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La mer, la fin...

venerdì 17 ottobre 2008

Montale. Il PD provinciale avalla l'epurazione

Beh... non ci si poteva aspettare altro..
MV

Il Pd provinciale: «Niente tessere Bini e Nincheri hanno violato le regole»

MONTALE. Il coordinamento provinciale del Pd, attraverso la responsabile dell’organizzazione Chiara Innocenti, vuole chiarire la questione del mancato rilascio della tessera a Daniele Bini e Sandro Nincheri.

«La decisione assunta dal partito comunale di Montale, è giustificata dalle norme contenute nello statuto nazionale ed in quello regionale del nostro partito. Nei due documenti, si legge infatti che “gli eletti si impegnano a collaborare lealmente con gli altri esponenti del Partito Democratico per affermare le scelte programmatiche e gli indirizzi politico comuni”. Il mio intervento, che non ha una valenza politica e non intende quindi scendere nel merito della questione, è finalizzato unicamente a chiarire tale vicenda dal punto di vista del rispetto delle regole, così come le funzioni da me rivestite nell’esecutivo richiedono. Ricordo infatti che l’ultimo degli atti compiuti dai due consiglieri comunali si è concretizzato nel voto contrario al riequilibrio di bilancio, atto la cui importanza politica ed amministrativa è sotto gli occhi di tutti: tale atteggiamento non può certo caratterizzarsi come una “leale collaborazione finalizzata ad affermare le scelte programmatici e gli indirizzi politici comuni”».
Riguardo alla possibilità di iscriversi in un luogo diverso da quello di residenza, Innocenti chiarisce che lo statuto nazionale «vieta rigorosamente di ritirare la tessera presso una realtà territoriale diversa da quella nella quale si risiede. Tale decisione può non essere condivisa da molti, ma mi pare che ciò non possa determinare in nessuno la scelta di non rispettare quelle norme delle quali il nostro stesso Partito ha scelto di dotarsi».
«La parola conclusiva sulla vicenda - conclude Chiara Innocenti - dovranno evidentemente dirla gli organismi di garanzia che il nostro partito ha appositamente attivato, al fine di chiarire una situazione che, ritengo, si è trascinata anche troppo a lungo, e che in realtà mi pare ben poco abbia a che fare con la volontà di reprimere il dissenso, e molto, invece, con la necessità di applicare, senza eccessivo rigore, ma con la giusta correttezza, le regole che ci siamo autonomamente dati».

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