TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

lunedì 27 ottobre 2008

Politica. Con il PD per salvare l'Italia.

Tra quelli che tirano Walter, anche alcuni Verdi, convinti, per l'ennesima volta, che buttarsi nelle braccia del Pd salvi l'Italia. Allora sì, povera Italia.

Mv


il manifesto del 26 Ottobre 2008
Quelli che tirano Walter

Più di quanti avevano previsto, più veloci a partire della testa del corteo, più attenti alle alleanze del gruppo dirigente. La sfilata del popolone democratico, che guarda al resto della sinistra e a Di Pietro cantando Bella ciao. Un vaffanculo al primo ministro, «serenamente»
Daniela Preziosi
ROMA

Quando la banda Borgognoni di Pistoia attacca Bella ciao, si parte, è il segnale. Piazza della Repubblica trabocca, viale Einaudi esonda, piazza dei Cinquecento deborda. E allora il popolo democratico sorvola sulla sua nota disciplina (talvolta altro nome dell'acquiescenza) e inizia a camminare verso Circo Massimo. Come per dire: il popolo democratico ieri si è assunto le sue responsabilità. Stavolta il carro ha tirato i buoi, i militanti si sono caricati sul groppone i leader, quel gruppo dirigente rissoso confuso infelice, con l'aria di chi sta lì a litigar per la poltrona, e se li è trascinati verso la meta. Una meta che, hanno sempre indicato i due enormi cortei partiti da Termini e da Porta San Paolo, sta un po' più a sinistra di dove hanno indicati i leader. Un'opposizione al governo Berlusconi che è più frontale, e senz'altro più frontista e unitaria di come l'aveva disegnata un anno fa Veltroni. A dirlo, sono arrivati in due milioni e mezzo, secondo gli organizzatori. Per la questura sono 200 mila. I conti non tornano. Quando tutti vorranno entrare nel catino del Circo Massimo, ci troveranno già i 'vecchietti' dello Spi Cgil che da tutta Italia sono partiti nottetempo, e la mattina si sono sistemati sul fianco della distesa, calzando il cappellino rosso del marzo 2002 (il giorno dei tre milioni di Sergio Cofferati) e assicurandosi un posto 'in prima fila'. A quel punto, e sono le quattro e mezza, il Circo è un unico manto di umanità, un tessuto a trama strettissima, che copre ogni filo d'erba.Più avanti dei leaderIn corteo quelli della capitale scandiscono: i romani sono più avanti di chi li governa. Dal palco Veltroni rilancia: il popolo italiano è più avanti della destra che lo governa. Ma la regola vale anche per il Pd. E così il popolo democratico parte, anche se lo striscione che dovrebbe aprire il corteo, quello con la frase di Vittorio Foa - antifascista, sindacalista e poi padre nobile del Pd, scomparso lo scorso lunedì -, «Pensare agli altri oltre che a se stessi, al futuro oltre che al presente», ancora traccheggia. E i parlamentari del gruppone dei 'big' cincischiano e rilasciano dichiarazioni in un'area protetta dalla prudenza incordonata del servizio d'ordine: Piero (Fassino) il più salutato, Letta (Enrico) il più allegro. Per l'ex prefetto Achille Serra «è una festa bellissima. Giovanna Melandri, Nicola Latorre, Rosi Bindi. Franco Marini, il suo braccio destro Nicodemo Oliverio che esibisce gli adesivi che i 'suoi' calabresi gli hanno appiccicato. Tutti prendono tempo aspettando Walter. Che invece non arriva: accolto da un applauso, dai ragazzi sul camion che staccano la musica per urlare «Walter, sveglia l'Italia dal coma», dai taxi avvolti in bandiere democratiche, saluta tutti. Stringe mani, striscione per striscione, militante dopo militante. Rimbalza da un lato all'altro come una palla da flipper impazzita. Il responsabile dell'organizzazione Beppe Fioroni prova a stargli dietro ma a un certo punto si defila, «non se po' fa». Il corteo sfila per un'ora e mezza, prima che Veltroni