TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

domenica 26 ottobre 2008

Animali. Per i cani non si fa niente.

Torniamo al caso del canile del Termine che il tar ha definitivamente condannato alla demolizione. L'articolo che segue è tratto da Libero ed è di due anni fa.

E' veramente sgradevole che anche nell'accoglienza dei randagi (come in tutti i tipi di accoglienza) si dimostri un così netto ritardo di civiltà.

Tutta l'area metroolitana è soggetta ad un'inerzia colpevole e imperdonabile. La questione del canile del Termine è vecchia e si doveva affrontare da tempo. Proprio perchè non è certo un gran modello di canile, le istituzioni dovevano sostenerlo e migliorarlo, oppure provvedere per tempo ad una nuova sede.

Tra l'altro, a quanto ne sappiamo, i responsabili dell'associazione che gestisce il canile attendono un processo penale per vari reati fra cui il maltrattamento di animali, lo smaltimento illecito di rifiuti, la ricettazione di medicinali ospedalieri, l'esercizio abusivo della professione veterinaria e l'appropriazione indebita di denaro delle donazioni. Ma i Comuni dell'interland perchè hanno abbandonato questa struttura a sè stessa?

mv


Finiranno in strada i 700 tra cani e gatti se il canile toscano viene demolito

dal quotidiano Libero del 24 Ottobre 2006


“La faccio breve”, ci scrive con i toni dell’esasperazione, Daniela Mugelli, una delle tante volontarie che si prendono cura, da anni, dei cani ospitati nel rifugio Terminino di Sesto Fiorentino.“Nella rossa e civilissima Toscana”, ci scrive, “succede che un canile, ben gestito da oltre mille volontari dell’Unione Amici del cane e del gatto (http:/www.unioneamicidelcaneedelgatto.it/) sta per essere buttato giù dalle ruspe e nessuno sa dove andranno a finire i 500 cani e 200 gatti che ne sono ospiti”.Il colmo è che nove anni fa il comune ordinò all’associazione di mettere a norma il canile e i volontari hanno investito miliardi di lire e profuso energie per eseguire quanto richiesto. Ora l’amministrazione comunale dà ordine di demolire tutto, senza preoccuparsi minimamente di quale destino avranno gli animali, o meglio, preoccupandosi di spedirli in giro per il Bel Paese, magari nei canili lager gestiti da questa o quella cosca.In Italia, anche in quella rossa, dovrebbe vigere una legge che impone ai comune di prevenire il randagismo e di fornire gli opportuni rifugi. Evidentemente Sesto Fiorentino ha già optato per una sua speciale devolution e gli amministratori se ne fregano delle leggi nazionali. “Il punto è”, prosegue la Mugelli che “quel terreno improvvisamente pare interessi, per una questione edilizia legata a Ligresti e vi sarà costruito sopra un orrore di 90.000 metri quadrati di cemento. Il sindaco diessino Gianni Gianassi afferma che gli animali saranno inviati al canile della Piana. Peccato che di questo rifugio non si è ancora visto l’inizio dei lavori e, se tutto va bene, potrebbe vedere la luce alla fine del 2008. Gli altri canili della zona sono pieni e comunque non hanno spazio”.È vero che l’unica responsabile dei cani e dei gatti ricoverati al canile di Termini è l’Associazione ma solo fino a quando lo potrà fare. Se ne verrà impedita, a causa dell’Amministrazione comunale, su di essa ricadrebbe la gestione dei cani perché, in base alla legge 281/91, la responsabilità degli animali passerebbe al Sindaco e i cittadini di Sesto Fiorentino si vedrebbero gravati di un milione di euro l’anno.Tanto, infatti, costerebbe ad un’amministrazione il mantenimento di questi animali. Proviamo a chiedere loro se sarebbero contenti di versare ulteriori oboli, oltre quelli imposti da una vampiresca finanziaria, nelle casse del comune.Tramite la Mugelli e i dirigenti dell’associazione sono state, ad oggi, raccolte 30.000 firme on line e 20.000 firme cartacee, ma a certi amministratori, della volontà di chi magari li ha votati, non frega nulla. “Il sindaco è un arrogante DS”, s’infervora la Mugelli, “e si scaglia contro tutti, Verdi compresi che stanno in giunta con lui. Se qualcuno osa contrastare i suoi piani va su tutte le furie e non sente ragioni”.Chi ci scrive deve avere ragione, perché le dichiarazioni rilasciate dal Gianassi a Capitan Ventosa di Striscia la Notizia, pochi giorni fa, sono sconcertanti.Il primo cittadino ha sostenuto che chiuderà il canile e che, agli animali, dovranno pensare i volontari dell’associazione, in quanto non sono di sua competenza. Domandiamo, di grazia: se il canile chiude e ai volontari dovesse passare la volontà, i 500 cani randagi per le strade di Sesto Fiorentino sarebbero di competenza del falegname?

OSCAR GRAZIOLI

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