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La mer, la fin...

giovedì 30 ottobre 2008

Scuola. "Bambini, la scuola è morta"

Singolare e notevole atto di protesta ieri, alla notizia della trasformazione in legge del decreto Gelmini, alla scuola elementare di Borgonuovo, dove dagli altroparlanti una voce ha decretato "Bambini, la scuola è morta!".
Ovviamente, ci possiamo solo immaginare le "orde" di genitori che hanno "intasato" i telefoni della redazione de La Nazione (messa così, ci sembra un pelino esagerata...).
Ci permettiamo di sottolineare che ogni atto di protesta, in se, è "scandaloso"... Questo ha sicuramente ottenuto un effetto notevole!
Poi, quando gli stessi genitori indignati per l'atto si troveranno a fare i conti con gli effetti della nuova legge, ne riparleremo...
MV

da la Nazione del 30/10/08
E
RANO PASSATI pochi minuti dalla conversione in legge del decreto Gelmini al Senato quando qualcuno ha acceso l’altoparlante della scuola elementare Borgonuovo per lanciare un messaggio «funebre» in tutte le classi: «Bambini, insegnanti: la scuola è morta». Silenzio, sbigottimento e stupore specialmente nelle facce innocenti dei bambini che erano lì a scrivere il dettato, a comporre pensierini, a fare le addizioni.
«Che vuol dire maestra?» ha detto una bambina della seconda elementare come tanti altri suoi compagni rimasti a bocca aperta. «Che domani c’è sciopero». Momenti di imbarazzo mentre tra gli insegnanti era circolata la voce del via libera parlamentare alla riforma.
Ma non è mancata la protesta. Non immediata, ma quasi. Appena alcuni genitori sono andati a riprendere i bambini hanno saputo quanto era avvenuto nelle classi. «Una cosa scandalosa» hanno detto in tanti che hanno chiamato il nostro giornale. «I bambini sono a scuola per imparare non per subire propaganda politica» hanno continuato. «Molti non hanno nemmeno capito di cosa si trattava» ha aggiunto un’altra mamma «e ci sono rimasti male». Alcuni genitori danno anche una versione parzialmente diversa. La voce al microfono avrebbe aggiunto: »Un minuto di silenzio».

INFORMATA dalla Nazione dell’episodio, la direzione scolastica ha annunciato una verifica interna sull’episodio e si «è dissociatada atteggiamenti del genere» ha detto la vicepreside Maria Pia Tamburrano che in mattinata si era dedicata a fare vedere ad alcuni giornalisti Rai i valenti progetti di integrazione e didattici dell’istituto.

SUL FRONTE della protesta grande partecipazione martedì sera al consiglio comunale aperto ai cittadini indetto dal sindaco di Montemurlo, Ivano Menchetti. Oltre un centinaio di persone, nonostante la pioggia, si sono riunite per discutere della riforma Gelmini. Ad aprire i lavori è stato il primo cittadino che ha manifestato le sue preoccupazioni per quanto riguarda il futuro dell’istruzione con particolari riferimenti ai servizi messi in ponte dalle scuole montemurlesi.
«Interi percorsi formativi pagati dai Comuni come progetti, laboratori e insegnamento dell’inglese, rischiano di saltare — spiega Menchetti — Un maestro unico per 24 ore senza maggiori oneri per la finanza pubblica, significa che gli altri servizi dovranno essere pagati dai cittadini. Come si fa a definire riforma un documento dove non si parla di percorsi pedagogici, di esigenze del bambino, ma si annunciano solo tagli? Siamo davanti all’impoverimento del futuro dell’Italia e a pagare sono i nostri figli».

UNA STAFFETTA di genitori, insegnanti e studenti ha tenuto banco fino alle due di notte con una discussione sempre animata. Consiglio straordinario sulla scuola anche a Prato: è in programma il 10 novembre. Sono stati invitati a parlare anche un rappresentante degli studenti di sinistra e di destra.
Silvia Bini

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