e la ressa che si muove intorno a lui arrivi al giro di boa di via Cavour. Ci sono tutti, ma proprio tutti, e tutti hanno portato gli striscioni per essere presenti all'appello. Belli serigrafati in bianco rosso e verde democratico, artigianali e scritti a mano, persino un po' rozzetti, come «Carfagna stringi di denti», e «Berlusconi serenamente, pacatamente vaffanculo». C'è il circolo Pd del trasporto aereo, lavoratori con contratto e precari, hostess e stewart elegantissimi in divisa, ci sono quelli dell'Atesia, del Poligrafico, c'è l'enorme spezzone della Toscana, il monumentale settore dei lombardi. Ci sono tanti parlamentari contro «il voto in bianco», guidati da Paolo Corsini, hanno fondato un'associazione che si batterà per il ripristino delle preferenze nella legge elettorale e contro la sua cancellazione nella legge per le europee. La battaglia comincia domani alla camera. Ridateci l'unione e la sinistra Ma soprattutto, nel corteo, c'è tanta voglia di unità (c'è anche tanta Unità, nel senso del giornale di Concita De Gregorio, distribuito da un'esercito di strilloni stranieri). E non è solo lo striscione rosso dell'associazione di Vincenzo Vita. Gli abruzzesi non fanno altro che cantare le canzoni del repertorio militozzo della sinistra: e 'Morti di reggio Emilia', e 'Avanti popolo'. Giustino, pescarese, è uno dei tanti proprio tanti con la maglietta del Che (avvistata anche allegra famigliola in Guevara rosso, mamma e due figli), dice ridendo «di essere comunista e di aver sbagliato manifestazione». Però poi ci si mette anche Antonio Blasioli, assessore Pd di Pescara, che tiene lo striscione «Più tagli, più ragli» e spiega che «in Abruzzo l'unità del centrosinistra è a portata di mano. Ci siamo. Il Pdci e la sinistra democratica stanno già con noi. Dobbiamo convincere il Prc. Se per l'Italia dei valori il candidato è irrinunciabile (Costantini, ndr), vuol dire che lo voteremo. Purché siamo d'accordo sul programma». Un passo più avanti c'è uno striscione dell'associazione «Democraticamente» che canta Bandiera rossa. Ma no: canta «O democratici alla ricotta, bandiera rotta, bandiera rotta, via Marx, via Lenin, Via Mao Tse tung». E poi , sulle note di Bella ciao «Napolitano, portami via, D'Alema ciao, ciao ciao». Dirige la musica Michele Cardulli, sono arrabbiati contro «le guerre per bande del gruppo dirigente», ce l'hanno su con «finti dalemiani» del consiglio comunale e con «le finte primarie» laziali, portano le bandiere della sinistra arcobaleno e di Di Pietro. Dietro di loro svolazza una bandiera del Pdci, la portano tre ragazzine. Scappano. Le insegue Elena, mamma di una delle tre. «Ma no, l'hanno comprata alla manifestazione precedente, quella bandiera. Fanno parte di un gruppo scout. Se la portano appresso in tutte i cortei contro la Gelmini». Anche Elena, psicologa, era alla «manifestazione precedente». Perché «non sono di nessun partito, sono contro Berlusconi e per cacciarlo dobbiamo stare tutti insieme». Come tanti, in questa manifestazione. Senza bandiere. Come il compagno Ezio di Barzago (Lecco), che ha seguito i suoi amici del Pd anche se è tesserato Prc. Lo prendono in giro «perché è venuto con quelli che si muovono», dice Mario, che sventola la copertina del manifesto, «Facinorosi».Ma anche Di PietroUnitari a sinistra, ma anche con Di Pietro. Quando i cortei entrano in piazza inciampano sull'enorme gazebo che raccoglie i sorrisi dell'ex pm e le firme sul referendum contro il lodo Alfano. Arriva Dario Franceschini e abbraccia Tonino. Firmano in molti. Nel corteo c'è un'enorme striscione «Lodo Alfano, forte di interessi, debole di costituzione». L'hanno portato da Latina, «poi se firmare il referendum ciascuno deciderà per sé, non è necessario che il partito dia un'indicazione», spiega Giuliano Galvani, sindacalista della Cgil, uno dei tantissimi presenti, «ma vogliamo far sentire che in questa manifestazione, nel nostro popolo, c'è il no netto a queste leggi vergogna». Nel cielo del Circo galleggiano tanti palloncini, bianchi degli ambientalisti, verdi del Pd. Altri, verdi, che dicono «L'Ulivo firma contro il Lodo Alfano». L'Ulivo? Sì, quello della vittoria del '96.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Giorgio M. Prato
