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La mer, la fin...

lunedì 1 dicembre 2008

Prato verso le amministrative. Il dibattito a Sinistra

da la Nazione del 30/11/08
IL CASO BOCCIATO IL PATTO TRA SD, PDCI, RC E VERDI
La sinistra riparte divisa Primo no alla lista unica
SE PER IL PD la prossima settimana sarà decisiva sul fronte delle alleanze, l’associazione per la sinistra sembra aver già deciso per il no alla proposta di Sd, PdCi, Verdi e Rifondazione di creare un soggetto unico in vista delle amministrative che guardi ad un’alleanza col Pd (e questa scelta è proprio una delle più criticate).
In una lunga lettera di risposta al documento programmatico delle forze politiche, l’associazione, nonostante «singoli associati, secondo la loro libera scelta, abbiano firmato, o firmeranno, l’appello», spiega i motivi che hanno fatto prevalere la linea della non adesione. La premessa è che c’è la necessità di costruire un «soggetto di sinistra completamente nuovo, non compromesso in giochi consunti nei quali vincono solo piccoli uomini d’apparato». Per questo viene bocciato lo sforzo di unire le forze di sinistra, perché «scaturisce soprattutto dalla necessità di presentare un cartello in vista delle nuove tornate elettorali, più che da una consapevolezza maturata sulle analisi, sulle prospettive future e sul destino del significato della sinistra».
Uno dei punti deboli della proposta programmatica di Sd, Rifondazione, Comunisti italiani e Verdi, secondo l’associazione per la sinistra, è che «il sistema delle alleanze vede immancabilmente come perno il Pd che a tutt’oggi, però, non sembra aver riflettuto o preso atto delle ragioni del declino della città e continua anzi a riproporre vecchi schemi interpretativi e solite nomenclature sottovalutando la portata della crisi economica e sociale della città e lo scontento di un numero sempre maggiore di cittadini». Inoltre il documento è debole «perché per costruire concretamente un’alternativa non è più sufficiente fare appello all’antiberlusconismo. A Prato la crisi economica e sociale s’incrocia con scelte sbagliate di buona parte degli imprenditori ma anche dell’amministrazione pubblica, che ha preferito appoggiare le politiche dei privati rivolte alla rendita e alla devastazione del territorio, piuttosto che ricercare soluzioni davvero moderne e innovatrici rivolte a creare prospettive concrete di lavoro e benessere».
SECONDO l’associazione «il processo d’aggregazione, così come il sistema delle alleanze per le elezioni locali, per avere efficacia e successo deve marcare una forte discontinuità con il passato» e soprattutto «occorre ripensare i modelli comportamentali e ricostruire un’idea di futuro e di modernità che metta al centro dell’agenda politica della sinistra l’uomo e l’ambiente. A Prato il fallimento delle politiche tradizionali è stato più evidente e devastante e quindi non si può dire alle migliaia di lavoratori che hanno perso o perderanno il lavoro che saranno ammortizzatori sociali o multisale a risolvere la loro condizione».
La chiusura lascia aperta una porta con una serie di incontri su economia, lavoro, scuola e molti altri temi caldi: «Abbiamo intrapreso un dialogo con tutti i soggetti disponibili — chiudono dall’associazione — a partire dai partiti della sinistra fino ai comitati cittadini e continueremo a dialogare con tutti coloro che hanno a cuore le sorti di questa città e di questo paese».

