COMUNICATO STAMPA
Le recenti dichiarazioni del presidente di GIDA Spa meritano qualche considerazione.
Sostiene Ferranti che la sua azienda, che ha chiuso il 2007 con una perdita di 700.000 euro, non è interessata alla realizzazione di un inceneritore al Calice ma pensa ad una ristrutturazione sostanziale del proprio inceneritore di Baciacavallo in modo che produca anche energia elettrica. GIDA ritiene di trovare con questa innovazione nuove entrate così da far quadrare i bilanci societari che sono stati falcidiati dalla crisi dell’industria umida tessile le cui acque reflue sono passate dai 15.000.000 di metri cubi del 2000 ai circa 12.000.000 del 2007.
Ed anche dal fatto che GIDA riesce a vendere solo 2.000.000 di metri cubi delle acque di riciclo!
Osserviamo che:
1..La competenza sullo smaltimento dei rifiuti, anche di quelli speciali come i fanghi della depurazione, è della Provincia. Che nel suo piano prevede lo smantellamento dell’inceneritore della GIDA. Anche se è vero che tale previsione, del tutto aleatoria da 20 anni, mal si concilia con le esigenze dei soggetti industriali che di qualche certezza hanno bisogno;
2.. Negli ultimi a fronte di un calo della produzione industriale, per la minore affluenza di reflui industriali, civili e naturali (anche di qualità complessiva migliore perché contenenti meno tensioattivi, solidi sospesi, COD), GIDA ha aumentato il proprio personale con un costo aggiuntivo annuo del 3%!!! Che non sembra una tendenza aziendalmente razionale e che necessita, quantomeno, di serie argomentazioni;
Restiamo in attesa di risposte.
Vittorio Giugni
Prato 20 ottobre 2008
Nessun commento:
Posta un commento