituzioni e si badi bene che tutte le istituzioni coinvolte sono in mano allo stesso partito.
Per fortuna si è sentito anche altro.
Il Comitato ha parlato per bocca del suo coordinatore, Francesco Fedi che per la prima volta è stato chiamato a confrontarsi direttamente con le istituzioni. -Certo che se questo confronto si fosse svolto un anno fa, ha detto Fedi, ci sarebbe stata ancora la possibilità di discutere del futuro di quei significativi resti urbani, oggi tombati sotto un bello strato di asfalto o in procinto di esserlo.-
Con il suo intervento, il rappresentante del comitato ha posto l'attenzione sul valore politico e sociale dei sentimenti dei cittadini e del loro legame con la storia e la cultura della nostra città.
-Non vogliamo sostituirci alle soprintendenze, agli studiosi, agli assessori, vogliamo capire perchè si debba mai distruggere ciò che sta a cuore alla gente-.
Claudio Pofferi, studioso dell'Associazione Culturale Camars, ha tracciato la storia della scoperta e le fasi della messa in tutela dei terreni interessati dai resti di strutture urbane e abitative del mondo preromano. Con la definizione di "barbara e folle operazione" ha denunciato la copertura del cosiddetto "decumano etrusco", avvenuta nonostante i continui e diperati tentativi di salvarlo da parte delle associazioni e di molte voci della cultura.
Scetticismo riguardo alla possibilità di far convivere Interporto e Parco Archeologico è venuto dal rappresentante della Lega Ambiente, Osvaldo Coppini, il quale ha citato un altro caso di grave attacco all'ambiente e alla cultura, quello del Parco delle Cascine di Tavola in cui si è permesso la realizzazione di molti appartamenti.
Anche dal pubblico si sono fatti sentire gli interventi e, sebbene il WWF non fosse stato invitato con un proprio relatore, Carlo Magni ha fatto sentire la presenza convinta dell'associazione e il suo desiderio di continuare a coniugare la difesa dell'ambiente con quella dei beni culturali. Magni ha esortato la classe politica a non fare meri calcoli economici ma a restituire alla gente la possibilità di identificarsi in un sogno collettivo e coinvolgente.
Era fra il pubblico anche Daniela Morra, candidata della Sinistra, L'Arcobaleno alle prossime politiche, che ha dato un taglio decisamente più forte al dibattito sulla questione dell'Interporto. -Un'infrastruttura discutibile che da anni succhia soldi pubblici senza restituire un beneficio di riduzione dell'inquinamento del traffico su gomma , e che anzi lo attrae, funzionando tutt'ora come un parcheggio per Tir, di gigantesche proporzioni-.
Dal mondo della cultura si è levata la voce di Maila Ermini, regista e attrice, nonchè produttrice dei suoi spettacoli dal contenuto politico, la quale ha annunciato un progetto per la prossima estate. All'inizio di Luglio, forse a Poggio Castiglioni, luogo simbolo dell'areale etrusco che domina perfettamente l'abitato della pianura lungo il Bisenzio, verrà messo in scena per la prima volta il dramma Laris Pulenas, la storia di un sacerdote, vittima e artefice di un sistema politico corrotto imposto dai dominatori Romani.
Pierantonio Gualtieri, presidente dell'associazione Amici degli Etruschi, ha incalzato gli amministratori a spiegare perchè l'Interporto non possa venire spostato al Macrolotto uno o al Macrolotto due, cioè nelle zone industriali della città e perchè non si sia fatta questa operazione quando è venuto alla luce l'abitato etrusco.
-Non possiamo fidarci di chi sta consentendo la distruzione della più grande tomba etrusca della Toscana settentrionale- ha detto Leonardo Pampaloni, maestro di scuola - Il sito della Montagnola, a Sesto Fiorentino, è stato massacrato per permettere la costruzione della Tav-

Sì, niente di nuovo da parte delle amministrazioni e neppure è cambiata l'arroganza corporativa della Sovrintentenza ai Beni Archeologici. Ma se i cittadini, associati e singoli, lo vorranno, forse potrà riprendere il dibattito sui destini dell'archeologia pratese che era ormai soffocato, come il decumano, sotto un cospicuo strato di asfalto.
Spetta anche ad Arci, che ha rimesso in gioco la partecipazione dei cittadini, a proseguire su questa strada, senza fermarsi all'inizio del percorso.
Chissà che non possa fare qualcosa di importante per convincere il Partito Unico che governa la regione a dare importanza a quel Bene Comune, imprescindibile per l'uomo contemporaneo, che è la conoscenza.

Municipio Verde

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