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La mer, la fin...

lunedì 20 ottobre 2008

Malthusiani. Cornuti in val di Bisenzio: "Una modesta proposta"

Municipio Verde ha interpellato, sulla questione dei cervi in val di Bisenzio che ha dominato le cronache della provincia, il professor Greenrat, esperto di ecosistemi complessi e docente di Biologia.
Pubblichiamo di seguito la risposta dell'esimio accademico.

mv

Purtroppo, il materiale inviatomi non consente l'elaborazione di una proposta dettagliata che possa dare una soluzione ad un problema che, oggettivamente, esiste e va affrontato. Gli elementi in mio possesso permettono però di tracciare perlomeno una ipotesi di studio che potrebbe risultare fondante di un'azione mirata e concreta.
Nelle nostre considerazioni abbiamo tenuto conto del lavoro del professor Jonathan Swift, di Dublino, autore qualche anno fa di una "modesta proposta", per usare le sue parole, destinata a rivoluzionare l'approccio ai problemi del sottosviluppo e della fame nel mondo, sulla scia delle principali teorie malthusiane.
In sintesi, dobbiamo partire dall'assunto che è necessario ri-costruire un equilibrio dell'ecosistema della valle del Bisenzio che tenga conto contemporaneamente della forte antropizzazione della bassa valle e della carenza di pascoli nelle alture, che conduce inevitabilmente gli erbivori in questione ad avvicinarsi a zone per loro pericolose, e producendo i danni ingenti che sappiamo.
Per far questo, e mi dispiace essere in disaccordo con gli amici di Municipio Verde, è assolutamente necessario provvedere al più presto alla messa in opera di una politica di abbattimenti selettivi: il territorio non può infatti sopportare una contemporanea presenza così massiccia di cervi ed esseri umani. In tale prospettiva, l'abbattimento selettivo dovrebbe riguardare proporzionalmente entrambe le specie, sulla base degli attuali rapporti.
Tale processo potrebbe avere come criterio distintivo, per l'individuazione del capo da sopprimere, lo sviluppo delle protuberanze ossee definite volgarmente "corna", che nei nostri studi abbiamo rilevato essere tipiche del sesso maschile - ma non infrequenti anche in quello femminile - dei due animali (sulla diffusione di tali protuberanze nella popolazione umana della val di Bisenzio, consigliamo gli studi di V. Cornelius, anche se datati). Dato che lo sviluppo normalmente coincide con l'invecchiamento, la soluzione proposta porterebbe anche ad altri notevoli risultati: una radicale riduzione della popolazione anziana, con consegiente risparnio economico legato alla riduzione degli oneri previdenziali, nonché l'aumento di biomasse disponibili per la creazione di un compost di qualità e a basso costo da mettere a disposizione degli agricoltori locali, già provati dalla devastazione portata da questi grandi cornuti.

James T. Greemrat


Per divertirci un po'
mv

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