Il mare colore del vino
Rammento questa bella espressione che è dello scrittore Leonardo Sciascia di Alcamo (Sicilia),se non erro.
Molte località della Calabria ,soprattutto quelle dello Ionio, assumono quella colorazione rosso vino al tramonto del sole, ma anche, a volte al mattino, all’alba. E’ stupenda la Calabria che si distende dalla catena del Pollino assumendo la direzione Nord-Sud, a differenza del resto dell’Italia che si adagia da Nord-Ovest a sud- est..
Una persona che si sveglia presto nel mattino, dalle colline, il più delle volte aride e con i letti delle fiumare asciutte, ammira un paesaggio unico che lo avvolge nella magia di un sogno, del mito talassico solare e ne resta stupefatto e meditabondo; ma la magia di questa estrema periferia ha breve durata e si frantuma quando si dispiega la realtà in tutte le sue variazioni che hanno una comune matrice: abbandono, chi può scappa da questa amara solitudine, e rimane, nei residenti un’ultima speranza : la scuola.
Ministro Gelmini! Ma lei ha mai considerato il “sud”, quest’ultimo lembo d’Italia ,che da anni, decine se non secoli, cerca di riscattarsi , di emanciparsi , di rendersi autonomo sia culturalmente che economicamente?
Ministro Gelmini! Ma Lei ha mai ascoltato l’eco dei lamenti, storici ed attuali, quell’eco che sempre ritorna e che invoca il “sapere” classico ma anche quello tecnico industriale e quello informatico?
Ministro Gelmini! Certamente lei è consapevole che la formazione, civile prima e professionale dopo, dipende esclusivamente dalla scuola e dalla famiglia e che a questi due Istituti si rimanda la continuità dello Stato di dritto in cui viviamo, tutelati dalla Costituzione Repubblicana, che fa della scuola il servizio per eccellenza per la formazione dell’uomo, perché non ritorni allo stato di barbarie, a quello stato primordiale da cui faticosamente si è affrancato dopo secoli di sofferenze, di privazioni e d’immani fatiche che fiaccano qualsiasi resistenza, tenacia.
Ministro Gelmini! Ma Lei lo sa che le famiglie meridionali, consapevoli dell’importanza della scuola e dello studio impegnavano tutti i loro averi e s’indebitavano per avviare i loro figli agli studi e svariate volte sacrificavano anche i fratelli per quello più promettente, più intelligente? Col desio espresso di vedere tornare il prediletto senza le mani callose e la gobba incipiente? Per non farlo preda della criminalità organizzata (ndrangheta): gli uomini più malvagi per antonomasia , dediti al commercio di sostanze stupefacenti, di armi, d’immigrati, di pizzo e malaffare, d’usura e d’intimidazioni continue e minacce, e che leggi, carcere, 41 bis non riescono a domare.
Ministro Gelmini! L’ultima speranza per questo popolo del sud rimaneva e rimane il sapere , la scuola magari con aule disadorne e fredde ma col cuore caldo degli insegnanti e dei genitori e di tutto il personale dedicato a questo nobile lavoro dell’istruzione.
Ministro Gelmini ! Lei con un freddo ed asettico calcolo matematico, calcolo di risparmio economico ,fatto passare come innovazione e miglioramento dell’istituto scolastico, taglia:a) 500 centri scolastici o forse di più,b) 4500 centri scolastici per gli anni 2008/09, c)il 50% dei fondi scolastici ; d)200 supplenze e poi asili e scuole materne.
Ministro Gelmini! Lei non ha necessità di suggerimenti visto che ha adottato la decretazione d’urgenza, ed anche per la sua tenacia nel difendere il suo lavoro, ma mi permetta di fare un’ultima considerazione: la scuola deve essere frequentata da tutti e tutti devono essere messi nelle condizioni di frequentarla, fin l’ultimo scolaro del più remoto anfratto d’Italia, perché proprio quest’ultimo scolaro è e rappresenta il futuro per i suoi genitori e per l’Italia. Per questo la scuola deve essere un faro luminoso per tutte le Regioni , e non un raggio meschino ed oscuro per talune. Rinnoviamo la scuola ,razionalizziamo le spese ,eliminiamo quelle inutili, rendiamola moderna, attuale ed attenta alla realtà , ma facciamo qualsiasi sforzo affinché essa viva ovunque.
Francesco Caporale
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