Io sono stato a Roma il 25 ottobre e ho urlato a squarciagola in difesa della democrazia e ho applaudito a tutti coloro che hanno manifestato contro il governo. A coloro che hanno iniziato a gridare "Berlusconi pezzo di merda", ho risposto che così si faceva il suo gioco e che in quella maniera il giorno dopo ci avrebbe dato di facinorosi. Quindi abbiamo cambiato il canto in "Berlusconi ladro mafioso", non meno forte, ma non offensivo e portatore di verità.
E' troppo comodo dire che quelli del PD sono ladri come gli altri e non manifestare contro il governo per questo, come è troppo comodo attaccare il governo a prescindere come fanno i comunisti che per fortuna non ci portiamo più dietro come zavorra. Il PD non è sinistra, rappresenta il primo nucleo di una trasformazione democra tica e necessaria per lo sviluppo del nostro paese, sullo stile del modello statunitense che, fatto con le dovuto precauzioni, può significare, se accompagnato da altre riforme e dal ritorno alle preferenze, il più completo sviluppo democratico del nostro paese. DUE PARTITI: DEMOCRATICI(RIFORMISTI-USA:OBAMA; ITALIA: VELTRONI) E REPUBBLICANI(CONSERVATORI-USA:MCCAINN; ITALIA: NESSUNO). QUESTO SIGNIFICEREBBE SUPERARE LE VECCHIE IDEOLOGIE COMUNISTE(DILIBERTO), FASCISTE(LUCIANI), DEMOCRISTIANE(CUFFARO), LEGHISTE(BOSSI) E PERMEISTE(BERLUSCONI). BEN VENGANO NEL PD IDV E VERDI, MA DEVONO SUPERARE LE VECCHIE IDEOLOGIE. NESSUNO DICE DI NON DIFENDERE GIUSTIZIA E AMBIENTE, ANZI INCENTIVIAMOLE, MA ALL'INTERNO DI UN PROGETTO PIù AMPIO PERCHé NON SI PUò DEFINIRE PARTITO UN MOVIMENTO CHE SI PREOCUPA SOLO DI GIUSTIZIA O SOLO DI AMBIENTE PERCHé CI SONO ALTRI ASPETTI, TUTTI IMPORTANTI AL FINE DI FAR PROGREDIRE UNO STATO COME IL NOSTRO IN TUTTI I REPARTI.
Lo so che anche nel PD ci sono ladri, criminali e corrotti, ma credo che la prima azione da fare sia unire insieme tutti i movimenti e i partiti d'opposizione per TOGLIERE DAL GOVERNO QUESTO PARTITO PERMEISTA E IN PARTICOLARE IL LEADER SILVIO BERLUSCONI.
Parlando dei numeri infine, dico ha tutti coloro che hanno creduto alle parole della questura( e io li ho visti, i poliziotti, anche ad applaudire) sul fatto che eravamo 200.000, rispondo che si vadino avedere il filmato sulla festa post-mondiale al Circo massimo: Tutte le stazioni televisive, pubbliche o private, nazionali o regionali, hanno detto che le persone presenti eranom più di UN MILIONE.
Ora, dire che eravamo in oltre 2 milioni e mezzo solo al Circo Massimo mi sembra eccessivo, ma a rivedere i due filmati si vede che alla manifestazione hanno partecipato più persone rispetto che alla festa. Perciò ritengo che solo al Circo massimo, eravamo in UN MILIONE E MEZZO.
Anche perché poi non hanno fatto entrare più nessuno perché non c'era più posto. Quindi considerando che hanno mandato 10 autobus da 48 posti per ogni provincia italiana, che altri sono venuti in treno o con mezzi propri, e che altri erano già lì, per me in tutta Roma eravamo TRE MILIONI ABBONDANTI. Ai quali bisogna aggiungere lo share di LA7, quelli che pur contrari al governo non hanno potuto partecipare e quelli che non hanno mezzi(7 MILIONI E MEZZO): Giudicate voi se siamo una minoranza.