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La mer, la fin...

lunedì 20 ottobre 2008

Prato verso le amministrative. PD al secondo round

Questa sera si terrà il secondo round dell'assemblea provinciale del PD, ovviamente convocata a cose fatte (siluramento di Logli e Romagnoli), che sta avendo un percorso meno scontato del previsto, se si vuole dar credito alle notizie trapelate dalle "porte chiuse".
A quanto pare, infatti, la conduzione esclusivamente "di vertice" della situazione pratese - e ci chiediamo con chi la segretaria si sia consultata durante la fitta rete di riunioni delle scorse settimane - non è stata molto gradita dall'unico organo rappresentativo della base del partito.
Se può consolare gli iscritti del PD, possiamo dire che è costume ben diffuso in tutta la politica, e non solo pratese, ma il mal comune non è sicuramente mezzo gaudio, in questo caso.
A questo punto, difficile capire chi, tra i contendenti in campo, subirà il colpo del ko: Lulli ha assestato un paio di ganci niente male, e sembra aver mosso bene le sue pedine, ma gli incontri, si sa, possono durare fino a quindici riprese.
Per certo, è la democrazia interna al PD ad uscirne pesantemente malconcia...

Kritias
Per Municipio Verde

da il Tirreno del 19/10/08
Assemblea Pd, rabbia e disorientamento

Alta tensione, apprezzati Logli e Lulli. Anna Buti scalda gli animi

Non sono piaciuti gli interventi di Squittieri e Manciulli. Il “mea culpa” di Martini Nuova convocazione per lunedì al Wall Art

PRATO. Disorientamento, rabbia, confusione, preoccupazione. Sentimenti non nascosti. Evidenti. Dirompenti. L’assemblea provinciale del Partito democratico - è l’impressione di molti - è al “rompete le righe”. Tutti presenti ovviamente, venerdì sera, nel salone del Wall Art hotel e anche qualcuno in più (in sala circa 400 persone). La decapitazione pubblica del sindaco Marco Romagnoli e del presidente della Provincia Massimo Logli, come ci si poteva aspettare, ha creato sconcerto.
Non è stata recepita da quel drappello di persone che dovrebbe rappresentare la base allargata del partito, come il gruppo dirigente forse di aspettava: come ineluttabile, come un’assunzione di responsabilità in relazione a numeri pessimi, quelli del sondaggio, che nessuno dell’assemblea, per altro, conosceva. L’impressione invece è quella di una “crisi la buio”.
Non è piaciuto il discorso introduttivo del segretario provinciale Benedetta Squittieri, non è piaciuto l’intervento del segretario regionale Andrea Manciulli, non ha convinto il governatore Claudio Martini, ha riscaldato, invece, l’intervento di Anna Buti, segretaria dei pensionati Cgil, l’unico applaudito con convizione, almeno dai più. Perché? Perché ha fatto sentire la voce della base che evidentemente dissente, se non altro, dai metodi. «Che nessuno pensi - ha detto Buti - che i nomi dei candidati futuri circolati sui giornali siano migliori di quelli fatti fuori». Giù applausi. Arrabbiato il segretario Cgil Manuele Marigolli che ha ribadito che secondo lui l’operato di Comune e Provincia era da promuovere e che non s’è mai visto tagliare teste per un sondaggio. Rodolfo Tognocchi ha chiesto le dimissioni del segretario Pd. Non si può dire che sia stata un’assemblea coi “guanti bianchi”. Per fortuna. L’impressione è che la città politica effettivamente scioccata dagli ultimi avvenimenti, abbia imboccato la strada della riflessione. Fuori tempo massimo? Si vedrà, il rischio c’è. Apprezzato invece l’intervento del deputato Andrea Lulli, l’unico che da oltre un anno e mezzo, in tutte le sedi e anche con i diretti interessati, andava dicendo che i problemi della città erano forti, che non era più l’ora dei teatrini. L’ha ribadito in assemblea: «Mi meraviglio della vostra meraviglia per i risultati del sondaggio». Secondo Lulli la sofferenza di questa città era evidente come è stata evidente la mancanza di risposte. «Non basta più - ha proseguito - la sola buona amministrazione». Assunzione piena di responsabilità anche da parte di Claudio Martini - note astiose verso i giornali, accusati di spargere veleni e che ha consigliato di non leggere per un paio di settimane - che ha in sostanza fatto un sorta di “mea culpa”: potevo essere più presente nelle vicende politiche cittadine, potevo vigilare meglio sui rapporti tra il partito e gli amministratori, ma scaricando di fatto amici e affini. Manciulli invece ha parlato del sondaggio, ma in termini non graditi all’assemblea: se mi si presentano numeri come questi - è stato il tenore dell’intervento - è mio dovere tenerli presente. Traduzione: ghigliottinare amministratori senza aprire un confronto. Applaudito, apprezzato il discorso del presidente Massimo Logli, non solo per lo spessore politico. «Abbiamo ben governato ed è sotto gli occhi di tutti - ha detto - Con il gesto di non candidarmi ho voluto liberare il tavolo perché ci sia un salto nel futuro della politica. E se il tema è il futuro - ha proseguito - non c’è spazio per vecchie pratiche come qualla di chi ha pensato di fare un uso strumentale dei numeri del sondaggio fornendo indiscrezioni. O di chi pensa che sia solo questione di nomi. Non possiamo permetterci - ha concluso - di tornare ai soliti giochini». L’assemblea - assente Paolo Abati, ricoverato per un piccolo intervento già fissato - si è riconvocata per domani. In calendario altri 30 interventi.
Cri. Or.


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