Menchetti lancia Lorenzini (Cgil) Primarie a quattro
SFIDA A QUATTRO per la candidatura a sindaco. Dopo le esternazioni del primo cittadino che durante la convention del Pd al centro visite di Bagnolo ha ufficializzato la scelta di appoggiare il sindacalista della Cgil Mauro Lorenzini, si è rinvigorita la politica montemurlese tanto da far salire nuovamente a quattro i nomi in lizza.
Saranno le primarie a decretare quale dei candidati sfiderà ufficialmente il centrodestra: in campo oltre al sindacalista Cgil Lorenzini e all’assessore ai lavori pubblici Franco Ganugi, ci saranno l’assessore ai servizi sociali Nicola Ciolini che ha ufficialmente deciso di correre così come il consigliere del Pd, Antonio Russo al quale manca ancora una delle quattro firme dell’assemblea comunale per presentare la candidatura entro il 6 dicembre. Ieri pomeriggio nella cornice di Bagnolo durante il lungo intervento il sindaco Menchetti ha motivato la scelta di Lorenzini perché secondo il primo cittadino, l’ex sindacalista proprio in virtù del suo passato alla Camera del lavoro, avrebbe le carte in regola per affrontare il delicato momento di crisi che stanno affrontando oggi l’economia e il mondo del lavoro. “Ho compiuto una riflessione lunga e dettagliata prendendo in considerazione tutti gli aspetti che riguardano non solo l’impegno personale ma la caratteristica della città ed in particolare il momento storico che stiamo vivendo. Più che altrove da noi è pesante il problema delle famiglie, del reddito e del potere d’acquisto come effetti di una difficoltà economica che si intreccia con le difficoltà del tessile,– ha detto ieri Menchetti - Le persone che hanno annunciato di volersi cimentare danno la sicurezza che, chiunque sarà scelto al termine della competizione democratica delle primarie, la città sarà in ottime mani. Tutti sono in possesso dei necessari requisiti di onestà e capacità di governo, personalmente però ho deciso di sostenere la candidatura di Mauro Lorenzini perché ritengo che possa avere una maggiore sensibilità verso il mondo del lavoro e dell’economia. Occorre comunque un impegno collettivo perché continui la crescita della città”. Quello che è certo è che le parole di Menchetti hanno gettato scompiglio e amarezza tra le stanze del palazzo dove la maggioranza del popolo democratico avrebbe scommesso sull’appoggio a Ganugi, attuale assessore ai lavori pubblici e da dieci anni al fianco di Menchetti contrariamente a Lorenzini che a causa del suo impegno con il sindacato non ha mai rivestito un ruolo centrale nella politica di Montemurlo.
Comunque nonostante l’uscita pubblica del primo cittadino che con le sue esternazioni con molta probabilità riuscirà a spostare una parte dell’elettorato verso Lorenzini, è tutt’altro che chiusa la partita per la corsa a sindaco, vista anche la determinazione di Ganugi, Ciolini e Russo ora più che mai a concorrere con le armi sempre più affilate.
Silvia Bini

da il Tirreno del 30/11/08
Un altro no da sinistra al progetto di Sinistra

L’Associazione di Meoni declina l’invito e Giardi lancia una proposta al Pd
Con l’architetto anche Paoletti e Vannoni: «Basta giochi consunti e vecchie nomenclature».
PRATO. Un altro “no grazie” da sinistra, alla Sinistra che Verdi, Rc, Pdci e Sd stanno costruendo. Un “non verremo con voi” dell’Associazione per la sinistra, nata con l’intento di rifondare ciò che a parer loro non esiste più (la sinistra appunto) e che ha in Marcello Meoni, architetto e coordinatore pro-tempore (incarichi di 6 mesi per non affezionarsi alla poltrona) il “primus inter pares”.
Ma che conta sull’appoggio - tra gli altri - dell’architetto Paolo Paoletti e di Mauro Vannoni. In una lettera, piuttosto esplicita, declinano l’invito della “Sinistra” a fare squadra perchè «quando diciamo soggetto di sinistra - scrivono - intendiamo riferici a una forza completamente nuova non compromessa in giochi consunti». Utilizzano parole che sembrano miraggi: etica, libertà, credibilità.
Secondo l’Associazione il cammino che i quattro partiti stanno compiendo verso l’unità «scaturisce dalla necessità di presentare un cartello elettorale più che da una consapevolezza maturata sulle analisi, sulle prosettive future e sul destino della sinistra». Dunque, bene il confronto ma niente adesione. Per quattro motivi: «Perchè per costruire concretamente un’alternativa alla città e al Paese - scrivono - non è più sufficiente fare appello all’antiberlusconismo»; perchè «è necessario fare chiarezza sul sistema delle alleanze che vedono immancabilmente come perno il Pd che a tutt’oggi - proseguono - non sembra avere riflettuto o preso atto delle ragioni del declino della città, continuando anzi a proporre vecchi schemi interpretativi e solite nomenclature, sottovalutando la portata della crisi economica e sociale della città e lo scontento dei cittadini»; perchè «bisogna svincolarsi da atteggiamenti di realpolitik» e perchè «bisogna ricostruire un’idea di futuro e modernità che metta al centro l’uomo e l’ambiente». Il prossimo appuntamento dell’Associazione è per il 4 dicembre al centro Ventrone: si parlerà di urbanistica.
Un altro monito, ma questa volta al Pd viene da Maurizio Giardi, ex consigliere comunale, ex Pci poi Pds, convinto che «ricostituire una forza di sinistra sia ormai impossibile», ma che «per affrontare una situazione tanto critica della città è necessario un altro passo». Giardi lancia una proposta. Ed è quella secondo la quale «è necessario che nella prossima giunta siedano esponenti di tutti quei partiti che hanno superato la prova elettorale. Ma è altrettanto necessario che a fianco della giunta venga costituita una consulta in cui siano rappresentati tutti i partiti, di destra e di sinistra, le forze economiche e sociali della città e i comitati. Perchè - conclude - senza un progetto condiviso Prato rischia di affondare».

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