TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

giovedì 14 maggio 2009

Prato. Numeri sul turismo

A conti fatti, se i trentamila cinesi sono il 10% dei turisti arrivati a Prato, possiamo stimare che nel 2008 il flusso turistico è stato complessivamente di circa trecentomila unità, oltre ai cinquantamila (ma solo per lo scorso anno?) registrati per la mostra del Lippi.
A ben vedere, un po' poche tenendo conto che a venti chilometri, e sulla stessa direttrice autostradale, i calcoli si fanno in milioni.
E ovviamente, come nel resto d'Italia, si è registrato pure il calo di presenze...
No... decisamente il turismo a Prato non è il punto forte...
MV

da il Tirreno del 14/05/09
Nel 2008 trentamila turisti cinesi La città ha bisogno di grandi eventi

Il bilancio dell’Apt: lo scorso anno è stato registrato un calo del 4% di presenze

PRATO. Gli svantaggi di un cambio euro forte e di una crisi economica internazionale che ha ridotto i consumi, hanno fatto registrare nel 2008 un calo delle presenze di turisti nelle strutture ricettive della provincia di Prato (-4%). Un dato negativo, che si contrappone agli oltre 50mila visitatori arrivati in città per vedere gli affreschi del Lippi. «Questo significa che per essere competitivi bisogna puntare su un prodotto turistico di richiamo o su un evento» dichiara il direttore dell’Apt Alberto Peruzzini.
«La mostra “Lo stile dello zar” di settembre è la nostra sfida da vincere» ha proseguito Peruzzini.
Del resto che a Prato si venga in cerca di arte e cultura lo dimostra anche l’analisi dell’osservatorio provinciale che ha tracciato il ritratto del turista pratese medio: 46 anni, cultura medio alta, benestante, molto interessato agli eventi culturali, alla natura e in grado di organizzare da solo il proprio viaggio attraverso internet.
La rilevazione del movimento turistico del 2008 viene così commentata dall’assessore Roberto Rosati: «Non serve più promuovere soltanto le bellezze architettoniche della città, occorre abbinare ad esse prodotti turistici appetibili magari da presentare nei periodi invernali quando il flusso turistico a Prato è quasi assente». Dall’analisi emerge infatti che in termini di stagionalità, le maggiori presenze si registrano a marzo e ottobre.
Nonostante che tutto il tessuto turistico toscano subisca la crisi, in provincia di Prato negli ultimi dieci anni le strutture ricettive sono più che raddoppiate per un totale di 144 unità con 3400 posti letto a disposizione.
In termini di arrivi i principali mercati per il territorio pratese sono ancora rappresentati da Giappone (19,4%) e Cina (10,4%) seguiti dagli altri paesi asiatici, Germania, Gran Bretagna e Francia. «Nel 2008 quasi trentamila cinesi hanno soggiornato nei nostri alberghi - commenta Peruzzini - si tratta di gruppi organizzati che in pochi giorni visitano l’Italia scegliendo le mete classiche delle città d’arte. Decidono di dormire a Prato per la presenza di strutture alberghiere più accessibili nei prezzi e a portata della rete autostradale, ma anche per la presenza di una forte comunità cinese che fa da richiamo per i ristoranti e le sale da gioco. I turisti europei però - spiega il direttore Apt - per noi hanno un peso maggiore, non si fermano solo a dormire, ma creano un indotto extra-ricettivo: visitano i musei, pranzano nei ristoranti, visitano le cantine e hanno una maggiore capacità di spesa».
Barbara Burzi

Al Forum sul Turismo le indagini dell'Osservatorio provinciale da cui emerge il ritratto del turista medio. Fonte: Ufficio Stampa Provincia di Prato

Prato, 12 maggio 2009 - Quarantasei anni, cultura medio alta, benestante, molto interessato agli eventi culturali e alla natura, di solito organizza da solo il proprio viaggio attraverso internet e usa la propria auto per spostarsi durante la vacanza. Eccolo il turista-tipo della provincia di Prato, così come lo descrive uno degli studi presentati dall'Osservatorio provinciale questo pomeriggio al Forum sul Turismo a palazzo Buonamici.

Il ritratto del visitatore di Prato emerso dagli studi è in parte una conferma. Assessore provinciale al Turismo e direttore dell'Apt hanno infatti sottolineato come la Provincia in questi anni si sia mossa proprio nella direzione di incrementare l'offerta culturale, a partire dalla campagna promozionale per gli affreschi del Lippi per approdare al progetto della mostra Lo stile dello Zar, soprattutto su quei mercati, europeo e statunitense, più sensibili all'offerta della città d'arte inserita nel contesto toscano.

Le analisi dei ricercatori Francesca Papini e Alessandro Papini, che hanno portato a termine i primi studi dell'Osservatorio turistico partito nel 2008 e gestito da Asel, gettano luce sull'offerta ricettiva della provincia analizzando le strutture anche dal punto di vista economico e commerciale. E offrono conferme alle linee strategiche per i prossimi anni tracciate dalla Provincia nel corso del Forum. Anzitutto qualificare l'offerta nel medio e lungo periodo affancando a strutture e servizi sempre più innovativi prodotti turistici e culturali in grado di intercettare una domanda reale.

L'attenzione alla segnaletica, alle aperture dei musei e all'arredo urbano dovrà accompagnare una politica degli eventi in grado di creare occasioni per venire o tornare a Prato. E poi un confronto vero fra enti locali e imprese del settore per elaborare strategie che siano efficaci sui mercati e rispondano alle caratteristiche delle strutture e agli obiettivi degli operatori.

L'indagine dell'Osservatorio turistico. L'indagine sui turisti, un campione di quasi 600 persone intervistate nel periodo marzo-ottobre 2008 su tutto il territorio provinciale, evidenzia che la principale motivazione di chi sceglie Prato è l'interesse per l'offerta artistica e culturale del territorio, ma sono apprezzati anche l'enogastronomia e la natura. Il mezzo di trasporto più utilizzato è l'auto e l'organizzazione del viaggio è autonoma per quasi la metà del campione (ma agenzie di viaggio e tour operator sono ancora utilizzati). La maggior parte di coloro che visitano Prato lo fanno per la prima volta (oltre il 70%), ma non escludono di tornare.

Nessun commento: